Le aree più chiare sono quelle idonee. In arancione le aree non idonee e in blu quelle potenzialmente non idonee
Un inceneritore
Sono 17 i Comuni che secondo le mappe della Regione sono adatti per ospitare inceneritori. Le cartografie, risalenti allo scorso dicembre, comprendono anche discariche, biogas, impianti per il trattamento di rifiuti speciali e pericolosi. Ogni mappa riporta in diversi colori le aree idonee, non idonee e potenzialmente non idonee a seconda della tipologia di impianto. E ora entro marzo i Comuni, da queste macro localizzazioni, dovranno indicare in modo più dettagliato le aree adatte. Il Movimento 5 stelle di Tolentino e Matelica insieme a simpatizzanti di Pollenza, San Severino, Mogliano, Camerino, Morrovalle e Colmurano lanciano l’allarme: “l’attenzione di tutti è rivolta al terremoto e i nostri amministratori prendono decisioni sull’ambiente indisturbati e sotto il silenzio più assoluto. I sindaci dell’Assemblea territoriale d’ambito 3, – spiegano i pentastellati – il 10 gennaio si sono riuniti nella sede della Provincia per decidere il futuro del nostro territorio dal punto di vista ambientale. Tra le tante preoccupazioni c’è anche quella se nella cartografia predisposta dalla Regione sia stata presa in considerazione la classificazione sismica dei Comuni, fattore fondamentale per l’installazione di questo tipo di siti”.
Manifestazione contro l’inceneritore del 2013
Il Movimento chiede ai sindaci di “prendere una posizione netta e decisa e rispettare gli accordi presi nelle assemblee del Cosmari, opponendosi all’installazione di nuovi impianti nel territorio. La stessa giunta Regionale, in passato, aveva dichiarato di non voler più impianti di incenerimento dopo la chiusura dell’inceneritore del Cosmari. Il M5S è contrario a impianti di incenerimento e attivo nel proporre alternative già note a livello nazionale. Chiede inoltre agli amministratori responsabili, come non si sia tenuto conto, nell’individuazione dei siti, di fattori fondamentali per la salute pubblica come quello delle rilevazioni fornite dal Registro dei tumori, del quale non si hanno più notizie ormai da troppo tempo”.
LE AREE – Per quanto riguarda gli inceneritori le aree considerate idonee comprendono gran parte dei territori di Camerino, Loro Piceno, Cingoli, Apiro, Montecassiano, Montefano, Mogliano, Appignano, San Severino, Montelupone e Petriolo. Risultano idonei anche terreni di Gagliole al confine con Matelica, parte del comune di Esanatoglia, l’area di Passo di Treia e alcune aree ad est di Sant’Angelo in Pontano, Penna San Giovanni e Monte San Martino.
L’INCENERITORE – E’ stato un decreto del governo Renzi a stabilire che nelle Marche dovrà essere costruito un inceneritore per bruciare 190mila tonnellate annue di rifiuti. Una decisione che ha trovato ferma opposizione anche nella giunta regionale, dove più volte l’assessore Angelo Sciapichetti ha ribadito il no a un nuovo inceneritore nelle Marche (leggi l’articolo).
Nuovo inceneritore nelle Marche, Renzi lo mette nero su bianco
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come mai la maggior parte delle zone idonee (cioè quelle piu chiare) sono a nord della provincia e a confine con la provincia di ancona?
Leggendo poi le intenzioni di voto verso il Pd, ti viene voglia di farne mettere 2…
Non basta il terremoto metteteci pure l’inceneritore. Cari politici vi paghino per risolvere i problemi non per ammazzare i cittadini. Gli inceneritori sono armi di distruzione di massa che fa risparmiare soldi per lo smaltimento ma ne fa spendere molti di più per curare le malattie tumorali che cresceranno inevitabilmente nel raggio d’azione dei fumi.
votate renzi me raccomanno!!!
Ma stiamo scherzando….?? Assolutamente contraria.
Votate PD,idioti
a Macerata è stata approvata una mozione del M5s con la quale l’amministrazione comunale si dichiara nettamente contraria ad un inceneritore nelle Marche.
Ora però in vista delle poltrone stanno diventando tutti renziani e potrebbero disattendere la promessa in perfetto stile “Renzi”
Mettere sul camino Renzi
Continuiamo a parlare di inceneritore (che forse non si farà mai) e ci dimentichiamo sempre dei CSS. I Combustibili Solidi Secondari altro non sono che rifiuti indifferenziati addizionati di prodotti che ne aumentano il potere calorifico (plastiche non riciclabili, pneumatici usati, etc.), triturati, stabilizzati organicamente e inviati COME COMBUSTIBILE a impianti dedicati (cementifici e centrali termoelettriche) grazie al decreto Clini di qualche anno fa. Ricordo che in regione è in discussione l’autorizzazione per il cementificio di Castelraimondo che prevede l’uso dei CSS e che, se riprende l’attività, ne brucerà almeno 100.000 tonnellate l’anno. La Cementir di Caltagirone, nuova proprietaria del cemetificio di Castelraimondo, sta puntando in tutti i suoi stabilimenti all’uso dei CSS perché, oltre a risparmiare montagne di soldi per la riduzione dei combustibili fossili, otterrebbe un guadagno anche per bruciarli (la regione Marche aveva stabilito di pagare circa 20€ per ogni tonnellata di CSS bruciata). Tutto questo infischiandosene della gente e delle conseguenze di questa probabile fonte di inquinamento. La regione, con i sindaci, ci sta buttando fumo negli occhi parlando sempre di inceneritore, ma il problema vero credo siano i CSS perché si lavora nell’ombra e nessuno ne parla.
qualcuno si è fumato il cervello, ! si producano meno rifiuti.
Con la politica del No siamo diventati i poveracci d’Europa. Il Consmari tolse 57 discariche della Provincia di Macerata (chi ricorda quella della Pieve?) In Francia i sindaci che attuano queste scelte proposte dalla Regione Marche,sono i più votati. Noi dobbiamo sempre farci influenzare dal movimento di turno. Ivano Tacconi Macerata.