Radar di Potenza Picena, esposto in procura di alcuni residenti: presentato un faldone di 500 pagine con tutta la documentazione raccolta nel giro di alcuni anni sui rischi per la salute. Il dossier sul radar è stato presentato in procura a marzo, è invece della scorsa settimana la firma di un protocollo da parte di Arpam, Aeronautica, Asur, comune di Potenza Picena e prefettura, che garantisce che non si sono registrati effetti negativi sulla salute dei residenti, e le onde emesse sono al di sotto dei limiti (leggi l’articolo). Ciò che sostiene chi ha presentato l’esposto però è che, tra l’altro, i metodi di calcolo sulle emissioni non sono adeguati.
Insomma se la partita sui rischi del radar sembrava chiusa, l’esposto sembra destinato ad aprire ai supplementari. Anche perché chi ha presentato l’esposto dei residenti (Sauro Gattafoni, Samuela Gattafoni, Angelina Zizzi, Maria Teresa Taroni), assistiti dall’avvocato Edoardo Marabini (a sua volta firmatario dell’esposto), parla di rischi significativi e di documenti che darebbero prova di questo. Una vicenda annosa quella del radar, e ora la più cospicua documentazione mai presentata arriva sui tavoli della procura di Macerata. Al centro ci sono, secondo chi ha presentato l’esposto, le potenti emissioni elettromagnetiche generate dall’apparato, e «le possibili omissioni degli organi preposti alla tutela della salute».
In sintesi, l’esposto contiene: «Gli studi sugli effetti biologici dovuti alle esposizioni ai campi elettromagnetici del radar – viene spiegato in un comunicato redatto da chi ha presentato l’esposto –, i pareri di autorevoli esperti tra cui anche quello del ctu che ha operato nell’inchiesta sui radar del poligono di Quirra, i documenti circa l’inadeguatezza dei metodi di calcolo delle emissioni, finora adottati dalle istituzioni per la tutela della salute pubblica, le possibili omissioni degli organi di controllo competenti, il programma dettagliato e documentato di tutte le azioni necessarie a salvaguardia della salute dei cittadini e degli operatori della stazione radar». Documenti che sono frutto di anni di lavoro. Sul radar il 20 aprile 2013 si era svolto un convegno al quale avevano partecipato scienziati arrivati per l’occasione da varie parti del mondo e che in seguito «hanno motivato e sottoscritto una risoluzione, secondo la quale il radar di Potenza Picena viene definito non sicuro, raccomandandone lo spegnimento (questi i video di alcuni momenti del convegno: https://youtu.be/JMnYP52wvfs; https://youtu.be/vj6KgsRx99c; https://youtu.be/rLmqDry0HQk ). «L’esposto alla procura si è reso necessario visto l’immobilismo degli enti competenti, anche successivamente al ricevimento della corposa documentazione redatta dagli scienziati dell’Icems (International commission for electromagnetic safety) intervenuti al convegno e alle loro raccomandazioni, nonché a fronte del ripetersi di una informazione distorta e non rispondente alla realtà».
(Gian. Gin.)
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Ma se tutti i dotti e medici e sapienti hanno detto che non fa male???
Nella mia famiglia, ci sono stati ben 4 componenti colpiti da cancro: mio padre, due mie sorelle ed un fratello. Eppure eravamo a Macerata, lontanissimi dal radar.
Se fossimo stati nelle sue vicinanze , tutti avrebbero gridato ,il nostro, come prova inoppugnabile della tesi sulla sua nocività.
Ripeto ancora una volta, non esiste prova documentata, che l’emissione di radiofrequenza sia cangerogena.
Non lo è nel mio caso, dopo 74 anni di vita, passata nello studio e nell’applicazione della radiofrequenza a scopo di studio e di diletto.
Per Ginobili. Una rondine non fa primavera. Infatti si deve parlare di fattori di rischio, perché l’esposizione alle radiazioni elettromagnetiche è un fattore di rischio. D’altronde molti fumatori campano a lungo, ma ciò non autorizza a dedurne che il tabacco non faccia male, invece il fumo è, appunto, un fattore di rischio.
D’altronde la prova documentata e certa della correlazione radiazione e.m. > cancro non ci potrà forse mai essere. Insomma la prudenza, quando c’è di mezzo la salute, non è mai troppa.
Una iniziativa legittima e condivisibile.
Io, all’ARPAM, non farei fare nemmeno l’assaggiatore di cibi per evitare avvelenamenti da parte di pericolosi nemici che tramano per conquistare il trono. Mi è bastata la nuova località di soggiorno per ammalati di asma ed altre affezioni di carattere cardiopolmonari sorto nei pressi del Cosmari dopo le verifiche fatte in seguito all’incendio delle balle di plastica, in cui l’aria è risultata salubre come quella dei Sibillini oltre i 1600 metri di altezza. L’unica nota dolente è il rincaro abnorme dei frutti della terra colti nella vicinanza dello stabilimento dopo il grande fuoco. I produttori agricoli, si dovrebbero mettere una mano sulla coscienza per rendere accessibili a tutti, questi prodotti dalle proprietà terapeutiche anche nei casi di stipsi, ulcere perforate e gastriti ancora in divenire.
Vero la prudenza ma allora non dovremmo usare wifi in esterno ed interno…non dovremmo avere nelle nostre camere radiosveglie o luci dato che generano campi elettromagnetici…non dovremmo mai usare il telefonino …etc..non si dovrebbero costruire impianti fotovoltaici a terra….oppure non dovremmo usare le macchine perche’ possono essere un fattore di rischio,,,non dovremmo avere le antenne per i ponti radio delle teleconunicazioni etc…tutto e’ fonte di rischio…bisogna in questo caso e negli altri attenersi a quanto ci dice la scienza.
Piccola nota a margine…ma quando c’era la guerra in Kosovo etc…nessuno si agitava contro il radar o mi sbaglio???