di Laura Boccanera
«Quello delle elezioni è il risultato dell’arroganza e del tentativo fallito di eliminare gli uomini e la lista Uniti per Civitanova». E’ questo il testo del primo manifesto che compare in città con l’amministrazione Ciarapica. Non è firmato, ma riporta il simbolo di quella che doveva essere la lista con la quale Ivo Costamagna, Carlo Centioni e Flavio Rogani dovevano presentarsi alle elezioni. “Città pulita” però non ha corso per le amministrative, ma alla vigilia del congresso di Uniti per Civitanova previsto per questa sera alle 21.15 al Solarium, ricompare per attaccare gli ex compagni di maggioranza. Nel manifesto si commenta il risultato amministrativo e si tira in ballo il Partito Democratico. “E adesso caro Pd – si legge ne manifesto – i civitanovesi hanno detto basta, tutti i cambiamenti promessi non sono stati mantenuti, i civitanovesi sono stati traditi». Nella riunione di questa sera Ivo Costamagna ha convocato gli amici civici riformisti per la riorganizzazione dell’associazione e della lista che avrà una voce in consiglio comunale grazie all’elezione di Flavio Rogani con il centrodestra nella lista Obiettivo Civitanova di Agostino Basile.
E chi la promessa l’ha mantenuta è Dimitri Papiri, candidato sindaco, poi confluito con Ciarapica dopo il primo turno. Questa mattina ha depositato all’ufficio Protocollo la richiesta di azione popolare di cui lui è primo firmatario per chiedere il risarcimento da parte della Bnl per i contratti di finanza derivata sottoscritti durante l’amministrazione Marinelli.
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Costamagna furioso torna all’attacco: “Se non si farà un consiglio entro il 25 diffonderò i brogliacci”
venerdì 16 giugno 2017 –
Se non avessimo avuto i perbenisti e i soliti cialtroni della politica, insieme ad uomini d’ombra, che servono per creare confusione, come nell’ultima tornata del 2012, a Corridonia avremmo avuto probabilmente un cambiamento di colore politico. Come a Civitanova Marche. Congratulazioni ai vincitori. Che facciano meglio dei perdenti.
La domanda sorge spontanea: quanti sono questi “Uniti per Civitanova”, visto che non sono stati neanche in grado di presentare una propria lista?
Quanta parte della cittadinanza civitanovese rappresentano? E in nome di quali interessi e di quali valori, reali, non solo nominali?
Nella politica italiana anche le pulci hanno la tosse…