San Martì: de lo vì’
e de li curnuti

11 NOVEMBRE - La ricorrenza tra usanze e proverbi
- caricamento letture
mario_monachesi

Mario Monachesi

 

di Mario Monachesi

In passato la festa di San Martino era considerata particolarmente importante. In questo giorno si dava inizio ad attività sia pubbliche che private quali quella dei tribunali, delle scuole, del pagamento dei fitti. Anche l’assaggio del vino nuovo avveniva e per certi versi ancora avviene proprio in questa data. A riguardo antichi proverbi recitano: “San Martì’ / ‘gni musto doventa vi'”; “San Martì’ / rpunni l’acqua e caccia lo vì'”; “San Martì’ / se fora la votte de lo vì'”; “San Martì’ / tutte le votte è piene de vì'”; “San Martì’ / castagne e vì'”; “Pe’ San Martì’ / casca le foje e se spilla lo vì'”. Un ulteriore proverbio definisce questa festa “San Martì’ dell’ommini”, cioè degli uomini bevitori e buontemponi. L’inchiesta napoleonica del 1811 narra di cittadini che in questo giorno si abbandonano ad ogni stravizio del bere, del mangiare e del gioco, finendo la festa tra chiassosi balli.

San-Martino-in-un-affresco-di-Simone-MartinI

San Martino in un affresco di Simone Martini

A Macerata, nel pomeriggio di San Martino i seguaci del dio Bacco si davano appuntamento nelle bettole dove venivano organizzate le castagnate, cioè merende a base di caldarroste e vino. Tra un bicchiere e l’altro cori appassionati e immancabilmente su di giri intonavano la “Mbumba va”. Il testo recita: (primo): “Bevi, bevi, compare, / se nno, t’ammazzerò”. (secondo): “No’ mme ‘mmazzà’, combare / che adesso beverò. / Me l’ho bevuto tutto / e no’ mm’ha fatto male”. (Coro): “L’acqua fa male, / lo vino fa candare; / lo sugo de la gresta / lo fa jirà’ la testa”. (Primo): “Chj c’ha ‘l bicchjere in mano / al suo combagno impresta”. (Coro): “Finghé il combagno beve, / canderemo la ‘mbumba va”.

In questa data, da non dimenticare, cade anche la cosiddetta estate di San Martino, che un ennesimo proverbio così descrive: “L’istate de San Martì’ / poco più de tre dì”. A questo proposito ironizzava il poeta Jaques Prevèrt: “San Martino ha donato metà del suo mantello ad un povero: così hanno avuto freddo entrambi”. 

castagne-e-vino-in-compagnia

Un’altra usanza, anche questa oramai del tutto dimenticata, legava questo giorno ai mariti traditi, “San Martì’ de li curnuti”. Qui la fantasia popolare si scatenava: quella dei più vivaci voleva che in questo giorno si organizzassero fantomatiche corse tra “curnuti”. Questa tradizione nasce dal fatto che le donne stufe dei mariti un tempo spesso ubriachi, placassero le loro “esigenze carnali” con altri uomini…meno dediti al vino. Per finire, ancora qualche proverbio: “De San Martì’ / sta mejo lo grà’ jo lu cambu che a lu mulí'”; “Se lu jornu de San Martì’ lu sole va in bisacca (le nuvole coprono il sole), vinni lo pa’ e tutte la vacca. Se lu sole, invece, cala sereno, vinni la vacca perché è poco il fieno”.



© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page
-

Come butta?
Vedi tutti gli eventi


Quotidiano Online Cronache Maceratesi - P.I. 01760000438 - Registrazione al Tribunale di Macerata n. 575
Direttore Responsabile: Matteo Zallocco Responsabilità dei contenuti - Tutto il materiale è coperto da Licenza Creative Commons

Cambia impostazioni privacy

X