La libreria dove è stato trovato il cadavere
Hanno trovato il corpo quando ormai non c’era più niente da fare. Era nella sua libreria di piazza Mazzini, la Scaramouche. E’ morto nella notte Danni Antonello, 39 anni, scrittore, librario e titolare della casa editrice Giometti&Antonello. Lascia la compagna e una figlia di otto anni. I carabinieri che stanno indagando sospettano, dagli elementi raccolti, si tratti di overdose da stupefacenti. La salma è stata posta sotto sequestro dalla procura, in attesa di ulteriori accertamenti. Nell’ultimo periodo Antonello stava scrivendo un libro, ed era solito attardarsi fino a notte fonde nel locale di piazza Mazzini per scrivere.
Danni Antonello
E’ probabile che stanotte stesse proprio scrivendo. Intellettuale e poeta, Antonello era nato a Cittadella, aveva studiato Lingue a Venezia e, poi, a Macerata, approfondendo i suoi studi, principalmente nel campo della francofonia e della comparatistica. E proprio a Macerata Antonello aveva scelto di stabilirsi, aprendo la libreria Scaramouche. Nel 2013 poi la scelta di fondare la Giometti&Antonello con Gino Giometti, una casa editrice di ricerca, di taglio umanistico, impegnata in pubblicazioni di testi di letteratura, arte e filosofia, con particolare attenzione agli scritti minori e mai tradotti dei grandi pensatori della modernità, compresi gli epistolari e le scritture diaristiche. E infatti uno degli ultimi testi pubblicati e curati proprio da Antonello è Lsd, il carteggio fra lo scrittore e filosofo tedesco Ernst Jünger e il chimico svizzero scopritore dell’Lsd Albert Hofmann. Un testo che sta riscuotendo un discreto successo. La notizia della sua morte è piombata come un fulmine a ciel sereno nella cerchia di amici, colleghi e parenti: nessuno si sarebbe aspettato una fine del genere. Le indagini comunque sono in corso per cercare di stabilire con esattezza le cause della morte.
(redazione CM)
(aggiornamento delle 16,55)
Che brutta notizia!
Ciao Danni R.I.P.
Possibile che in un paese come Macerata un gruppo di spacciatori deve decidere la vita altrui? Purtroppo la droga fa ricca la tasca dello spacciatore e povera l'istituzione.
Mamma mia R.I.P
https://www.facebook.com/antonio.prenna/posts/10155583272382420
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Quando muore un poeta, il dolore riguarda tutti, che lo si sappia o no. E proprio tra un mese cade l’anniversario del “passaggio a un altrove” di Remo Pagnanelli (l’espressione è dell’amico Garufi)! Gli avevo rinnovato i complimenti per la casa editrice (fondata con Giometti) e lui mi aveva raccomandato Arsenij Tarkovskij, lodandolo (“amo i film del figlio, il padre lo conosco poco”, avevo confessato). E con alcuni versi del poeta russo saluto Danni Antonello: “Non mi occorrono le date: io ero, e sono, e sarò./La vita è la meraviglia delle meraviglie, e sulle ginocchia della meraviglia solo, come orfano, pongo me stesso,/solo, fra gli specchi, nella rete dei riflessi/di mari e città risplendenti tra il fumo./E la madre in lacrime si pone il bimbo sulle ginocchia”.
L’eroina continua ad uccidere senza pietà, mentre la prevenzione non esiste più. Ormai nemmeno si fa più finta du volerla organizzare.
La Prefettura di Macerata, con le sue vergognose omissioni portate avanti ormai da quasi tre anni, ha bloccato di fatto il comitato “Uniti contro la droga”, costituito con tanta fatica negli anni passati, che almeno tentava di svolgere un minimo di azione preventiva nelle scuole e nelle città della provincia.
