L’Hotel House
Una cover band inglese dei Beatles ha occupato una stanza dell’Hotel House
di Leonardo Giorgi
Taxi neri, cabine telefoniche rosse, bus a due piani, ossessione per il tè, gentlemen con la bombetta e strani gusti culinari. Scene tipicamente british, ma che appartengono ormai a Porto Recanati. «Good God! Dopo the referendum that ha sancito l’exit del Regno Unito from the Unione Europea – spiega la scrittrice J. K. Rowling, da qualche giorno nella stanza 9 e tre quarti della struttura – noi english ci siamo effettivamente accorti di essere extracomunitari. Oggetto di razzismo e discrimination by tutta Europa, ci siamo informati and we have visto that la maggior parte degli immigrati trovano uno spazio sicuro in the Hotel House of Porto Recanati». Le ondate di migranti da oltre la Manica si fanno sempre più pesanti e in molti hanno esaurito la pazienza per questa situazione. «Questi vengono qui a rubarci il lavoro. Per carità, io non sono razzista – spiega il pakistano Mohamed Bre Csit, residente nell’Hotel House da diversi mesi – e non ho niente contro di loro, ho anche qualche amico inglese. Però ha ragione Salvini, ci vogliono le ruspe». Proprio la Lega infatti ha annunciato un immininente incontro a Porto Recanati contro i migranti inglesi, dove verranno bruciati tutti i dischi dei Rolling Stones e dove la canzone dei Beatles “I am the walrus” verrà cantata nella versione leghista “I am the trota”. Una situazione di disagio per la costa maceratese che ha infastidito anche il presidente delle Marche, Luca Ceriscioli. Dai piani alti della Regione sembra infatti che il leader democratico sia pronto ad approfittare del momento di caos per portare a compimento il suo piano, e rendere indipendente la provincia di Pesaro rispetto al resto delle “Marche sporche”. Un piano che i documenti ufficiali definiscono appunto “Spacca Marche”.
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