di Gabriele Censi
Dalle radici la pianta trae la linfa per sopravvivere, il terremoto ha colpito anche le radici di un territorio che è a forte rischio l’Alto Maceratese. “Radici da ri-costruire” è proprio il titolo dell’iniziativa, promossa Fillea Cgil Marche, stamattina a Muccia nella tensostruttura-mensa dei terremotati per parlare della ricostruzione post sisma. Dopo i saluti di Daniel Taddei, segretario Cgil Macerata i lavori sono stati aperti dalla relazione di Massimo De Luca, segretario Fillea Cgil Macerata, per il punto della situazione, quindi, la tavola rotonda con la partecipazione di alcuni sindaci del “cratere”, Mario Baroni di Muccia, Mauro Falcucci di Castelsantangelo (leggi) e Cristina Gentili di Bolognola, presenti anche la deputata di Sinistra Italiana Lara Ricciatti, il prorettore Unicam Claudio Pettinari, i rappresentanti regionali Daniele Salvi e Fabio Montanini e Antonio Barboni dell’Asur Av3. Le conclusioni sono state affidate a Graziano Gorla, segretario nazionale Fillea Cgil.
“I lavoratori devono ancora prendere la cassa integrazione speciale per il terremoto del 24 agosto- ha detto Taddei -, dal decreto bisogna passare all’attuazione”. “Il settore delle costruzioni – ha detto De Luca – arriva da otto anni di grave crisi, la nostra paura più grande è che le nostre aziende potrebbero non avere la forza di partecipare al percorso di ricostruzione con l’arrivo di soggetti da fuori. L’auspicio è che si possa lavorare in sicurezza e nella legalità”.
“Servono piani preventivi perchè la natura non perdona – ha detto Gorla -. Le proposte della Fillea si basano su quattro pilastri: regolarità contributiva, legalità, salute e sicurezza”.
Sul fronte della legalità e trasparenza la Fillea chiede di integrare il decreto con ulteriori protocolli da realizzare sul territorio con una particolare attenzione al tema del subappalto.
Il sindaco di Muccia Mario Baroni esprime preoccupazioni per la pedemontana: “Da notizie si apprende che arriverà fino a Castelraimondo. Questo è un grave errore perché solo arrivando a Muccia si garantisce il collegamento con la ss77 e la Valnerina. Per le casette dico di collegare agibilità delle case ricostruite, all’obbligo di demolire quelle installate provvisoriamente dai cittadini sui loro terreni. Chiedo di essere più veloci, vorrei che si facessero i puntellamenti magari per riaprire la piazza, anche per farci un piccolo spettacolo e dare il senso di ripartenza”.
Daniele Salvi è tornato sul tema del futuro della Sacci: “Occorre tenere il lavoro al centro dell’attenzione, pensiamo al cementificio, che ha una proprietà indegna del nome che porta. La Cementir è un grande gruppo che scappa e non su assume le sue responsabilità di fronte al paese. Non dimentichiamoci che l’impianto si trova nella zona del cratere. È una vergogna nazionale, la produzione di cemento è importante nel settore della ricostruzione”
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati