di Claudio Ricci
(video di Gabriele Censi)
Dentro, tanti mondi diversi: anziani, studenti, giovani immigrati e artisti che insieme organizzano mostre, concerti, laboratori, forum, cene a tema. Fuori la protesta dei residenti. O almeno di un numero considerevole di questi, costretti a fare i conti di notte con gli schiamazzi e di giorno con il degrado. Uno scenario neanche tanto raro che oggi si ripete a Macerata dentro e fuori La Cantinetta, il circolo culturale aperto lo scorso ottobre in via Borgo San Giuliano dopo essere stato “sfrattato” dalla sede storica in via Gioberti a causa dell’inagibilità dei locali, già prima del terremoto. (leggi l’articolo). Un trasferimento che ha acceso la movida del quartiere popolare noto come le Fosse dove, grazie anche alla presenza di un altro locale si concentra da qualche tempo la movida maceratese.
Uno scenario fino a pochi mesi fa inaspettato, quando ancora il circolo San Giuliano era in balia degli eventi e gli aficionados organizzavano iniziative (si ricorderà la partecipazione a quella degli Antichi forni), per riaprire una realtà di cui Macerata (e non solo la sua sottocultura) esprimeva il bisogno. Quindi l’apertura della nuova sede alle Fosse sotto l’egida dell’Arci, l’euforia di studenti e degli antichi frequentatori e le perplessità dei residenti che già presagivano che quel “nuovo arrivato” potesse essere “ingombrante”. Mesi di eventi, spinti a volte fino a tarda notte, direttamente proporzionali a manifestazioni di disagio (che a volte finisce nell’intolleranza) di cui si sente parlare ma che trovano scarso riscontro nelle interviste raccolte oggi da Cm Tv (una testimonianza anonima e un appello alla collaborazione da parte di Matteo Seccacini titolare della parrucchieria vicina al circolo). Giovani e meno giovani parlano perlopiù di un ambiente tranquillo e che offre occasioni di incontro: “I disagi sono al massimo legati a qualche cliente maleducato e non alla Cantinetta in sè”, “O forse a qualcuno che vuole male al circolo”, dicono. Qui i più anziani si ritrovano di pomeriggio “per fare una partita a carte”, come racconta Libero e gli studenti per assistere ad un concerto ad uno spettacolo teatrale o partecipare ad un cineforum.
Tuttavia alcuni “fossaroli” si sono mossi e hanno inviato una lettera, corredata (sembra) da più di 80 firme e consegnata al sindaco Romano Carancini e alla Prefettura. Lamentele che sono divenute oggetto di un’interpellanza del consigliere di Fdi Paolo Renna che martedì porterà “il caso” in Consiglio comunale. “Stiamo seguendo questa situazione che richiede una collaborazione tra le parti – spiega l’assessore alla Sicurezza Mario Iesari – Il tema è ben presente all’amministrazione che ha compiuto nelle ultime settimane una serie di incontri e confronti circa la presenza di questa iniziativa nella zona con i problemi di coabitazione che ha determinato. Mi sento di smentire i residenti che hanno detto che l’amministrazione non ha risposto. Sanno che ci sono dei sopralluoghi, dei contatti con gli stessi residenti e con l’amministrazione del complesso Le Spighe. Sono stati attivati gli uffici Ambiente e Attività produttive e la polizia municipale. Il tema è conosciuto e sotto controllo e sulla base dell normative stiamo prendendo provvedimenti o in animo di prenderli. L’obiettivo è tutelare la qualità della vita dei residenti in armonia con le finalità del circolo che ha avuto i permessi per insediarsi in quella zona”.
Il Circolo dice la sua con un post su facebook: “La raccolta firme è iniziata prima dell’apertura della Cantinetta senza aver minimamente parlato con gli interessati. Dalle 22 in poi diamo solo bicchieri di plastica. Al signor Renna vorremmo dire che prima di qualsiasi presa di posizione è bene informarsi. La Cantinetta è un luogo di confronto tra diverse realtà. Propone teatro, cinema, mostre e musica e domani sera una serata in beneficenza per i terremotati, e non cerca di produrre sporcizia ma creare opportunità”.
Tra i residenti c’è M.S. che dall’apertura del circolo ad oggi si è trovata ad affrontare diverse difficoltà raccontate a Cm Tv: “Il primo e più grande disagio è collegato agli schiamazzi notturni e alle urla degli avventori che sostano nel marciapiede intorno casa fino alle 4-5 del mattino – racconta – diverse volte ho contattato polizia e carabinieri ma gli interventi non sono stati così risolutivi. Ho trovato persone che urinavano sul cancello di casa mia, chiazze di vomito, bicchieri, bottiglie e cicche di sigarette.
