Filastrocca, proverbi
e altri scritti …stongati

LA DOMENICA con Mario Monachesi
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Mario Monachesi

 

di Mario Monachesi

 

Con questo pezzo concludo la trilogia su “la jia e l’ojo”. Spero di aver “raccontato” bene vita e miracoli di questo eccellente prodotto maceratese.

 

 

L’OLIO
Dal leccino e dal maurino
dal piantone ad alta volta
prende avvio già a novembre
da quei rami la raccolta.
Grandi e bimbi ben disposti
sopra e intorno con gran festa
tutti presi a spettinare
quelle chiome, quella testa.
Ben ricolmi sacchi e ceste
il frantoio lesto accoglie
con le olive lì si giunge
ripulite dalle foglie.
Il lavaggio è prima cosa
poi pian piano la spremuta
dopo giri macchinari
l’olio in vasca già saluta.
Esso scende senza sosta
fiume d’oro profumato
biondo ride nella “culla”
è già luce neanche nato.
Il suo viso sa di forza
di fragore e di eccellenza
riposato fa ritorno
su quell’aia di partenza.
In bottiglie o damigiane
nell’attesa più pulita
fa del cuore suo allargato
il trionfo di una vita.
Sulla carne o panzanella
il suo corpo si protende
dentro a sughi o soffrittati
è il sapore che ci attende.
Che ci porta senza freni
su nel cielo suo più ardito
il palato che lì giunge
più non lascia tale invito.
(M. M.)

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PROVERBI
“Se de febbrà’ core li viottuli, rempji de vi’ e ojo tutti li ciottuli”;
“Se pioe d’agosto, pioe ojo, mèle (miele) e mosto”;
“Per l’Assunta (15 agosto) la jia è unta”;
“È vvinutu noèmbre e su la pianda / la jia è nnera nera tutta quanda; la cuji su la scala e co’ la cesta, / tu me la stinni e io la porto in testa. / Lascene, amore mia, pe’ la radocchja (spigolatura): / c’è chji ‘na goccia d’ojo j’è mangata / per filà’ la sera su la conòcchja / o per cunnì’ ‘m-bochetta de ‘nzalata”.
“Ognisanti, le scale pe’ li campi”;
“Passata Sanda Caterina (25 novembre) cuji la jia vianga e nira”;
“L’ojo e la virità v’è sembre a galla”;
“Bona notte Jisù che l’ojo è caru”;
“Ugni e sfrega, ‘gni dolore se dilegua”;
“Dolori, ojo dentro e ojo fori”;
“Chj vò’ fa’ ‘nvidia a lu vicinu, piandi la jia grossa e lu ficu picculinu”;
“Per San Silvestru, la jia drendo lu canestru”.

lA RACCOLTA DELLE OLIVE

L’ULIVO E L’OLIO NELLA LETTERATURA
“L’ulivo è una delle piante di più antica coltivazione e viene rappresentato dalla mitologia e nei simboli come una pianta umile, discreta ma forte e resistente. Nell’antica Grecia, nel giorno in cui si celebrava un matrimonio, si soleva piantare un ulivo che avrebbe protetto la coppia”,
(Maria Tucci)
“Nessun uomo può dire di non essere stato crocifisso almeno una volta a quel ramo di ulivo che è la donna”
(Alda Merini)
“E lì / negli assolati uliveti / dove soltanto / cielo azzurro con cicale / e terra dura / esistono, / lì il prodigio, / la capsula perfetta dell’uliva / che riempie / il fogliame con le sue costellazioni: / più tardi / i recipienti, / il miracolo, / l’olio.
(Pablo Neruda)
“Pure colline chiudevano d’intorno / marina e case; ulivi le vestivano / qua e là disseminati come greggi…”.
(Eugenio Montale)
“Tu, placido, pallido ulivo, / non dare a noi nulla; ma resta! / ma cresci sicuro e tardivo, / nel tempo che tace! / Ma nutri il lumino soletto / che, dopo, ci brilli sul letto / dell’ultima pace”.
(Giovanni Pascoli)
“Sovra candido vel cinta d’uliva / donna m’apparve, sotto verde manto…”
(Dante Alighieri, Purgatorio XXX)
“L’ulivo ch’è benedetto, / l’ulivo che benedice; / porterà pace e abbondanza / nelle casette più sole / rallegrerà un po’ la stanza / dell’inferno, ricorderà poi con tanta / fede l’ingresso solenne / di Cristo a Gerusalemme / nella domenica santa! … / Ulivo, e a me che dici? / Le stesse cose anche tu?”
(Marino Moretti)
“Da secoli l’olio d’oliva fa si che le popolazioni che lo utilizzano abbiano una salute migliore”.
(Walter Willett)
“Le olive mature sono un cibo sano e un ottimo lubrificante per l’organismo”.
(Norman W. Walker)
“Esaminando i risultati delle molte indagini condotte sulla popolazione dell’isola di Creta, ho notato che i centenari sono particolarmente frequenti tra i contadini, la cui colazione è spesso costituita soltanto da un bicchiere d’olio d’oliva”.
(Ancel Keys)

Concludo questa ricerca, divisa in tre puntate, con una convinzione: “se no’ stunghimo…realizzimo poco”.



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