Andrea Sasso
«Il confronto con l’ad Andrea Sasso e con il responsabile delle risorse umane Angelo Camilletti ha fornito risposte rassicuranti sul fronte dei futuri livelli occupazionali e degli investimenti che seguiranno l’annunciata acquisizione dell’azienda da parte della svedese Fagerhult». La Femca-Cisl delle Marche ritiene positivo l’incontro avvenuto ieri a Confindustria Macerata con la direzione aziendale della iGuzzini Illuminazione al quale hanno partecipato il segretario generale Piero Francia, Giuliano Caracini e tutta la rsu. Sul tavolo, ovviamente, la trattativa in corso per il passaggio dell’aziende recanatese alla multinazionale svedese. «In particolare – sottolinea il sindacato – è stato garantita continuità per quanto riguarda gli attuali livelli occupazionali, già cresciuti negli ultimi anni, mentre gli investimenti proseguiranno con maggiore impegno per rendere ancora più competitiva l’azienda. Dunque non è vero, come detto da alcuni, che iGuzzini sarà soffocata: al contrario, l’intenzione dichiarata è quella di aumentarne l’importanza e il mercato di riferimento. Marchio e governance rimarranno quelle attuali, con Adolfo Guzzini come presidente e Andrea Sasso in qualità di amministratore delegato. Non viene dunque messa a repentaglio la presenza in Italia e nella Marche. Alla luce di queste informazioni, riteniamo inadeguato il paragone con la vicenda Teuco sostenuto da altre sigle sindacali: stiamo parlando di una realtà in crescita che negli ultimi anni ha visto aumentare occupazione e investimenti, chiudendo bilanci in crescita costante». Per la Femca-Cisl dunque è legittimo nutrire dubbi e preoccupazioni, ma il sindacato ribadisce comunque la sua linea di condotta. «Continueremo a vigilare con attenzione sull’andamento dell’azienda – ha aggiunto – e già lunedì 29 ottobre informeremo i lavoratori sull’esito dell’incontro con due assemblee che si terranno la mattina e il pomeriggio. Non ci presteremo a strumentalizzazioni ma guarderemo alla realtà con lucida obiettività, a maggior ragione in coincidenza dello scadere del contratto integrativo aziendale che, come Cisl, abbiamo siglato con orgoglio: speriamo di poter ripercorrere a breve un percorso analogo per ottenere risultati ancora più positivi per i lavoratori».
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E’ quanto mai lecito nutrire SERISSIMI DUBBI sulla permanenza di una unità produttiva in Italia.
Basta leggere il bilancio 2017 di Fagerhult;
http://www.fagerhultgroup.com/sites/default/files/spot/files/201803168616-1en.pdf
a pagina 5 c’è chiaramente scritto che hanno stabilimenti produttivi, tra l’altro, in Svezia, Germania, Inghilterra e Turchia.
“production units are located in Sweden, Finland, the UK, Germany, Australia, Turkey, South Africa, China and Thailand. The Group’s head office is in Habo, Sweden.”
Quindi è facile concludere che uno stabilimento produttivo in Italia non serva.
All’incontro in Confindustria erano presenti anche rappresentanti di Fagerhult?
Perché solo il padrone può dichiarare su quello che farà. No il venditore che oramai non ha più alcun potere decisionale!
E poi cari lavoratori e terzisti, dopo tutte le rassicurazioni ricevute dai sindacati (in particolare dalla serva CISL) e dalla famiglia Guzzini relativamente al caso di scuola Teuco Guzzini, ancora pensate che vi dicano la verità??
Fuggite finché siete in tempo!
https://www.cronachemaceratesi.it/2015/05/29/teuco-i-guzzini-cedono-il-controllo-a-certina-holding/662994/
https://www.cronachemaceratesi.it/2015/05/12/i-lavoratori-tra-fiducia-e-preoccupazione-dopo-gli-incontri-con-teuco-e-certina/655807/