La giornalista Paola Olmi e Simone Riccioni
Simone Riccioni con il libro “Eccomi”
di Federica Nardi
(foto di Andrea Petinari)
Un nuovo film nelle Marche con Simone Riccioni? «E’ tutto pronto – dice lui, 27 anni, di Corridonia e già protagonista di “Come saltano i pesci” – Mancano solo i soldi. Speriamo nel sostegno della Regione, sul modello della Puglia film commission». Un piano futuro ma non troppo lontano che Riccioni ha rivelato durante l’incontro nella chiesa del Buon Pastore di Macerata, nel quartiere di Collevario. «La produzione di un film porta tanto lavoro – dice Riccioni – con “Come saltano i pesci” abbiamo fatto lavorare tante persone disoccupate e abbiamo pagato tutti. Inoltre un film attrae turisti nel territorio».
Il pubblico nella parrocchia del Buon Pastore
La fede, l’impegno, il coraggio e la speranza di rientrare nell’investimento per il film ideato dal giovane attore e dal regista Alessandro Valori che già sta conquistando i cinema di tutta Italia (leggi l’articolo). «Eccomi», dice Riccioni appena si siede di fronte alla fitta platea che lo attende. Lo dice e lo scrive perché “Eccomi” è anche il titolo del suo libro, edito da Linfa editore nel 2014, che oggi Simone porta con sé (sono già 5 mila le copie vendute). Un ingresso a sorpresa con elegante ritardo: Riccioni arriva direttamente da Catania, nel tour per promuovere “Come saltano i pesci”. Anche se oggi del film si parla poco ed è Riccioni il vero protagonista dell’incontro che chiude il decimo ciclo delle iniziative di “In rete”. Un “super ospite”, come lo definisce il programma, che nonostante il successo esponenziale che sta avendo come attore, non ha rinunciato ai valori cristiani che l’hanno accompagnato fin da piccolo, quando viveva con i suoi genitori in Uganda (guarda il video).
Simone Riccioni incontra i fan
E il titolo del libro riflette proprio la profonda fede di Riccioni, che racconta «”Eccomi”, chi me l’ha detto? Maria, la Madonna. È un modo per dire “sì”. Una parola che io cerco di dire ogni giorno e che segna la differenza tra vivere e sopravvivere – dice Riccioni, tra gli applausi – Auguro di dire sì a tutti perché avere un sogno è difficile. Ma dire sì è un primo passo per realizzarlo». Un’ attitudine positiva che «nel mio ambiente è doppiamente difficile portare avanti», prosegue Riccioni , che parla anche del coraggio che ci vuole per inseguire un progetto com’è stato per lui quello del film:
«Devo recuperare ancora 100 mila euro che ho investito nella produzione di “Come saltano i pesci” – svela al pubblico con il sorriso – Ma credo nella provvidenza e nell’impegno, nell’”aiutarti che il cielo ti aiuta”». E racconta di un episodio toccante, citato anche nei titoli di coda di “Come saltano i pesci”: «Al capezzale di un mio amico, qualche anno fa, lui mi ha detto “Simò, corri”. Così non ho tempo da perdere, il film mi ha reso felice e del resto non mi importa». Due ore di domande (quelle della giornalista Paola Olmi e del pubblico) e poi, giusto in tempo per la messa delle 18,30, selfie, autografi e chiacchiere con i tanti fan di tutte le età che hanno circondato di entusiasmo il loro giovane compaesano.
Lorenzo Lattanzi
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Proprio oggi ho inviato ad oltre 2000 miei indirizzi mail (di cittadini e di quotidiani on line) il trailer del film del mio concittadino Simone Riccioni, in quanto il film vale la pena di vederlo, diverte in forma etica, fa meditare, commuove. Gli attori sono dei professionisti validi, guidati con mano sapiente e sicura dal nostro Alessandro Valori. Fa piacere sapere (ma già lo sapevo) che è in programma un nuovo film da girare nelle Marche.
Senza nulla togliere alle località che si sono prestate a fare da sfondo all’azione del film, devo dire che avrei preferito che fosse stato realizzato a Corridonia e a Macerata, dalla piazza metafisica di Corridoni, al panorama della Villa Fermani, a San Claudio, a Piazza della Libertà di Macerata, con la sua Loggia dei Mercanti e i Pupi della Torre di Piazza.
Un film diventa una forte propaganda del territorio e le amministrazioni, Regione compresa, devono intervenire con i fondi per avere un ritorno non solo artistico, ma pure turistico. Spero che si arrivi a questa sensibilità.
Sensibilità che il sindaco Carancini, l’assessore Monteverde e l’On. Manzi hanno dimostrato intervenendo a Salesiani alla presentazione dell’ultimo libro di Carnevali e Antognozzi sui Sassoni nel Piceno. E con il libro in inglese di Elisabeth de Moreau d’Andoy “Charlemagne the dark secret” la rivelazione dell’Aquisgrana di Carlo Magno in Val di Chienti giunge attraverso la distribuzione di Amazon ai miliardi di persone che parlano inglese e che avranno pure esse il dubbio che la vera Aquisgrana non sia ad Aachen in Germania, ma qui in Italia.
In poche parole, tutto turismo per noi, con relativi benefici…
Ottima idea quella di Riccioni. Pienamente in accordo con l’amico Rapanelli.
Bravo!
più che film dei dilettanti è stato, a mio avviso, un film dilettantesco. gli attori sono bravi ma la sceneggiatura e i tempi sono inverosimilmente lunghi e vuoti. il pathos è forzato e comico.
a parte 1-2 sprazzi, a me il film non è piaciuto proprio per niente. e come me parecchi miei amici.
più che cinema è bassa, molto bassa, tv,
speriamo nel prossimo.
«La cinematografia è l’arma più forte»
http://senato.archivioluce.it/senato-luce/scheda/foto/IL0010034212/12/Apparato-scenografico-con-gigantografia-di-Mussolini-e-scritta-propagandistica-La-cinematografia-egrave-larma-piugrave-forte-allestito-per-la-cerimonia-di-fondazione-de.html?start=36