I giocatori della Maceratese applauditi a fine partita
MIGLIORE IN CAMPO – Capitan Faisca, baluardo della difesa biancorossa
di Matteo Zallocco
(foto di Lucrezia Benfatto e Andrea Petinari)
Un punto per ottenere la matematica certezza dei play off. Maceratese e Pisa pareggiano con uno scialbo 0 a 0 privo di emozioni, basti pensare che il primo e unico tiro in porta è arrivato dopo 69 minuti di gioco. A vincere è stata la città di Macerata che ha letteralmente invaso lo stadio dando vita ad una vera e propria festa dello sport. Superati i 3500 spettatori del derby con l’Ancona con conseguente record stagionale di pubblico: oltre 3700 supporter, di cui meno di 300 dalla Toscana. Uno stadio totalmente colorato di biancorosso: dai gradoni della curva freschi di vernice, alle migliaia di bandiere sventolate in tribuna e in gradinata, dove campeggia lo stemma della città di Macerata.
La coreografia della Curva Just
Mister Gattuso ha assistito alla partita dal settore ospiti
Un pubblico caloroso e vicino alla squadra dal primo all’ultimo minuto non è bastato alla Maceratese per avere la meglio su un Pisa arrivato all’Helvia Recina con il chiaro obiettivo di portare a casa un punto. I ragazzi di Rino Gattuso (oggi squalificato, ha assistito alla partita dal settore ospiti) restano così una lunghezza avanti agli uomini di Bucchi. La sconfitta dell’Ancona contro la Lupa Roma consente però a Maceratese e Pisa di strappare il biglietto per i play off che mettono in palio la serie B con due giornate d’anticipo e di giocarsi nei restanti 180 minuti il secondo posto in classifica.
Le bandiere biancorosse sventolano in tribuna
Giuffrida in azione
La cronaca. Squadre in campo con due moduli a specchio (4-4-2). Bucchi sostituisce lo squalificato Imparato schierando il centrale Altobelli come terzino destro con Sabato a sinistra. A centrocampo il mediano Giuffrida preferito al regista Togni. Gara molto equilibrata sin dall’inizio con il gioco che si sviluppa in mezzo al campo senza mai impensierire le difese, entrambe molto solide. La prima occasione arriva al 22’: girata in area di Cani con sfera sul fondo di poco. L’opportunità di passare in vantaggio nel primo tempo capita al Pisa al 42′: Rozzio sugli sviluppi di un corner non riesce a deviare in rete da pochi passi. La Maceratese rischia anche al 44′ quando Cani di testa manda a lato di un soffio. Stesso copione nella ripresa, le due squadre rischiano il meno possibile. Al 12′ Bucchi cerca di aumentare la spinta sugli esterni inserendo Orlando al posto di Buonaiuto, mentre il Pisa alterna i centravanti Cani e Eusepi. Il primo tiro in porta della partita arriva al minuto 22 del secondo tempo con un’insidiosa punizione dai 25 metri calciata da Sabato e bloccata sul primo palo da Bindi. Al Pisa il pareggio sta bene, lo si vede anche dalle continue perdite di tempo con i giocatori che restano a lungo a terra dopo ogni minimo contatto. Al 46′ brivido per la Maceratese con un’uscita maldestra di Forte ,ma Montella non riesce a sfruttare l’occasione scivolando sul terreno di gioco colpito dalla pioggia per tutta la ripresa.
Il tabellino:
MACERATESE – PISA 0 a 0
MACERATESE (4-4-2): Forte 6; Altobelli 6, Faisca 7, Fissore 6.5, Sabato 6,5; Buonaiuto 5.5 (13′ st Orlando 6), Foglia 6, Giuffrida 5.5, D’Anna 6; Kouko 5.5, Fioretti 5 (40′ st Colombi sv). A disp: Ficara, Clemente, Karkalis, Carotti, Togni, Cerrai, Alimi, Potenza, Talamo, Massei. All: Bucchi.
PISA (4-3-1-2): Bindi 6; Golubovic 6, Rozzio 6.5, Lisuzzo 6.5, Mannini 6.5 (44′ st Avogadri sv); Verna 6, Di Tacchio 5.5, Fautario 5.5; Tabanelli 6.5 (39′ st Montella sv); Varela 6 Cani 5.5 (12′ st Eusepi 6). A disp: Brunelli, Forgacs, Ricci, Makris, Provenzano, Sanseverino, Peralta, Giacobbe. All: Riccio (Gattuso squalificato).
ARBITRO: Morreale di Roma (assistenti Bresmes di Bergamo e Sbrescia di Castellammare di Stabia).
