Macerata città di solidarietà e bandiere. Mentre i pastori sardi protestano spingendosi fino al Fermano per il prezzo irrisorio del latte, nel cuore cittadino è comparsa una bandiera della Sardegna con un piccolo cartello al centro che recita “Io sto con i pastori sardi”. L’iniziativa è di Roberta, sarda anche lei, che ha deciso così di appoggiare simbolicamente le manifestazioni. La bandiera della Sardegna che fa capolino da una finestra di via Lauro Rossi ha creato curiosità nei passanti, ma niente in confronto alla polemica che ha scatenato un’altra bandiera – quella francese – appesa qualche giorno fa dal sindaco Romano Carancini alle finestre del palazzo comunale accanto a quella italiana. Vessilli poi rimossi lunedì.
Le bandiere italiana e francese alle finestre del sindaco
Anche quello, aveva spiegato il sindaco, era un gesto di amicizia e solidarietà per il Paese straniero, con cui l’Italia è entrato in contrasto dopo le dichiarazioni del governo e il ritiro dell’ambasciatore francese da Roma. Carancini non ha preso per niente bene le polemiche sia politiche che tecniche, per cui gli si obiettava la legittimità del gesto di esporre un vessillo straniero alla finestra di una sede pubblica. Ieri con un post su Facebook ha dedicato la notizia che tre comuni francesi hanno appeso il tricolore italiano, gesto simile e reciproco rispetto a quello di Macerata e comuni italiani, «ai rancorosi, agli opinionisti “de noantri” ed ai sarcastici. Chi ama davvero questo paese non può che essere europeo – ha scritto Carancini -. Occorrerà un pò di tempo ma l’odio e la voglia di dividere che oggi vi caratterizza annegherà dentro al piacere ed al desiderio di dialogo, di rispetto e di integrazione».
(foto di Fabio Falcioni)
Colloquio tra sindaco e prefetto, tolta la bandiera francese: «Gesto di pace, non ho violato norme»
ti stimo..anche io da sarda trapiantata ho esposto il lenzuolo
Incredibile a Macerata qualcuno con tutti i cromosomi al posto giusto
Queste sono bandiere da appendere no quelle Francesi...
Tutti con i pastori sardi ma senza sapere perché. Lo stato italiano ha pagato sussidi a chi produceva latte di pecora in Sardegna. Come conseguenza tutti hanno comprato pecore e convertito il loro allevamento. Oggi le pecore in Sardegna sono circa 2,8 milioni. La produzione di latte di pecora ha raggiunto livelli tali da essere nettamente superiore alla richiesta di mercato e al consumo per la produzione di formaggio. Ne consegue che il prezzo crolla. Oggi lo stato che persevera nel creare problemi, vuole risolvere la crisi degli allevatori dando altri sussidi, ciò creerà maggiori storture ed enormi problemi economici nei prossimi anni. DOVE C’È UN PROBLEMA C’È L’INTERVENTO DELLO STATO. DOVE LO STATO NON INTERVIENE NON CI SONO PROBLEMI. PS. i sardi comprano formaggio fatto con latte di mucca. Ormai il consumo di pecorino è in calo vertiginoso. Per cui se uno produce un bene solo per avere un contributo ben sapendo che quel bene non è richiesto, poi non si lamenti se non riesce a venderlo........ Statalisti siete la rovina del mondo. Copiate dalle pianificazioni statali di Mao Zedong quando per derattizzare la Cina negli anni cinquanta, il partito comunista pagava un “soldo” ogni topo portato morto nell’ufficio comunale. Ebbene la nazione si è riempita di ratti perché i contadini li allevavano.
Anche io da Montefano esposto il lenzuolo Gestire
Io sono italiano come i pastori e ti dico BRAVA!!!!non posso dire altrettanto del tuo sindaco!
Sono d’accordo con lei
Ad esporre il lenzuolo sono buoni tutti. Il governo adesso sussidierà i pastori, praticamente la differenza tra il prezzo di mercato del latte di 0,60€ e il prezzo congruo di 0,75€ la mettiamo noi. Invece di esporre il lenzuolo siete più coerenti se esponente qualche banconota attaccata al lenzuolo.
Stare con i pastori sardi è un po' come andare in Alaska a vendere i ghiaccioli, lamentarsi perché gli eschimesi non li vogliono e poi chiedere aiuto allo Stato altrimenti la fabbrica di ghiaccioli chiude.
Tutti con i sardi, poi quando il Lidl fa un'offerta e abbassa di 20 centesimi il prezzo di qualsiasi cosa state là a fare a cazzotti per risparmiare 2 lire Il prezzo da che mondo è mondo lo fa il consumatore, scegliendo di comprare o meno un prodotto se il prezzo viene ritenuto giusto Non esiste che un produttore imponga un prezzo e protesti chiedendo aiuto allo stato se nessuno gli compra il prodotto, non esiste, perchè se esistesse allora io domani comincerei a vendere il mio pesce a 500€ al kg, poi quando non lo vendo voi siate solidali con me e protestate perché lo stato mi mantenga
Caranci si capito?
Questa è la bandiera da esporre non la francese
Anche io da Montefano esposto il lenzuolo
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Questa ragazza espone la bandiera dal balcone dalla sua finestra x uno scopo ben preciso e solidale e non e’ come il nostro sindaco ha esposto la bandiera come una provocazione ai danni nostri e x fare scatenare una bufera.
“Si ama ciò che più s’ intende / e ciò che meno si può possedere / l’amore è invidia o possesso / Per le due ragioni amo la Francia”, Giuseppe Ungaretti. E intanto, ripiegati i vessilli, celebriamo “Macerata mon amour”…
Meno male che la Sardegna è una regione a statuto speciale, quindi gode di un trattamento con le altre quattro regioni a statuto speciale da parte dello Stato che le restanti regioni non hanno.
Carancini, sindaco de voatri, fortuna tu che non sei rancoroso e chissà quante belle risate ti farai a leggere tutti i commenti che ti vengono elargiti senza parsimonia. Anzi più affondano nelle carni straziate e più ti danno piacere. Finché non ti fischiano per strada vai bene sennò nemmeno più de casa scapperesti. E’ che a Macerata ma anche a Civitanova adesso magari no, tutto tace si vede che sono tutti soddisfati di nulla che è meglio del fare che dice di fare ma non è esattamente così, comunque a pigliarsela tergo siamo sempre alla fine noi naturalmente, gli scontenti e i paranoici opinionisti chenchissà che si vanno ad inventare e mai voi. Sarà così dogmatico sto voi? Chissà chi lo sa?
Je suis Romano!Bella lezione di civiltà!
Ho letto i commenti all’articolo e la prima cosa che mi viene in mente è: turismo?
Voglio dire, dopo le miniere, cosa possono inventarsi i sardi? La pastorizia, l’agricoltura… Ci si campa? Chi fa i prezzi? Il pecorino non si vende, quindi che facciamo?
Com’è messa la Sardegna in infrastrutture? Non sembra che stia messa bene.
I sardi sono persone operose. Vogliamo dire che si dovrebbero rimboccare le maniche e costruirsi un prospero futuro? Mhmmm.
Comunque sia, un conto sono i privati cittadini che espongono la bandiera sarda, altro che sia un Sindaco ad esporre quella francese sulla facciata di un edificio pubblico.
Basterebbero 2 parole per sanare tanti problemi legati al comparto agricolo italiano. Educazione alimentare ed educazione al consumo. Per quelli che credono che sia il consumatore a decidere spontaneamente faccio invito a fare un salto in qualche cantina dello jesino a farsi dire come il Verdicchio era morto e come è rinato.