Marina Romoli
di Marco Ribechi
Un sogno sportivo interrotto dalla violenza di un attimo. Piombare dagli altari alla polvere, quella di un asfalto che, secondo i dottori, non si potrà più calcare se non su di una sedia a rotelle. E’ la tragica fatalità che ha colpito Marina Romoli, promessa del ciclismo italiano di Potenza Picena, rimasta paralizzata nel 2010 in seguito a un incidente stradale durante un allenamento (leggi l’articolo). Ma lei non si arrende, dopo mille ostacoli e fatiche, dopo oltre 6 anni di riabilitazione sale di nuovo su una sella e, incredibilmente riesce a pedalare. Il video, pubblicato sulla sua pagina facebook, ha subito scatenato l’entusiamo de web, anche i medici che ben conoscono la sua lesione spinale non riescono a spiegarsi come sia possibile, ma lei placa l’entuasiasmo e chiede che la ricerca sia finanziata in maniera più decisa e continua. «E’ una cosa che riesco a fare già da qualche mese ma non significa che tornerò a camminare – spiega Marina Romoli – ho deciso di renderlo pubblico per mandare un messaggio di speranza, per combattere la lotta a favore della ricerca. Io non mi illudo ma allo stesso tempo non mi arrendo. La mia vita è sempre stata fatta di traguardi da raggiungere con fatica e con un lavoro costante. Dopo l’incidente sono sempre migliorata grazie alla fisioterapia, non voglio rassegnarmi».
La ragazza con il suo amato cane durante una manifestazione per sostenere la ricerca
Attualmente non esiste una cura per le lesioni spinali e in Italia il finanziamento per la ricerca in questo campo è praticamente nullo. «Si dice sempre che se uno vuole può farcela – continua Romoli – ma in questo caso la forza di volontà non basta. Serve la ricerca. Si parla di poter fare una vita normale, di partecipare alle paralimpiadi, di tornare a fare sport ma non si parla mai della speranza di ritornare autonomi. Si può ugualmente dare valore alla vita e fare cose straordinarie ma non ci si può nascondere dietro una falsa verità. Sono molto razionale, forse anche troppo ma allo stesso tempo ho voglia di vivere e non voglio chiudere le porte ai miei sogni. Per questo la Onlus che porta il mio nome continua a finanziare la ricerca. Per coltivare un sogno». In Italia sono moltissime le persone colpite da lesioni spinali e la maggior parte sono giovani sotto i 30 anni, spesso anche bambini. «Può capitare per una sciocchezza, non deve per forza essere un incidente grave come il mio – spiega l’atleta – Può succedere anche cadendo dalle scale o da un’altalena. E’ un fenomeno in costante aumento sia perchè sono in crescita gli incidenti stradali sia perchè una volta si moriva. Oggi invece i medici riescono a tenerti in vita ma attualmente la speranza di ripartire è quasi nulla. Ma anche il semplice fatto che potessi spingere di nuovo sui pedali era impensabile. E invece eccomi qua, lo faccio già da 6 o 7 mesi. Non so perchè, forse sono dei riflessi incondizionati che si originano nella parte alta del mio corpo. Forse perchè nella mia vita ho più pedalato che camminato. Ma riesco a spingere, riesco a partire e fermarmi e continuerò a lottare per migliorarmi e per sostenere tutti quelli che sono nella mia condizione».
L’associazione Marina Romoli Onlus si occupa di finanziare la ricerca e di aiutare i giovani atleti con lesioni spinali. Tra pochissimi giorni organizzerà un’asta di beneficenza on line per raccogliere ulteriori fondi. «Saranno in vendita cimeli sportivi – conclude Romoli – maglie, divise e oggetti usati da chi sostiene il nostro progetto. Chi vuole può allo stesso tempo acquistare un oggetto di un suo beniamino e dare sostegno e speranza a tanti giovani che si trovano catapultati improvvisamente in un’altra vita. La ricerca è qualcosa che riguarda tutti così come la necessità di trovare delle cure ad ogni possibile necessità. Chi vuole partecipare può seguirci su sito dell’associazione».
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La forza della volontà vince sulle avversità della vita, ne sei l’esempio. Auguri
Bravissima non mollare
Yessssss. Brava.
Evvai…….
Grande Marina!
Brava
Auguri!!!
Meravigliosa testimonianza di amore per la vita.
Dio ti benedica
brava. non demordere. non sei sola.
lasciamoli di stucco i medici.
la forza di volontà non conosce medicine.