NOTE: Spettatori 3700 circa (300 da Pisa). Ammoniti Di Tacchio, Varela, Giuffrida. Corner 5 a 3 per il Pisa. Recupero 2′ + 3′.
L’allenatore del Pisa, Gennaro Gattuso, squalificato e costretto ad assistere alla partita dagli spalti
Gattuso in posa per una foto con un tifoso neroazzurro
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prima di tutto un grazie al popolo biancorosso che hanno offerto un colpo d’occhio grandioso
poi una domanda x mister bucchi?ma colombi che t ha fatto???
è evidente che fioretti da quando è rientrato è fuori forma perche’ il nostro miglior giovane lo metti solo gli ultimi 5 minuti??
Eros, polemiche anche in una giornata come questa??
Ma quale polemica anzi ho esordito con un grazie ai maceratese, però non mi spiego perché colombi non gioca più se è 1 polemica questa….
Partita estremamente tattica , quindi brutta , ma si poteva intuire . Quello che non si poteva immaginare invece è che si sarebbe potuta giocare …..senza portieri !!!
Finalmente una cornice di pubblico decente. Ora puntiamo assolutamente ad arrivare la migliore delle terze classificate dei tre gironi, per poter giocare la prima partita dei play – off in casa.
Questo aumenta il legame fra città e squadra, porta pubblico e notorietà, forza Rata dobbiamo crederci.
Io Credo che Mister Bucchi puntasse all’ esperienza di Fioretti, per mettere in difficoltà la difesa de Pisa, non dimenticando il gran gol contro la Spal a casa e la storia di Giordano. Poi che dire Colombi come puo’ non piacere, fa salire la squadra e con la sua fisicità e’ un punto di riferimemto. Ieri lo stadio era bellissimo grazie a tutti.
IL SASSO IN PICCIONAIA – SPECIALE BIG MATCH
Molti dei 3000 “pistacoppi” (nei resoconti sarebbe il caso di riportare l’incasso per una verifica) che hanno assiepato gli spalti dell’Helvia Recina a fine gara si saranno chiesti se “la spesa valeva l’impresa”. In campo in effetti la partita che prometteva spettacolo, tra la seconda e la terza in classifica, non si è giocata e un pò a dire il vero lo si poteva prevedere dalle formazioni messe in campo. Mister Bucchi, che doveva fare a meno dello squalificato Imposimato (pardon Imparato!), ha schierato il terzo centrale difensivo Altobelli e a metà campo l’incontrista Giuffrida al posto del regista Togni. Insomma per “coniglio mannaro” Bucchi primo non prenderle, anche giocando in casa. Mentre il match poteva servire alla Maceratese ad effettuare il sorpasso e conquistare una posizione più favorevole nei play-off. Per contro “Ringhio” Gattuso, tecnico pisano sotto squalifica, privo dei difensori titolari Crescenzi e Polverini, ha presentato un inedito centrocampo a 4, posizionado sugli esterni Mannini e Tabanelli e rinunciando al trequartista argentino Peralta. I “pistacoppi” con D’Anna reduce da problemi fisici e Buonaiuto incappato dopo Carrara in un altra giornata negativa e il pareggio – con le punte prive di rifornimenti – è servito. In altre occasioni la Rata aveva risolto le partite con il “gol della domenica” (vedi Orlando), in questo caso a metà ripresa ha provato con il “gol del Sabato”, ma non le è riuscito. Da parte loro i toscani hanno prodotto alcune azioni gol, distribuite nell’arco della gara: clamorosa quella che nel primo tempo ha visto protagonista capitan Rozzio. La giornata di campionato ha decretato la promozione in Serie B della regolare Spal e la retrocessione tra i dilettanti del pluripenalizzato Savona. Sconfitta dalla Lupa Roma l’Ancona, che aveva gettato la spugna in casa con la Spal, accedono ai play-off Pisa e Maceratese. I nerazzuzzi mantenedo 1 punto di vantaggio e con un calendario più agevole sono candidati al secondo posto (per il sapiente Imposimato invece erano “fuori causa”!). Il Pisa nelle 2 giornate restanti avrà in casa la Lupa Roma, condannata ai play-out, e in trasferta la Pistoiese, che dalla zona critica si è tirata fuori (prossimo avversario il retrocesso Savona), facile ipotizzare la doppia vittoria nerazzurra. La Rata invece dovrà recarsi prima ad Arezzo e certo un tecnico “orgoglioso” come Capuano potrebbe regalare una “brutta sorpresa” e poi ricevere il Santarcangelo, che battè i “pistacoppi” all’andata, in lotta con altre formazioni per evitare i play-out. La Maceratese ad ogni modo dovrà fare più punti possibili, perchè un conto è affrontare in gara unica l’ipotizzato Lecce in casa, un altro è dover viaggiare in terra di Salento. Il tutto sperando che Bucchi non debba rimpiangere l’occasione persa non avendo provato a battere nello scontro diretto in casa il Pisa. I play-off comunque saranno l’ultimo atto del tecnico biancorosso, che, dopo gli addii di Spadoni e Nacciarriti, si appresta a lascare Macerata. Come noto i “miracoli” sono difficili a ripetersi e per la società della “scontrosa” presidente Tardella si intravedono nubi minacciose all’orizzonte. Sarà davvero dura per il nuovo ds Stambazzi riuscire con “3 peperoni, 2 fagioli e 4 piselli” ad allestire un organico competitivo per il prossimo torneo di Lega Pro.
