Il crollo del muro nel 2008
di Leonardo Giorgi
Da più di 8 anni la loro vita è segnata dal crollo di un muro che ha lesionato in modo grave la loro casa e ha fatto rischiare la vita ad almeno due persone. E’ la storia della famiglia Pietanesi, residenti in via della Residenza a Recanati. Una vicenda che divenne di interesse nazionale nel 2011, quando la questione fu oggetto di un servizio di Moreno Morello di Striscia la notizia. Dopo il servizio di Cronache Maceratesi sui due coniugi di Cingoli che si sono trovati la casa inagibile dopo il terremoto del 30 ottobre per il crollo della chiesa limitrofa, la recanatese Monica Malizia, moglie di Simone Pietanesi e madre di tre figli, è tornata a raccontare l’odissea quotidiana e burocratica che la sua famiglia vive dal 12 dicembre 2008. «Quella notte – ricorda Malizia – il muro attaccato alla nostra abitazione e appartenente alla curia della diocesi di Macerata, è crollato, provocando danni ingenti alla casa e ferendo mia figlia e il suo fidanzato, che erano in auto sulla strada sottostante il muro». A causa del crollo, l’abitazione della famiglia Pietanesi ha sofferto pesanti problemi strutturali. Il terrapieno che ha provocato il cedimento del muro continua a fare pressione, aprendo crepe, gonfiando i pavimenti e danneggiando le pareti della casa, anche per via dell’umidità. «Come l’effetto di un terremoto» sottolinea Malizia. «Dopo il cedimento, il perito ha emesso un’ordinanza di messa in sicurezza del muro di via della Residenza e nel 2011 ha anche ordinato lo sgombero dell’edificio, in caso la situazione fosse rimasta la stessa». Ma chi è l’effettivo proprietario della struttura? «Secondo quattro periti interpellati – sostiene la donna – il muro appartiene senza dubbio alla diocesi. E dopo otto anni la curia non ha ancora fatto niente di concreto per mettere in sicurezza la zona, sostenendo che il muro non appartiene alla diocesi». La diatriba verrà risolta nei prossimi mesi per vie legali, dato che è in corso una causa civile tra la famiglia Pietanesi e la diocesi. «Recentemente – continua Malizia – sono stati messi dei paletti di legno dalla diocesi che, in teoria, dovrebbero mettere in sicurezza casa mia. In realtà, i supporti sono in pessimo stato di conservazione e non so quanto reggeranno».
I pali di legno messi dagli operai della diocesi di Macerata
Lo stato attuale della frana
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Che vergogna !!
allora sci che ce rtroi lo diritto!!!!
Il nome esatto della diocesi è “Diocesi di Macerata-Tolentino-Recanati-Cingoli-Treia”, con sede vescovile a Macerata.
Poi vengono a far le prediche a noi!
Sono senza vergogna!
La fede sposta le montagne, figuriamoci se non può spostare una casa.
Il bravo giornalista pubblicista di C.M. Claudio Ricci potrebbe scrivere un articolo al riguardo. Utopia?
Meglio stare lontani dalla chiesa…in tutti i sensi…..