di Agnese Carnevali
Diminuisce la presenza degli stranieri in regione confermando un trend iniziato nel 2013. La provincia in cui c’è la maggiore concentrazione, in termini assoluti, è quella di Ancona, seguita da quella Macerata, ma la popolazione straniera cresce nel sud della regione, a Fermo ed Ascoli. Ed in tutti i casi si tratta soprattutto di stranieri provenienti dall’Europa. Tra quelli che lavorano, una larga maggioranza svolge mansioni non qualificate e spesso svolte da persone sovraistruite per il tipo di occupazione. Ma non mancano anche imprenditori stranieri ed in molti casi si tratta di donne. Tra i giovanissimi figli di stranieri, pur nella maggior parte dei casi nati in Italia, un’alta percentuale sceglie percorsi di studio professionali. Sono solo alcune delle evidenze che emergono dal Rapporto immigrazione Marche del 2018, presentato questa mattina (25 ottobre) a Palazzo Li Madou della Regione ad Ancona.
Ad aprire i lavori il consigliere regionale Enzo Giancarli che ha sostituito il presidente della commissione Sanità, Fabrizio Volpini, assente per un problema familiare. La presentazione del rapporto nazionale è stata affidata a Edoardo Barberis, dell’Università di Urbino “Carlo Bo”, mentre il rapporto regionale è stato illustrato da Valeria Bochi, referente del progetto “Voci di Confine”.
Il quadro regionale. I report mettono in luce quanto in Italia ed in regione «la percezione relativa al numero di stranieri presenti sul territorio è lontana dalla realtà». Nessuna invasione, dunque, almeno dall’analisi dei dati. In particolare nelle Marche anche per il 2018 (dati al 31 dicembre 2017) continua a diminuire la presenza di immigrati. Un trend che è iniziato nel 2013, anno in cui in regione si è registrato il picco più alto degli ultimi 10 anni. In termini assoluti gli stranieri in regione sono 136.045, 154 in meno rispetto allo scorso anno. Si tratta dell’8,9% dell’intera popolazione regionale di cui il 54,5% è rappresentato da donne. Quattro anni fa gli stranieri erano 146.152, il 9,4% della popolazione. Nel 2017 sono nati da genitori stranieri, ma su territorio marchigiano 1.646 bambini. Si sono iscritti nei comuni marchigiani 18.651 stranieri di cui 1.482 dall’estero, ma si è cancellato quasi lo stesso numero (18.805), di cui 1.482 per l’estero, un dato dunque che fa pensare che la maggior parte degli stranieri partiti dalle Marche si sia fermato sul territorio italiano, probabilmente trasferendosi in regioni dove l’economica ha mostrato uno slancio maggiore. Sono state poi oltre 5mila le persone che hanno ottenuto la cittadinanza italiana.
Ancona si conferma la provincia con la maggiore presenza di stranieri (30.329, erano 31.020 alla fine del 2016), seguita da Macerata (29.996 contro i 30.100 di fine 2016). Terza Pesaro, quarta Fermo dove però cresce il numero assoluto della popolazione straniera (18.250 contro i 17.770 del 2016). Così anche ad Ascoli, ultima tra le marchigiane, ma dove gli stranieri aumentano di qualche unità (14.120 contro i 13.959 del 2016). L’Europa continua ad essere il continente più rappresentato (54,4% dei residenti): in testa la Romani, seguita dall’Albania. Secondo continente l’Asia, in particolare Cina. Africa al terzo posto con il Marocco tra i Paesi più rappresentati.
Gli studenti. Sono stati 24.631 gli iscritti nelle scuole marchigiane per l’anno scolastico 2016/2017, l’11,2% dell’intera popolazione studentesca – più della media nazionale -, con un picco nel maceratese (12,9%). Di questi ben oltre la metà (60,6%) è nato in Italia. Al momento della scelta della scuola superiore, la maggioranza degli studenti stranieri di seconda generazione ha optato per un istituto professionale (2.993, il 19%), seconda scelta gli istituti tecnici (2.009, 9%), mentre in 1.685 (5,1%) hanno scelto i licei, dove si concentra la stragrande maggioranza della popolazione studentesca marchigiana.
