di Laura Boccanera
Una ragazza bellissima Alina, l’acido che il fidanzato le ha tirato non ne ha deturpato i lineamenti, ha una benda sull’occhio sinistro, ma è solo per precauzione. L’oculista che ha effettuato la consulenza ha ravvisato delle abrasioni minime per le quali saranno necessari alcuni lavaggi con prodotti specifici. Da ieri pomeriggio è ricoverata al reparto di Chirurgia dell’ospedale di Civitanova. I medici la tengono sotto osservazione ancora per un po’, ma le sue condizioni sono molto buone. Da una stanza in penombra, dove filtra solo un po’ di luce dal bagno, Alina Emilia Pavel, romena di trent’anni, si sta ristabilendo, ma al momento non ha ancora voglia di parlare di quanto accaduto sabato scorso, quando è stata accoltellata dal fidanzato che le ha anche tirato addosso dell’acido muriatico. Vicino a lei il fratello, arrivato da Roma. E’ dolce, ma ferma mentre spiega che preferisce non parlare: «No, grazie, davvero non me la sento» dice. Fuori, in corsia, gli altri pazienti del reparto sanno che dietro quella porta chiusa per privacy e per discrezione, c’è quella ragazza accoltellata dal fidanzato, Sheval Ramadani, 32 anni, macedone, che vive a Grosseto dove dice di avere una impresa agricola.
La prognosi non è ancora ufficialmente sciolta, ma tutto sta andando per il verso giusto e presto la ragazza tornerà in piedi. Dopo le trasfusioni anche i livelli di emoglobina sono tornati nella norma e fra un po’ potrà uscire. La 30enne romena abitava con un’amica in una traversa di via Indipendenza. Non era molto conosciuta, le ragazze che abitano negli appartamenti del night si somigliano e non tutti si ricordano di lei. In diversi però si ricordano invece del fidanzato. «L’ho visto ogni tanto qui al bar, era qui anche quel sabato, poco prima che l’accoltellasse» racconta un commerciante. In molti parlano, ma nessuno vuole essere citato con il proprio nome per timore di rivendicazioni.
«Se lo avesse fatto in Romania non avrebbe possibilità di uscire dal carcere tanto presto» commenta una connazionale che conosceva Alina. E’ lei che racconta come quel giorno i due si fossero incontrati al bar Roma di via Indipendenza. «Lui l’ho incontrato al bar un paio di volte – racconta – era sempre nervoso, un po’ aggressivo. Mi aveva confidato che cercava una casa nei dintorni perchè aveva una fidanzata romena da 4 anni, mi aveva detto che stava nell’appartamento del night con altre ragazze e ballerine, ma che volevano andare a vivere insieme. Quando però ho incontrato lei e le ho riferito che forse avevo un contatto per un appartamento lei decisa mi ha detto: “Per carità non dirgli nulla, fai finta che non hai trovato niente”. Lei è bellissima – continua la giovane connazionale -, la ammiravo molto e mi chiedevo come mai una donna così bella stesse con uno così».
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