Angelo Sciapichetti
«Mi arrivano da qualche giorno sollecitazioni di sindaci di ogni colore politico che sono allarmati e ci avvertono del fatto che se la questione non dovesse trovare una soluzione in tempi rapidi, si vedrebbero costretti a rispedire a casa i loro tecnici e alcuni comuni, soprattutto i più piccoli delle aree interne, si troverebbero da un giorno all’altro nella più totale paralisi amministrativa e costretti a chiudere i battenti con gravi conseguenze facilmente prevedibili per i cittadini». L’assessore regionale Angelo Sciapichetti torna così sulla bocciatura in Commissione speciale dell’emendamento al decreto terremoto per il rinnovo dei contratti di 700 tecnici specializzati assunti nei Comuni del cratere per gestire la situazione post sisma. L’emendamento era stato presentato separatamente sia dal Pd che da Forza Italia. «L’emendamento che, vista la bocciatura al Senato verrà ripresentato dai parlametari del Pd alla Camera – spiega Sciapichetti -, prevede la stabilizzazione degli stessi fino al 31 dicembre del 2020. La giustificazione della bocciatura data dai leghisti è che non c’è copertura finanziaria. Forse la nuova maggioranza dopo i primi giorni di governo, almeno una cosa l’ha imparata: la differenza abissale che passa tra il fare proclami promettendo ogni bene possibile stando all’opposizione e lo sforzo di governare dando risposte concrete ai problemi più urgenti e delicati». Sciapichetti ricorda poi il primo provvedimento che aveva permesso di assumere i tecnici nei Comuni. «Quello dei tecnici in servizio nei vari Comuni – spiega l’assessore -, è stata un intervento (valutato molto positivamente da tutti) reso possibile dai governi precedenti grazie ad un provvedimento specifico adottato in deroga a tutte le norme sulle assunzioni negli enti locali ed è stato uno degli atti più efficaci realizzati dopo gli eventi sismici del 2016, che ha consentito ai vari Comuni di dare una risposta immediata all’emergenza e di attivare tutte le pratiche relative alla ricostruzione post terremoto. Senza quelle assunzioni, i Comuni montani, già fortemente destrutturati e sottodimensionati in termini di risorse umane prima degli eventi sismici non potranno dare nessuna risposta ai cittadini perché si interromperanno tutte le attività appena intraprese. I tecnici in servizio nei Comuni del cratere, si sono rivelati infatti preziosi e per questo gli amministratori locali sono fortemente preoccupati per la mancata approvazione dell’emendamento. Adesso le dichiarazioni di facciata non bastano più – conclude Sciapichetti -, servono gli atti ufficiali, pertanto sarebbe opportuno che l’attuale governo faccia sapere in quali tempi e come intende affrontare la questione per dare un minimo di garanzia di continuità ai lavori che i tecnici hanno avviato per uscire dall’emergenza e avviare la ricostruzione».
Decreto terremoto, bocciata proposta FI: «Oltre 700 tecnici a rischio»
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Sindaci che sollecitano Sciabbichetti? Spero per loro che non sia vero, perché dopo quasi due anni se ancora fanno ricorso al nostro assessore alla protezione civile, o non ci hanno capito ancora niente o vogliono che tutto rimanga così com’è. QUI SI OFFENDE VERAMENTE L’INTELLIGENZA DEI CITTADINI TERREMOTATI E NON RENDENDOLI PERO’ EDOTTI SUL COME COMPORTARSI IN FUTURO. LEGGERE CERTE NOTIZIE SONO DI UNO SCONFORTO INFINITO? ABBIATE UN PO’ DI PIETÀ’ PER NOI POVERI DISGRAZIATI GIÀ COSI DURAMENTE PROVATI DALLA VITA.
SEMPLIFICAZIONE RESPONSABILIZZAZIONE E RAZIONALIZZAZIONE
Speriamo di andare verso una semplificazione delle procedure ( in questo senso l’iniziativa del Sindaco di Visso può essere interessante se supportata da idonee professionalità) così come nella direzione di una maggiore responsabilizzazione dei tecnici liberi professionisti i quali già per alcuni atti svolgono il ruolo di Pubblici Ufficiali.Tale ruolo dovrebbe essere esteso all’intera procedura della ricostruzione valorizzando le specificità professionali. Alla Pubblica Amministrazione il compito del controllo e della verifica. Arch.Claudio Mecozzi