“Ultimamente – continua – si sono verificati anche atti vandalici (il riferimento è alle scritte trovate alle Spighe la scorsa settimana) e quasi tutti i fine settimana si sente parlare di risse. Mi sono rivolta al presidente dell’Arci Massimiliano Bianchini ma non ci sono stati miglioramenti. Anzi la situazione è andata peggiorando. Il timore è che andando verso primavera si riproporranno i problemi riscontrati a settembre”. La proposta: “Non è per demonizzare il circolo – sottolinea la residente – Ma il locale potrebbe essere gestito molto meglio, portando un miglior controllo all’esterno. A mezzanotte si potrebbe limitare la somministrazione degli alcolici e riportare un minimo di ordine pubblico. Anche perché prima tutto questo non c’era”.
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Ci vado spesso….alcol a prezzi popolari e tanto divertimento…..per noi giovani comunisti che non abbiamo voglia di lavorare ( tanto si alza il babbo la mattina ) è il posto ideale….non capisco questo accanimento da parte dei bigotti residenti…….vogliono toglierci tutti i punti di ritrovo per noi grandi artisti……dove troveremo l’ispirazione per le nostre musiche per i nostri dipinti le nostre opere letterarie?……mah…..noi non andremo mai a lavorare ricordatevelo!
Delizioso il commento del sig. Pranzatti… mi vien da rispondergli che invece i giovani fascisti (che sicuramente lavorano tutti forse perché babbo gli ha passato il posto?) vanno a letto presto la sera divertendosi solo il sabato o la domenica pomeriggio a qualche manifestazione di Forza Nuova… 😀 Suvvia!!
Purtroppo, aldilà di sterili strumentalizzazioni politiche, si ripropone l’eterno ossimoro maceratese: tutti si lamentano che Macerata è una città morta ma poi si attacca puntualmente ogni iniziativa che può disturbare la quiete privata. E si ripropone l’eterna irrisolutezza del rapporto tra questa città, la sua antichissima università e i giovani in generale: da che mondo è mondo gli studenti hanno sempre “fatto tardi”, e anche rumorosamente (alzi la mano chi non s’è mai comportato così, quando era ragazzo!), dunque forse è il caso di interrogarsi su cosa vogliamo davvero noi maceratesi. Sento già la risposta: che ci sia una sorta di “coprifuoco” dopo una certa ora! Visto però che “la botte piena e la moglie ubriaca” da che mondo è mondo non si possono avere, bisognerà chiedersi se Macerata è davvero interessata ad accogliere molti giovani (con le inevitabili “movide”) oppure se pensa di relegarli in qualche zona periferica, magari in aperta campagna; oppure ancora, se preferisce diventare un tranquillissimo paesotto-dormitorio magari sfrattando pure l’Università… a noi scegliere. Certo, un minimo di educazione e una limitazione di alcolici sono da pretendere, ma il silenzio assoluto temo sia incompatibile col concetto stesso di gioventù. Che sia di destra, di sinistra, di centro, apolitica, occupata o (più probabilmente) disoccupata: forse molte e molti di noi hanno dimenticato che a 20 anni si riusciva anche a dormire poche ore la notte e si aveva l’energia per fare ugualmente tante cose…
P.S.: L’articolo evidenzia bene che quel locale attira clientela di tutte le età, dunque che è un punto di aggregazione “trasversale”. Se ha tanto successo, mi vien da pensare che la nostra città non offra molti luoghi di incontro e di socializzazione ma che, d’altro canto, se ne senta il bisogno. Come conciliare allora questa sacrosanta esigenza con l’altrettanto sacrosanta esigenza di tranquillità domestica?
Per Luca Perilli
Forse la domanda da farsi è se Macerata debba rilanciarsi e risvegliarsi solo con locali che operano nel settore della gastronomia e dei pubblici esercizi, gli unici che stanno da qualche anno operando nel centro storico e nelle zone limitrofe.
Tutta l’infelicità degli uomini proviene da una cosa sola: dal non saper restare tranquilli in una camera.
Avete già una città x vecchi.Ma un Po di vita .esistono le cliniche x vecchi ecco può essere una soluzione.
Se tanto porta tanto ci vorrebbe un’ordinanza(coprifuoco)come quella 99 del 31/05/2016,ma qui il locale non è ne gestito,ne frequentato da extrcomunitari neri e forse tra i residenti non ci sono avvocati,commercialisti,politici o”caconi”vari.Due pesi,due misure!?!?!?!?
Un fermento culturale così potente qual è quello del capoluogo mica si può arrestare, esso non può che esplicarsi h24, e per questa Cantinetta valgano i versi d’un premio Nobel per la letteratura: ma per le vie del borgo / dal ribollir de’ tini / va l’aspro odor dei vini / l’anime a rallegrar.