Venticinque candidati alla carica di consigliere provinciale, 12 di loro saranno eletti. Chiusi i termini per la presentazione delle liste che saranno ufficializzate martedì, dopo le necessarie operazioni di controllo. La consegna è avvenuta, contrariamente a quanto avvenuto in passato, nella massima serenità, senza alcun momento di tensione. Il Consiglio resterà in carica per due anni, fino al 2020, anno in cui sarà rinnovato anche il presidente. L’attuale presidente Antonio Pettinari terminerà infatti tra due anni la sua seconda legislatura.
Tra i 25 candidati saranno scelti i 12 che otterranno la cifra elettorale più alta (ogni comune ha un valore ponderale differente). A votare non saranno i cittadini ma i consiglieri comunali e i sindaci. Le liste presentate sono tre. “Territori maceratesi” fa riferimento al centro sinistra ed è composta da Cristina Arrà, Giulia Foglia, l’ex assessore alle culture di Recanati Andrea Marinelli; Paolo Micozzi, Anna Quercetti, Stefania Settimi, il già sindaco di Morrovalle Francesco Acquaroli, Enrico Marcolini e l’ex primo cittadino di Civitanova Tommaso Claudio Corvatta.
La lista di centro “Per la nostra terra delle armonie” ha presentato 9 candidati: i consiglieri uscenti Rosalba Ubaldi, vice sindaco di Porto Recanati, e Tarcisio Antognozzi, Monia Prioretti, il sindaco di Monte San Martino Valeriano Ghezzi, l’ex assessore provinciale e sindaco di Cingoli Leonardo Lippi, Rosella Ruani, Maria Teresa Biondi, Sauro Frapiccini e il decano del consiglio comunale di Macerata Ivano Tacconi. La terza lista “Centrodestra Macerata” è composta dai sindaci Fabrizio Ciarapica (Civitanova), Filippo Saltamartini (Cingoli) e Flavio Zura (Mogliano). Con loro Deborah Pantana, i consiglieri uscenti Debora Brugnola e Paolo Renna e la neo consigliera tolentinate Sonia Dignani.
Mercoledì 31 ottobre dalle 8 alle 20 andranno al voto 697 amministratori.
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Anche qui il popolo è sovrano. Votano i consiglieri e i sindaci votati dagli elettori quindi vanno a rappresentarci. Anche se solo il giorno dopo ti accorgi di aver fatto un grosso errore ad aver dato fiducia a qualcuno che meriterebbe di essere rispedito da dove veniva, bisogna subirlo per anni. Proprio come succede in Parlamento dove ” il popolo sovrano e de ché ?”, una volta accortosi di essere stato ingannato per l’ennesima volta, continua a regnare sul nulla. Ben lungi da me voler contestare il nuovo Parlamento, Senato o Governo di cui da tempo ho smesso di interessarmi. Se so qualcosa di quello che succede, è se mi capita di ascoltare rarissimi telegiornali. Mi interesso e questo in maniera costante, di quello che riguarda solo una piccola parte del popolo sovrano che occupa le Marche e poi non tutte, con preferenza per questa provincia Maceratase e il comune a me più vicino, in senso chilometrico chiaramente e non per le gioie che distribuisce.
Ancora con la zavorra delle province che dovevano essere abolite circa cinquant’anni fa, almeno così promisero quelli che ingannarono gli Italiani per istituire le regioni. Promessa veramente mantenuta. Le province le hanno moltiplicate, e ai cittadini: grazie alla riforma Renzi Del Rio è stato tolto il diritto di voto per poterle eleggere. Così fanno tutto da sole, se la sonano e se la cantano. E noi cittadini: costretti a pagare multe stradali, bollo auto e forse cos’altro, per mantenere un simile carrozzone pubblico parassitario.