Il mercato del lavoro. In un quadro dove nel 2017 sono continuati a diminuire i posti di lavoro (circa 3.500 occupati in meno, 616.319 il totale – dati Banca d’Italia), gli stranieri hanno inciso per il 9,3%. Tra i disoccupati stranieri il numero maggiore è costituito dalle donne, in linea con l’andamento generale del mercato del lavoro. Molto accentuata è la differenza tra i tassi di disoccupazione tra i marchigiani e gli stranieri: 9,6% per i primi, 19,2% per i secondi. Rispetto alla tipologia di lavoro, gli stranieri sono perlopiù impiegati in attività manuali non qualificate (22,9% contro 6,4% degli italiani), per le quali spesso risultano sovraistruiti (37,2%), mentre le percentuali si invertono per quanto riguarda le professioni dirigenziali (35,9% gli italiani, 5,5% gli stranieri). Non mancano però gli stranieri titolari di azienda (9,3% del totale), che crescono in termini percentuali più di quelle il cui titolare è italiano (+ 0,3% le straniere, – 0,4% le italiane). E tra le 12.800 imprese individuali, il 26,3% è a guida femminile e soprattutto nel Maceratese 27,2% dei casi e nell’Anconetano 26,7%.
L’accoglienza di rifugiati e richiedenti asilo. Nel 2017, 6.959 stranieri erano in possesso di un permesso di soggiorno a termine per motivi di asilo o umanitari. Al 1° dicembre del 2017 nelle Marche i migranti presenti nelle strutture di accoglienza sono stati 5.097, di cui 780 nell’ambito di progetti Sprar. La percentuale di migranti accolti rispetto alle presenze totali nel sistema italiano di accoglienza è stata del 2,7%, inferiore a quella del 2016 (3%). I posti Sprar a disposizione sono stati 1.179, più del 40% rispetto all’anno precedente (817), per un totale di 23 progetti attivati, di cui 21 per adulti e 2 per minori non accompagnati.
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La provincia di Macerata è la meno grande di quelle di Ancona, Pesaro e Ascoli è in proporzione ha più stranieri.
Ecco serviti tutti quelli che vedono immigrati in ogni angolo della città
bè non è molto facile percepire una diminuzione dell’uno per mille… certo se c’è una diminuzione dell’uno per mille l’invasione è finita… è dai tempi di Kant che non si scriveva un pensiero così intelligente…
Non si percepisce la diminuzione degli stranieri, invece si percepisce una minore insistenza nell’offrire mercanzie, nel chiedere l’elemosina e nello scavalcare altri (italiani e no) nelle file.
Il numero di stranieri in provincia di Macerata è passato da 30.100 a 29.996. La diminuzione è quindi pari allo 0,35%!!!!
Chi è lontano dalla realtà? La popolazione, che secondo le autorità sbaglia sempre nel “percepire” la realtà, oppure i politicanti di turno che ci prendono per scemi?
Allora…dato che vi e’ qualcuno che ,a pensare male si dice si fa’ solo torto ma…per motivi di schieramento ed ideologia continua a voler non vedere e non riesce neanche a leggere tra le righe e soprattutto tra i dati…la provincia di Mc oltre che piu’ piccola rispetto ad Ancona soffre da un paio di anni di un insignificante problema ovvero..il terremoto..va da se’ che molti dei cosiddetti migranti ospiti dei vari centri dell’alto maceratese sono gioco forza stati costretti ad essere reindirizzati verso Mc zone limitrofe e la costa quindi in pratica quella presenza di migranti rilevata e’ relativa al massimo alla meta’ del territorio..secondo dato che emerge anche dall’attivita’ delle forze dell’ordine…la quantita’ abnorme di clandestini e di persone fuoriuscite dai vari progetti abbandonate a se stesso e di fatto scomparse dal radar del sistema..e quindi non presenti in tale rilevazione.
Gli stranieri che vengono a lavorare e si integrano NON SONO GLI AFRICANI.
L’articolo, pur potendo ingannare per la foto dell’unico giorno che quei ragazzi neri sono stati costretti a lavorare, lo dice chiaramente: la maggioranza proviene dall’Europa.
Non confondiamo gli africani clandestini con i rumeni e gli albanesi che vengono da tanti anni a LAVORARE ONESTAMENTE e si integrano immediatamente perché sono più vicini alla nostra cultura e conoscono la lingua (quella rumena è addirittura molto simile all’italiano e quasi più comprensibile del sardo).
Sono quelli che non sono in regola, che non lavorano, che vengono a spacciare e stuprare che preoccupano e fanno aumentare “la percezione”.
E sono proprio questi che gli italiani hanno chiesto al governo di fermare, non gli stranieri onesti.
Con tutti gli articoli di giornale inerenti ai delitti perpetuati dagli immigrati, in particolr modo dagli africani e dai sudamericani, non si direbbe che il loro numero stia diminuendo.