Dal terremoto al crollo del ponte Morandi:
ecco gli angeli del soccorso:
«Abbiamo visto uno scenario da film» (Video)

I CINOFILI dei vigili del fuoco delle province marchigiane hanno aiutato nelle operazioni di ricerca dei superstiti durante i drammatici giorni che hanno fatto seguito al collasso di un troncone del cavalcavia di Genova
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La squadra cinofila tra le macerie

 

di Federica Serfilippi

(foto di Giusy Marinelli)

Hanno lavorato per giorni in mezzo alle macerie del ponte Morandi cercando un segnale, anche minimo, di vita, affidandosi al loro fiuto infallibile. Sono Kira, Desmo, Hero, Galassia e Marley, i cani molecolari partiti dai vari comandi dei vigili del fuoco delle Marche per cercare superstiti nell’inferno in cui il 14 agosto è sprofondata Genova con il crollo del cavalcavia dell’A10 (GUARDA IL VIDEO). I cani – tre border collie, un pastore tedesco e un labrador – sono partiti in due tranche. I primi tre animali sono arrivati in Liguria nella notte tra il 14 e il 15 agosto, gli altri due il 18. Ad accompagnarli nelle operazioni, ovviamente, i loro conduttori per la creazione di un legame indissolubile e imprescindibile. Tutti i cani utilizzati per la tragedia di Genova erano già stati impiegati per il sisma del 2016. «Ma con il crollo del ponte – racconta il vigile del fuoco Cinzio Scatassa di Pesaro e proprietario del border Kira – ci siamo trovati di fronte a un evento molto diverso, con blocchi di cemento giganteschi e strutture enormi contenenti ferro. Nonostante un contesto mai visto prima, i cani hanno capito subito che eravamo di fronte ad un evento particolare e hanno lavorato in maniera efficace».

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I tre cani inviati a Genova con i loro tre conduttori

Fabio Mordiducci, vigile del fuoco di Macerata e conduttore di Hero, pastore tedesco di sei anni e mezzo: «Abbiamo visto uno scenario da film e per questo avevamo paura che i nostri cani non potessero  sopportare un tale stress, invece hanno retto perfettamente». In determinati eventi, un fattore determinante è la velocità: un cane molecolare deve saper leggere la situazione e farla capire in tempi brevi al suo conduttore in maniera tale da far organizzare un’eventuale operazione di recupero. «Di solito – racconta Morbiducci – mandiamo un primo cane per un giro di perlustrazione. Se fiuta qualcosa o c’è un interessamento verso un particolare punto, allora interveniamo con un secondo cane. Se anche questo dà riscontri positivi, procediamo». Purtroppo, nel caso di Genova, i vigili del fuoco a quattro zampe non hanno trovato superstiti. A causa della polvere e delle condizioni stressanti in cui hanno operato i cinque cani partiti dalle Marche è stato necessario avere sul posto un supporto veterinario per assistere in maniera continua gli animali con lavaggi agli occhi e al naso. Durante la prima tranche di ricerche, partita la notte tra il 14 e il 15 agosto, hanno operato i cani dei comandi di Macerata, Pesaro e Ancona: Hero condotto da Fabio Mordicucci, Kira al seguito di Cinzio Scatassa e Desmo (border collie) con Alessandro Sampaolo. Il 18 è stata la volta di Galassia (border collie) condotta da Franco Alessandrini e di Marley (labrador) condotto da Dante Mariucci.

 



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