
Nuovo ospedale unico alla Pieve di Macerata, l’Arpam conferma la presenza di rifiuti nel sottosuolo. A dirlo è il presidente della Provincia Antonio Pettinari. Dopo i primi carotaggi dell’Asur, infatti, da cui era emersa la presenza di diossina e altri inquinanti in un’area ben precisa, erano state commissionate nuove analisi proprio all’Arpam. «I risultati dell’Arpam confermano la presenza di rifiuti – spiega Pettinari – cioè che nell’area c’era una discarica. Vista la situazione sono stati fatti scavi non troppo in profondità per evitare ulteriori contaminazioni. La zona interessata è quella del galoppatoio, più un’altra porzione di terreno che si estende verso l’area comunale, non tutti i 15 ettari quindi. Adesso i nostri tecnici valuteranno le risposte dell’Arpam e non appena avrò un quadro chiaro spiegherò come stanno le cose. Non sono stati fatti sondaggi sulle falde».

Antonio Pettinari
Per quanto riguarda le falde quindi, l’ultimo dato ufficiale è sempre quello dell’Asur che aveva esaminato tre pozzi e per tutti e tre era stato accertato il superamento delle soglie per alluminio, ferro, tallio, xilene, tribromometano. Sono due mesi e il destino dell’ospedale unico in provincia, una delle opere più importanti per l’assetto sanitario dell’area vasta 3, sembra sempre più in salita. La Pieve è inquinata? Secondo il sindaco Romano Carancini non poi così tanto, come aveva ribadito dopo i primi carotaggi, in Consiglio comunale: «Dipende da quali tabelle per la contaminazione si prendono in considerazione». Ora questa conferma cambierà qualcosa? Vedremo. Di sicuro per i Comuni della costa già i risultati dell’Asur erano abbastanza per salutare il capoluogo e riprogettare il tutto a Montecosaro. E così per Tolentino, dove oggi il sindaco Giuseppe Pezzanesi «senza polemiche» ricorda che lui in tempi non sospetti aveva messo a disposizione un’area «interamente pubblica, ben collegata a strade e ferrovia e in un’area verde bellissima».

Alessandro Maccioni
Nel pomeriggio anche Alessandro Maccioni, il direttore di Area vasta 3, è intervenuto per chiarire che «non c’è nessuna bocciatura del sito della Pieve da parte dell’Arpam. L’Agenzia regionale per la protezione ambientale della Regione con una lettera ha preso atto delle analisi dell’Asur e suggerisce ulteriori approfondimenti procedendo con una vera e propria caratterizzazione del sito. L’Arpam, nel documento, spiega che per avere risultati certi occorrerà effettuare un’analisi di rischio sito specifica, che dovrà considerare i livelli di tossicità, il grado di mobilità, la persistenza nelle diverse matrici ambientali dei contaminanti rilevanti, le vie di esposizione, e i recettori o bersagli della contaminazione, e infine definire e individuare il cosiddetto punto di conformità e il livello di rischio accettabile. È stata l’Asur – prosegue Maccioni -, su indicazione della Regione, ad avviare i carotaggi per avere informazioni precise sull’area della Pieve. Oggi l’Arpam ha definito un percorso per avere ulteriori approfondimenti sulla porzione del sito dove l’Asur ha predisposto le analisi. Per snellire il più possibile i tempi l’Asur continuerà sul percorso indicato dalla Conferenza dei sindaci, ed effettuerà carotaggi su altre aree della Pieve per verificarne l’idoneità».
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Io vi costruirei, Maccioni, Carancinini, Pettinari, una bella casa ad un piano con cantina sopra la discarica di cui Pettinari vissuto a Milano negli ultimi sessant’anni sembra alquanto sorpreso. Naturalmente con giardino e alberi da frutta da cui potrete cogliere direttamente questi preziosi frutti della terra tra cui anche insalatine fresche, pomodori, peperoni e così via, anche le ” merangole”. Se dopo due anni non ci saranno tracce di diossina ed altro nei vostri liquidi corporei, potreste veramente rilanciare la Pieve come sede del virtuale Ospedale Unico. E’ già importante sapere dal sindaco che comunque costruirci scuole, asili o che, con le sue tabelle disinquinanti che ne comprovano la purezza, male non farebbe. Intanto, vedete di mettere cartelli ben grossi e visibili per proibire il passaggio di pecore transumanti o di animali da cortile o di più grossa pezzatura portati lì a pascolare.