La filiale Ubi di corso Cairoli
Ubi Banca, chiude la filiale di corso Cairoli a Macerata. Continua il piano di razionalizzazione dell’istituto di credito e dopo l’entroterra con le chiusure a Serrapetrona e Fiuminata, stavolta a farne le spese è il capoluogo. Quella di corso Cairoli era una filiale storica, ampia, da tempo punto di riferimento di cittadini e commercianti.
Ubi inserisce la scelta nel piano industriale 2019/2020 «che prevede – spiega l’istituto – una selettiva riduzione della presenza fisica, dove economicamente non sostenibile, con il potenziamento dei servizi e la ristrutturazione e modernizzazione delle filiali restanti. A Macerata è stata appena chiusa la filiale di corso Cairoli, con la clientela già trasferita nella vicina filiale, appena ristrutturata, di via Don Bosco angolo via Carducci, a circa 300 metri di distanza. In fase di chiusura a Macerata anche il minisportello di corso Cavour 34, con i clienti anche qui trasferiti sempre nella filiale di via Don Bosco. In corso Cavour, peraltro, proprio di fronte al minisportello in chiusura al civico 34, è presente un’altra filiale Ubi Banca, al civico 35, anch’essa appena ristrutturata». Ubi spiega che il disagio per la clientela sarà minino e compensato «anche dalla possibilità di accedere al set complessivo dei servizi bancari offerti dalle filiali di nuova generazione. Sul fronte dell’evoluzione della rete – spiega l’istituto – il gruppo ha previsto un piano di investimenti su tutto il territorio nazionale che comporterà l’ammodernamento di circa 700 filiali entro il 2020, di cui 200 già completate».
Nel corso del 2018 il gruppo specifica di aver avviato un programma di modernizzazione delle filiali. «Il nuovo layout, di tipo modulare, già presente nelle filiali di Macerata via Don Bosco e corso Cavour – sottolinea Ubi – prevede aree dedicate alla accoglienza, con la presenza di personale dedicato, ambienti luminosi e moderni con postazioni distanziate e schermate per favorire la privacy. La nuova filiale ha anche una forte componente tecnologica, con una connessione Wi-Fi gratuita, la presenza di supporti touch per le aree di education digitale, di videoroom per la consulenza specialistica da remoto e un sistema evoluto per la gestione dell’attesa, oltre a sportelli bancomat di ultima generazione e casse self assistite da cui è possibile effettuare in autonomia le principali tipologie di operazioni». Resta la domanda su cosa ne sarà degli ampi locali di corso Cairoli.
(foto Fabio Falcioni)
Il salvataggio di Banca Marche è stato un successo. Alla fine la chiudono lo stesso, uno sportello alla volta.
Quando si va in banca per pagare una bolletta, lo sportellista ti guarda schifato, quando chiedi che vuoi fare un investimento di qualche euro, allora sono tutti prego prego si accomodi e altro
Tutte devono chiudere
Il sistema bancario tradizionale è FINITO. andate tutti a casa e basta pagliacciate a spese dei cittadini ...i cosiddetti 'riassorbimenti del personale',un lusso concesso solo a loro ovviamente.
Con l'accertamento ne fanno le spese i clienti x fare un'operazione semplice 2 ore di fila non è possibile (la colpa non è di quei poveri impiegati tra l'altro sempre gentili ma dei dirigenti)
Il presente e ancora di più il futuro sono le banche online che hanno tassi di crescita annuali a doppia cifra
E noi chiudiamo i loro conti correnti !
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La clientela di UBI Corso Cavour 34 ha la propria sede nella zona di ovest della città (via roma, via Morbiducci, lo stesso corso Cavour,ecc.). Lo spostamento a viale Don Bosco creerà solamente un “disagio minimo”?????
Il problema più serio,rilevante sul piano sociale ed anche economico,è la chiusura delle filiali nei piccoli centri dove viene a scomparire del tutto il servizio bancario.Infatti per questi centri,già fortemente degradati,potrebbe essere il colpo di grazia,con una serie di ricadute in molti altri settori,comopreso l’ambiente.
Alla clientela (non ‘ai clienti’) non arriva una lettera a casa. No, troppo lavoro, troppi costi e soprattutto troppo rispetto. Invece si mette un avviso in prossimità dell’entrata della banca.
E’ proprio vero: banca amica. Ormai non ci credono più neanche i neonati.
UBI maior, minor cessat.
Messaggio rivolto a tutti i commentatori del suindicato articolo. Ma la parola “HOME BANKING” non dice nulla? Per quanto mi riguarda TUTTE le banche, a mio avviso, potrebbero/dovrebbero chiudere. L’unico motivo per il quale una persona si reca in banca è per farsi dire come investire i propri risparmi da un impiegato, forse, preparato a tal proposito (sic!). Per i due sportelli di C.so Cavour, presumo, che si contemplino e si uniscano nella clientela delle due agenzie e non di Viale Don Bosco, dopotutto in entrambi i casi sono Banca delle Marche/Banca Popolare prov. Ancona.
Noi a Serrapetrona, abbandonati da Ubi
Banca, per fortuna in breve tempo si è riusciti ad aprire un punto consulenza
grazie a Banca Macerata con l’istalla-
zionedi un Bancomat intelligente di ul-
tima generazione, e un dipendente sem-
pre presente disponibile e altamente
competente. Si è trovata una Banca che
sia presente nel territorio, a misura di
uomo.
La mia previsione è che chiuderanno l’80 % di filiali, con un piano pensato fin dall’acquisizione e che purtroppo era più moderna e tecnologica la nostra Banca delle Marche che UBI
Forse ai più, nel mio precedente post (4), non sono stato chiaro. Io sono 9 anni che sono in pensione dalla banca e da quel giorno NON ho utilizzato più lo sportello bancario così come lo avevamo conosciuto nel secolo scorso: 1) Versamenti=Bancomat NO cassiere 2) Prelevamenti=Bancomat NO cassiere 3) Bonifici Italia/Estero e per Agevolazioni Fiscali= Home Banking NO Ufficio vari 4) F24 F23 MAV/RAV Bollettini Postali etc.(comprese donazioni anche per emergenza terremoto)= Home Banking. NO uffici con sportello 5) Presiti, Carte Credito/prepagate, polizze varie, e consulenza= Home Banking NO uffici con sportelli dove sovente gli addetti non sempre soddisfano il cliente come anche notato dal sig. Andrea Monachesi (post. 5) “…e un dipendente sem-
pre presente disponibile e ALTAMENTE COMPETENTE…” Già proprio le competenze che fanno la differenza. CHI FA DA SE FA PER TRE. Ma si sa è molto meglio dare la colpa agli altri piuttosto che a noi stessi; è il nostro sport nazionale.