Da sinistra: il commissario capo Maria Raffaella Abbate, dirigente della Squadra mobile e il maggiore Enzo Marinelli, che comanda la Compagnia dei carabinieri di Civitanova
di Laura Boccanera
(Foto di Federico De Marco)
Aveva notato che dal portafoglio suo e della moglie sparivano spesso banconote da 5 e da 10 euro. Insospettito, ha provato a controllare il cellulare del figlio, i messaggi, le chat. E poi nel borsello utilizzato dal ragazzo ha rinvenuto anche cartine usate per le “canne”. Si è accorto così un genitore civitanovese che il figlio aveva iniziato a fare uso di droga. Un papà attento che piuttosto che sottovalutare l’accaduto o risolvere la questione in casa con una ramanzina ha deciso di andare alla radice: una mattina si è presentato nella caserma dei carabinieri di via Carnia e ha segnalato che il figlio era un assuntore di stupefacenti. Ma è andato anche oltre: ha spiegato nel dettaglio i luoghi frequentati dal ragazzo e il giro di amicizie consentendo ai carabinieri di provvedere a controlli capillari nelle zone indicate.
Una stretta su contrasto e prevenzione che ha prodotto nell’ultimo mese e mezzo un risultato record: 52 persone segnalate come assuntori di droga: molti sono minorenni, almeno una decina i 16enni, e c’è pure qualche ragazza. Tutti nomi di persone incensurate, di età massima 25 anni. La droga utilizzata per lo più hashish e marijuana. Un risultato reso possibile grazie all’azione sinergica di polizia e di carabinieri e che è stata resa nota questa mattina dal comandante della Compagnia dei carabinieri di Civitanova, il maggiore Enzo Marinelli e dal commissario capo Maria Raffaella Abbate, dirigente della Squadra mobile di Macerata. Nell’ultimo periodo l’azione delle forze dell’ordine si è concentrata nel contrastare il fenomeno dello spaccio, andando alla radice e tentando anche un’azione deterrente. Le segnalazioni alla Prefettura infatti rappresentano lo strumento utilizzato per rendere i ragazzi maggiormente consapevoli delle conseguenze prodotte dal consumo di droga. Con la segnalazione si avvia infatti un percorso che può portare all’ inasprimento delle misure come ad esempio il ritiro della patente.
«Su questo c’è stata una continua sinergia fra Questura e carabinieri – ha spiegato Abbate – con servizi straordinari cui partecipano, sia per i controlli a scuola, sia la sera, reparti specializzati. Sono almeno dieci gli uomini, per ogni servizio, che provengono dal Reparto prevenzione crimine di Pescara, di Ancona o di Perugia. Inoltre ai servizi partecipano anche i cani dei cinofili di Pescara e Ancona». Il commissario ha aggiunto che «partirà anche un’azione di prevenzione e informazione nelle classi». «Abbiamo notato che uno dei fenomeni che maggiormente preoccupavano la popolazione – ha specificato il maggiore Marinelli – era proprio lo spaccio, spesso in zone centrali della città. Ma parallelamente ai controlli abbiamo portato avanti anche un’attività investigativa tramite accertamenti sui telefoni e sulle utenze che ci ha permesso di segnalare 52 nuovi assuntori. Lo scopo è fare in modo che i ragazzi prendano atto delle conseguenze dell’uso e in alcuni casi anche dello spaccio».
Tutti i segnalati sono italiani, tra i 16 e i 25 anni, l’80 percento sono di Civitanova, mentre il restante 20 percento vivono nei comuni vicini. E spesso i genitori sono all’oscuro di tutto. La segnalazione da parte dei carabinieri è stata accolta nelle famiglie con sgomento e sconcerto e spesso i familiari non si erano neanche resi conti che i propri figli facessero uso di droga. In una delle ultime operazioni i carabinieri hanno denunciato un minorenne, un baby pusher, per spaccio: sono in corso ulteriori indagini. La polizia invece proprio ieri ha denunciato un 20enne tunisino in piazza Gramsci con addosso 5 grammi di hashish. La droga è stata sequestrata. Ulteriori accertamenti sono in corso per risalire alla lista dei contatti, sequestrato anche il denaro ritenuto provento di spaccio e il cellulare. Controlli questa mattina anche davanti alla sede dell’Ipsia di Civitanova.