Caporaletti, quasi quasi iniziavo ad essere d’accordo con la tua disamina quando, ops, scivoli nella più classica delle bucce di banana! Ma come, uno come te, che dal bel mezzo delle nebbie civitafognesi, è attento a tutto, al numero di spettatori, agli schieramenti, agli squalificati…uno come te, che guarda anche sportitalia e magari si eccita pure a sentire criscitiello parlar male della Maceratese, uno come te che dentro casa c’ha una squadra con un presidente a cui hanno sequestrato anche le mutande e pensa alle nostre nubi minacciose…uno come te…non sa che Capuano non è più l’allenatore dell’Arezzo??? Caporaletti, vanne a vedé la lube che è meglio, lì giocano solo in sei, sicuramente fai meno confusione!
SVEGLIATI Caporaletti, Capuano non è più l’allenatore dell’Arezzo (e questo dimostra quanto tu sia disinformato).
E poi io preferisco andare a Lecce piuttosto che all’HR: è quando mi ricapita più ?
Il Paradiso è così.
Quella di Capuano è da TAPIRO
@ Zeppilli. Da “tapiro” è avere lo scontro direttto in casa con il Pisa che precede la Rata di 1 un punto, con una posizione migliore nel computo delle reti (e con turni successivi favorevoli) e non provare – dico nemmeno provare – a vincere. Per conquistare il secondo posto in graduatoria e giocare il primo turno dei play-off tra le mura amiche. Mister Bucchi non ha nemmeno provato a vincere, questo dicono le scelte tecniche compiute con la formazione messa in campo. Se in difesa sulla corsia destra è assente Imparato, si schiera Karkalis per assicurare la spinta e non certo il terzo centrale Altobelli. Ancora, a centrocampo se si vuole sviluppare gioco si manda in campo un regista come Togni e non certo un puro marcatore come Giuffrida, per giunta non in giornata. Si gioca cioè con un “poeta” e non con un “boscaiolo”. Insomma se si voleva vincere la partita, lo si è fatto con la Spal si poteva provare con il Pisa, erano ben altre le scelte da compiere. Non ci si può richiamare all’impostazione ed alla tattica tenute dal Pisa, che in classifica è in una posizione più favorevole, a cui quindi stava bene il pareggio. Chi doveva vincere era la Maceratese per scavalcare i toscani in classifica e non ci ha nemmeno provato, riservando ai 3000 sostenitori dell’Helvia Recina una prestazione incolore e insapore. Alcuni siti on line invece di descrivere le azioni si sono prodigati in dati statistici e precedenti storici, poichè non avevano nulla da raccontare della partita. Probabilmente Bucchi ha avuto il timore di scivolare ancora nella graduatoria provvisoria dei play-off, quindi di trovare un cliente peggiore, ed ha preferito accontentarsi del pareggio. Altro che “tapiro” egregio Zeppilli, qui siamo alla commedia pura, cito un film appropriato: “Fifa e Arena” con Totò. Quello di sabato scorso all’Helvia Recina è stato un altro caso di torero (Rata) che è sceso in arena con la paura del toro (Pisa) ed abbiamo visto il risultati ottenuti. Con questo atteggiamento la Rata rischia di uscire subito dai play-off, figuriamoci se gioca come probabile il primo turno in gara unica fuori casa. Se poi ci si accontenta del risultato storico – nello sport mai accontentarsi – si potrebbe rinunciare a disputare gli spareggi e si farebbe più bella figura. Saluti
Il Signor Caporaletti non ha certo bisogno di un avvocato d’ufficio. L’impietoso commento non lascia scampo. E’ stata una partita che si poteva e soprattutto si doveva vincere o comunque provarci.