I riflettori sul pianeta droga si sono spenti da un po’… ma i morti continuano ad esserci. La prevenzione e l’educazione civica fatta a scuola sono miraggi e le istituzioni carenti oltre che le leggi ridicole fanno il resto. Il mondo dello spaccio imperversa indisturbato e sempre più spesso i giovani ci cadono dentro, anche per la mancanza del supporto che la famiglia in questi casi riesce a dare. A chi dare la colpa di tutto ciò???? l’elenco sarebbe lunghissimo ma la società che in qualche modo ci hanno imposto (o ci siamo imposti), la fa da padrona. La globalizzazione, la scarsa cultura, il cervello bruciato dagli smartphone, hanno reso questi giovani degli zombie e le istituzioni nulla fanno per migliorare le cose…. semplicemente girano la testa dall’altra parte…. La famiglia coesa e responsabile di una volta non c’è più e i genitori di oggi sono più attenti a fare i selfie che a controllare i propri figli….
il mio buon amico Danni, che negli anni del dottorato alloggiava da me, come il comune amico Andrea Ponso, che l’aveva convito di a venire qui. sono sconvolto. È un dispiacere incredibile.
Danni Antonello, persona colta, sensibile e squisita, mi forniva libri di carattere esoterico. Mi sento privo di forze.
Comincio a convincermi sempre di più che con questo regime parlamentare i problemi che mettono a repentaglio la via nostra, dei nostri figli e dei nostri nipoti non possono essere risolti con la cultura, la dialettica e le chiacchiere.
Per certi crimini occorre usare mezzi drastici verso i criminali, compresa la pena di morte.
Con Danni ci lascia una persona gentile, raffinata, a volte, ironica. Insieme al Professor Gino Giometti aveva realizzata una “avventura incredibile”, la nascita di una editoria di qualità, rara, efficace per il lettore colto e curioso. Ed anche la sua libreria, di fascino sabiano,dove con lui molte volte mi incontravo, parlando di libri e segnalando qualcosa che mi sembrasse ancora poco conosciuto. Ma lui sapeva tutto, sapeva e conosceva i più interessanti passaggi della Biblioteca di Borges. Mi chiedo come mai, a tanta forza inventiva e intellettuale, faccia seguito un dramma di questo tipo. Lui, trovato all’interno dei suoi libri, della sua Biblioteca. Ci era nato con i libri nella testa e nel cuore, non era un semplice lettore era colto, e questo non si può dire di tutti. Lascia la sua compagna e la figlia. Ma, credo, e mi permetto, di intuire, che lascia anche Gino, il suo sodale e socio, altra figura impareggiabile di studioso, attento e apparentemente schivo.Ed allora mi sorge diretto dal cuore l’augurio per Gino, perchè resista, perchè porti avanti quel lavoro eccellente e solitario che riguarda il Libro, e il suo Mistero.
«Pensa di essere morto / lontano e dopo molti anni / ti viene concesso un solo sguardo / verso piazza Mazzini a Macerata // Vedrai un lampione e un cane / vecchio con la zampa alzata. / Singhiozzerai dalla commozione».
Anni fa ero entrata nella sua libreria di cui ignoravo l’esistenza e per il mio solito difetto gli chiesi come mai avesse scelto di vivere a Macerata, ora non ricordo cosa mi rispose e se anche lo ricordassi, non mi sembrerebbe il caso di citare la sua risposta. Mi spiegò anche l’intento con il quale aveva aperto la sua “bottega”, la chiamo così, in senso rinascimentale, dove non si va per acquistare e basta, ma si coltiva un’arte. Ignoravo che avesse creato una casa editrice, pochi giorni fa era stata citata a Radio 3 e mi ero domandata dove fosse. Appunto a Radio 3 a “Pagina 3” e a “Primo movimento” è stato commemorato e celebrato. Io posso solo ricordare con quanto scrupolo e cura, qualche tempo dopo la prima conoscenza, cercò di rintracciare per me un testo di non facile reperimento nel circuito commerciale. Quando,dopo un po’ gliene chiesi notizie mi rispose che l’aveva trovato, ma che prima di farlo venire, voleva farmi sapere quale fosse la spesa cui sarei andata incontro e domandare se fossi disposta a sostenerla, suggerendomi quasi lui stesso, di non affrontarla. Avrebbe potuto fare venire l’opera e poi, come da ordinazione senza esitazione,pretendere che io lo ritirassi e pagassi la somma. Mi dispiace che a Macerata, chi vale ed è apprezzato a livello nazionale, nativo o no, venga ignorato dalla città e dai cittadini. Lo citiamo solo dopo che è deceduto.
Qui sotto l’url della puntata di oggi di “Pagina 3”
http://www.radio3.rai.it/dl/portaleRadio/media/ContentItem-bfb23b57-f794-4710-b847-7786fc6a874d.html