(Servizio aggiornato alle 16,20)
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Complimenti alle forze dell’ordine e soprattutto al padre che ha avuto il coraggio di denunciare il figlio come assuntore e segnalare alcune piazze di spaccio.
Con questa ‘bella presentazione’ alla prefettura non so quanto sarà agevole per loro trovare un’occupazione.
Complimenti al genitore coraggioso e alle Forze dell’ordine che non si risparmiano in questa battaglia contro la morte propinata a giovani vite da parte di balordi senza scrupoli.
Condivisione al commento di Bommarito, ma il problema è successivo: normative giudiziarie troppo deboli che devono essere adeguate alla gravità del problema droga con pesante inasprimento delle pene, espulsione immediata dal territorio nazionale degli immigrati spacciatori senza lasciarsi intimidire da accuse faziose di parti politiche che hanno gestito “l’accoglienza” in modo ideologico.
Per Castellucci. Per il reato di spaccio non bastano i domiciliari perché i condannati possono continuare a spacciare. Occorre la detenzione in carcere, senza sconti di pena e con i rapporti con l’esterno controllati.
D’accordo su tutto. Ma la lotta alla droga è stata fin qui inutile. Nessun giovane che trova una “liberazione”, oppure una condizione di fare parte del suo “branco”, ha rinunciato alla droga, dallo spinello, all’eroina, alla cocaina. Alcune forze politiche hanno giustificato la droga come un diritto individuale, ma con l’intento occulto di distruggere mentalmente i giovani con la droga. Al “potere” servono giovani dai riflessi condizionati, che non danno fastidio.
Quindi, i convegni come quello di stasera con don Merola non servono a nulla. Sono ormai solo chiacchiere… Le forze dell’ordine si sbattono tutto il giorno e la notte (soprattutto dopo il fatto di Pamela), ma le leggi repressive non esistono. Si ritrovano quindi dopo due giorni con quegli spacciatori sulla piazza a spacciare di nuovo e a fare loro le pernacchie…
Droga, che fare? Ormai siamo in una guerra già persa per l’inettitudine, la complicità, l’utilitarismo mafioso di una casta politica.
Una guerra è tra due eserciti: quello democratico dell’ordine messo in condizione di non operare, o di operare senza efficacia. L’altro esercito è quello dello spaccio, formato da pochi comandanti, sottufficiali, soldati e consumatori. Ai consumatori puoi fare poco. Ma se togli di torno la piccola manovalanza, avrai un esercito di comandanti senza truppa…
Invece la manovalanza viene lasciata libera di agire…
Droga, che fare? Eliminare la manovalanza, la truppa…
Come con i campi di concentramento, dove devi lavorare per mantenerti, per la truppa italiana. Per gli stranieri espulsione immediata verso le patrie di origine, insieme alle loro famiglie, se ne hanno.
Invece, cosa sento e leggo? Se mettiamo in galera gli spacciatori, come facciamo poi a mantenere le loro famiglie? Quindi, siamo costretti a liberarli. PER CONTINUARE A SPACCIARE. Distruggendo i nostri figli a nipoti.
Se ci sono i buonisti della cosiddetta Sinistra e le pie truppe cattoliche caritatevoli che sono per tollerare metodi umani versi i criminali, dovrebbero esserci altre truppe pronte a metodi drastici… Certo non alla Traini… Il Governo? Hai la Lega di Salvini più determinata, ma hai i 5 Stelle formati anche dai buonisti della cosiddetta Sinistra. Ossia, il risultato è una confusione con la droga in circolazione…
Quindi, è inutile fare le conferenze e i comunicati stampa. I morti stanno seppellendo i morti…