Una cava a Treia (foto di Lucrezia Benfatto)
Le cave maceratesi finiscono in Consiglio regionale. L’inchiesta di Cronache Maceratesi ha svelato che il Piano provinciale di attività estrattiva della Provincia di Macerata è stato aggiornato con il parere negativo della Regione (leggi l’articolo). Adesso a puntare l’attenzione sul problema, che è in stallo da mesi mentre le procedure per le nuove cave vanno avanti, è stato il gruppo consiliare “Uniti per le Marche”. Stamattina i consiglieri hanno presentato un’interrogazione a risposta urgente per «sapere – dicono in una nota – quali provvedimenti la Giunta regionale assumerà in merito, in particolare circa l’adozione da parte della Provincia di Macerata del Piano, nonostante il parere negativo della Regione, nell’ottica di preservare sotto ogni aspetto il territorio maceratese coinvolto, sia in termini di sicurezza che di bellezza». Il gruppo, nella nota, fa luce sulla vicenda, spiegando che «è cosa nota che il territorio in questione è stato interessato negli ultimi 10 anni da una intensa attività estrattiva, la quale ha prodotto non solo un’alterazione morfologica del versante ma anche problematiche ulteriori riguardanti il convogliamento delle acque piovane».
La provinciale allagata
Sul versante amministrativo «l’altro e importante aspetto, portato all’attenzione da Cronache Maceratesi, risulterebbe essere il Piano delle attività estrattive aggiornato ed approvato nel dicembre 2015 dalla Provincia di Macerata, pur con parere negativo espresso dalla Regione Marche. Nonostante tutto, la stessa Provincia di Macerata pare stia proseguendo (come risulta dal sito provinciale nella sezione “amministrazione trasparente”) a concedere l’avvio a procedimenti di coltivazione e recupero di cave estrattive, le quali, incidendo su altri territori, andrebbero a provocare ulteriori deturpamenti ambientali e paesaggistici». Per questo il gruppo consiliare Uniti per le Marche vuole «fare presto chiarezza, in modo da comprendere innanzi tutto se le informazioni riportate siano vere, ma che sia anche opportuno capire e quantificare quanto l’attività estrattiva possa rivelarsi distruttiva per il territorio che ne è soggetto, al fine di tutelare dal punto di vista idrogeologico e ambientale, ma anche da quello naturalistico e turistico il comune di Treia ed il bel territorio circostante».
(Fe. Nar.)
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