Musulmani a messa con i cristiani
per dire no al terrorismo:
“L’Islam non è quello che si vede in tv”

CORRIDONIA - I fedeli del corano hanno raccolto l'invito degli imam francesi e sono andati in chiesa per pregare al fianco dei loro fratelli di religione diversa. Don Paul: "Gesto bellissimo, alla violenza si risponde con la pace, l'amore e la misericordia". Il capodelegazione Iqbal Mohammed Warraich: "Bisogna collaborare per combattere il male, è bene avere più occhi per difendere la nostra comunità"
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I musulmani nella chiesa Santi Pietro, Paolo e Donato insieme ad alcuni fedeli cristiani e a Don Paul

 

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Ihtisham Amin stringe la mano a Don Paul in segno di pace e fratellanza

 

di Marco Ribechi

Musulmani a messa per dire no al terrorismo. La comunità islamica di Corridonia ha raccolto il messaggio di pace e fratellanza lasciato dagli imam francesi, che oggi invitavano i fedeli a pregare al fianco dei cristiani, e ha mandato una sua rappresentativa in chiesa per onorare le vittime degli attentati terroristici di tutto il mondo. Nella cattedrale Santi Pietro, Paolo e Donato, dieci pachistani di fede musulmana hanno voluto lanciare un messaggio di pace e solidarietà insieme ai loro fratelli cattolici guidati da Don Paul e Don Fabio, attualmente a Cracovia per la Giornata mondiale della gioventù. Alle 12 il gruppo si è seduto nelle prime file della chiesa condividendo il momento di preghiera. «E’ un segnale a cui non ci siamo sottratti – spiega Iqbal Mohammed Warraich, leader della comunità – ma non eravamo solo noi musulmani di Corridonia, siamo andati come rappresentanti del movimento internazionale Minhaj-ul-Quran che lavora a favore della pace, della fratellanza e del rispetto. E’ stata un’esperienza bellissima. Vogliamo dire che condanniamo fortemente il terrorismo che miete vittime di tutte le religioni e nazionalità. L’incontro è fondamentale per combatterlo, per tenere gli occhi aperti insieme e collaborare. Il parroco ha detto delle belle parole, ci piacerebbe ricambiare l’ospitalità e continuare questo scambio culturale e spirituale».

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Il gruppo di fede islamica durante la messa

Dello stesso parere Don Paul, sacerdote di Corridonia: «E’ stata una cosa importante e notevole – spiega il parroco – All’inizio un ragazzo pachistano, Ihtisham Amin, ha spiegato il motivo della loro presenza. In Europa ci sono molti musulmani e l’incontro tra le religioni aiuta le comunità a crescere. Infatti anche noi spesso lasciamo loro il teatro parrocchiale per svolgere gli incontri più importanti. Al giorno d’oggi nella comunità c’è paura, diffidenza. E’ importante avvicinarsi e pregare, infatti molti cattolici presenti hanno apprezzato. Specialmente durante il momento dello scambio della pace, alcuni sono venuti dalle ultime file per stringere la mano ai fratelli musulmani. E’ la risposta migliore al terrorismo, a chi mette dolore e violenza rispondiamo con pace, amicizia e misericordia. Penso che ricambierò presto la visita, in futuro mi auguro di partecipare a più momenti come questo, anche don Fabio che oggi si trova a Cracovia mi ha dato la sua approvazione».

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La messa delle 12

L’emozione del momento è stata grande, come spiega uno dei ragazzi musulmani presenti oggi in chiesa: «Vivo da sempre in Italia quindi non è la prima volta che vado a messa, capita, ad esempio per un matrimonio – spiega  Ihtisham Amin – ma oggi è stato particolarmente toccante. Il segno di pace, la stretta di mano, ha avuto un valore profondo, è un gesto bellissimo. Abbiamo aderito all’iniziativa nata dagli imam francesi per dire che l’Islam non è quello che si vede in tv. L’Islam condanna la violenza e infatti dice “Uccidi una persona e uccidi l’intera umanità, salva una persona e avrai salvato l’intera umanità”. Siamo stati felici di essere seduti in prima fila, di aver ricevuto l’approvazione di quanti erano a messa. Per vincere la paura è necessario conoscersi, ci abbiamo messo la faccia sia per condannare il terrorismo sia per solidarietà nei confronti delle vittime innocenti. Durante l’incontro abbiamo pregato Dio, noi musulmani crediamo nello stesso Dio dei cattolici, è stato naturale. Speriamo che in futuro possa continuare questo scambio positivo, è molto importante unirsi contro chi predica violenza e morte».

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