Sisma, Ceriscioli non ci sta:
«A casa si chiedono dove sia finito
Sono quasi sempre nel Maceratese»

BELFORTE - Il governatore, all'incontro organizzato dal Pd per fare il punto sulla ricostruzione, si toglie qualche sassolino dalla scarpa: «Non ci possiamo permettere il lusso di polemiche fine a se stesse in una tragedia di dimensioni enormi». Filelfo di Tolentino, Itis di San Severino e Campus di Cingoli «si può andare avanti, le scuole sono tutte finanziate»

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Sciapichetti, Ceriscioli, Paoloni e Vitali

di Monia Orazi

La cabina di regia che si è riunita giovedì a Pieve Torina ha stanziato i fondi mancanti per il Filelfo di Tolentino, per l’Itis di San Severino e per il polo scolastico di Cingoli. Per gli appartamenti degli sfollati a Tolentino, da costruire alla Rancia, che si stima saranno pronti nel settembre 2019, sono stati stanziati sei milioni di euro, ma si deve attendere la risposta del ministero dell’economia e delle finanze. «Su questi tre importanti progetti scolastici si può andare avanti, le scuole sono tutte finanziate», così il presidente della Regione Luca Ceriscioli ha annunciato ieri pomeriggio una delle ultime novità in materia di ricostruzione pubblica, durante l’incontro a Belforte, organizzato dalla segreteria provinciale Pd, per informare sulle ultime ordinanze.

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«Per ricostruire ci sono le risorse, è questo il messaggio forte, quelli che passano per la Regione non sono gli unici fondi a disposizione – ha detto il governatore – il miliardo e 231 milioni di euro di fondi per la ricostruzione pubblica, solo nelle Marche, sono il forte segno dell’attenzione al territorio, sotto il profilo sociale e personale. Noi abbiamo tutte le 120 scuole finanziate, all’Aquila le ultime sono state finanziate nel 2017». Ceriscioli ha ricordato gli interventi dell’Anas sulla viabilità, 356 milioni di euro in tutta la regione, attualmente sono in fase di appalto 72 cantieri per 34 imprese. Ha ribadito l’impegno finanziario per 860 opere pubbliche, comprese caserme ed edilizia residenziale da ristrutturare. «Per le opere pubbliche vi sono le norme che consentono una procedura di gara semplificata, che permette di accelerare, per lavori sotto i 5 milioni di euro, il percorso di realizzazione, gli enti locali saranno protagonisti, seguiranno la progettazione e le gare, questo è un modello adeguato alle nostre esigenze – ha affermato il presidente – non era possibile che i 125 addetti dell’Ufficio speciale della ricostruzione seguissero anche un migliaio di opere pubbliche. L’esempio positivo viene dalle delocalizzazioni commerciali, seguite dai Comuni, in collaborazione con il nostro funzionario Talarico, un modello più distribuito ha funzionato». Il presidente ha ricordato che già oltre 3.700 imprese hanno aderito alla zona franca urbana e ora c’è la «seconda finestra», per chi è stato danneggiato dal terremoto di ottobre.

convegno-pd-belforte-3-650x488Riguardo alle sae il governatore ha affermato: «Le consegne sono state completate in 14 Comuni su 28, quanto raccontato a livello nazionale, non ha reso giustizia al lavoro di tante persone. A Pieve Torina – ha aggiunto – durante l’ultima consegna ho parlato con la gente che ci vive da mesi e si trova bene, Borrelli sbagliando ha parlato di boiler scoppiati, in realtà si è rotto soltanto un manicotto, che è diventato un caso nazionale, eravamo convinti di poterci trovare a novembre con i numeri di oggi». Ceriscioli ha confermato che per i ritardi nel montaggio sae, saranno applicate tutte le penali. Per chi attende di entrare nelle case invendute acquistate dall’Erap, il presidente ha spiegato che l’ordinanza per l’acquisizione è stata firmata giovedì durante la cabina di regia con il commissario Paola De Micheli, bisogna attendere l’approvazione del Ministero dell’economia e finanze, inoltre a seconda degli appartamenti acquisiti, vi possono essere interventi da fare, che allungano i tempi per far entrare le persone a viverci. Interrogato dal comitato dei terremotati “30 ottobre” di Tolentino sulla situazione degli alloggi alla Rancia che il Comune vuole edificare per gli sfollati, Ceriscioli ha spiegato: «La proposta è al vaglio del ministero dell’economia e delle finanze, se ci sarà risposta positiva è un’opportunità che ieri non c’era, se la risposta sarà negativa, Tolentino dovrà mettere le sae. I maggiori costi delle sae hanno convinto Borrelli, ora aspettiamo cosa dice il ministero».

convegno-pd-belforte-4-650x366 «Ci ha permesso di recuperare dal mercato abitazioni ferme ed inutilizzate –  ha aggiunto sull’acquisto degli appartamenti invenduti – di completare case ferme da anni. In linea di principio le sae vanno smantellate, non so se sarà questo il loro destino, molte sono state fatte in posti bellissimi, potrebbero diventare villaggi turistici». Alle domande dei cittadini sul contributo di autonoma sistemazione, Ceriscioli ha ribadito che è previsto fino a quando non si rientra in casa propria, precisando: «Per non perderlo bisogna rispettare le scadenze, entro il prossimo 30 aprile dovranno essere presentati i progetti per il danno lieve, se non vengono presentati, c’è la possibilità di non vedersi riconosciuto il cas». E sulla norma Salva Peppina ha detto che non tutte le case mobili rispettano le normative igienico sanitarie, suscitando alcune proteste tra i presenti. Parlando degli interventi sul dissesto idrogeologico, inserito nel piano delle opere pubbliche, ha affermato. Nella parte finale dell’intervento, il presidente si è tolto qualche sassolino dalle scarpe, contro le polemiche sulla gestione regionale dell’emergenza. «Finora l’80 per cento del nostro impegno è stato dedicato alla gestione dell’emergenza, occorre distinguere la polemica dalla critica costruttiva, in cui si segnala qualcosa che non funziona e ci si ragiona insieme – ha proseguito – quando la mia famiglia si chiede dove sia finito, quattro volte su cinque sono in provincia di Macerata, il cuore del grande problema del terremoto, non ci possiamo permettere il lusso di polemiche fine a se stesse, protagonismo individuale, in una tragedia di dimensioni enormi. Ad esempio noi non abbiamo mai fatto polemica contro alcuni Comuni che devono fare le assunzioni straordinarie per il sisma, eppure abbiamo tutti i dati».

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Ha concluso Ceriscioli: «Se un amministratore in una sae nota un battiscopa tre centimetri più corto e lo trasforma in una tragedia non va, noi continuiamo a lavorare e chiederemo che il nuovo governo continui a garantire tutto quanto è stato garantito sinora. Noi alle polemiche non rispondiamo, siamo sicuri che questo atteggiamento sarà compreso ed apprezzato, da chi vuole ricostruire questa regione». L’intervento del presidente è stato preceduto da quello dell’assessore regionale Angelo Sciapichetti che ha tracciato il bilancio numerico dell’emergenza terremoto, già anticipato da Cronache Maceratesi, auspicando che il 2018 sia l’anno in cui partano i primi cantieri, affermando la necessità di velocizzare il più possibile la ricostruzione leggera, appena completata la consegna delle casette. A portare il saluto del coordinamento provinciale Pd è stato il segretario Francesco Vitali, ad aprire l’incontro il sindaco di Belforte Paoloni, il segretario regionale Francesco Comi ha posto l’attenzione sul fatto che le risorse a disposizione consentono di riprogettare il futuro dei comuni.

 

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