Una delle querce abbattute
Osvaldo Messi, sindaco di Appignano
di Leonardo Giorgi
«L’abbattimento delle cinque querce verrà compensato dalla piantumazione di oltre tre ettari e mezzo di alberi protetti». É quanto dichiara il sindaco di Appignano, Osvaldo Messi, in seguito all’eliminazione di cinque piante secolari lungo la strada provinciale in località Forano (leggi l’articolo) che ha provocato la protesta di alcuni cittadini (leggi l’articolo). Un’operazione motivata dal progetto di ampliamento aziendale della Giessegi, importante industria del territorio appignanese (leggi l’articolo).
«Il progetto industriale – commenta il sindaco Messi – è stato esaminato prima in conferenza dei servizi, acquisendo il parere favorevole di tutti gli enti previsti dalla legge, poi successivamente approvato in Consiglio comunale con voto favorevole di tutti i consiglieri di maggioranza e di minoranza, come specificato nella delibera 45 dello scorso 22 settembre. Allo stesso tempo, la legge regionale numero 6 del 23 febbraio 2005 prevede l’abbattimento di alberi ad alto fusto con caratteristiche di secolarità per la realizzazione di opere di pubblica utilità, purché debitamente compensate con un minimo di 2 alberi protetti piantati per ognuno abbattuto. Nello specifico, la compensazione viene largamente realizzata attraverso la piantumazione di oltre 3,5 ettari di terreno con alberi di specie autoctona protetta».
«In sintesi – conclude il primo cittadino – l’amministrazione comunale ha ritenuto il progetto meritevole di approvazione, valutandolo nel suo complesso dopo aver tenuto conto degli aspetti socio-economici in termini di ricaduta occupazionale, pur nel rispetto della sostenibilità ambientale».
La scritta comparsa sulla base della quercia
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Specie protette tipo “l’uomo intelligente”?
Quindi uccido un anziano e faccio 2 figli così sono apposto. Poi un privato con quale legge può dichiarare di fare un opera per utilità pubblica?
Che tristezza…Abbattono 5 querce secolari per ampliare un’azienda..
Soldi….tutto si fa per soldi.
Leggendo attentamente e cronologicamente tutti gli articoli pubblicati sull’argomento e considerando il virgolettato come espressione del Sindaco si evince un quadro discretamente confuso del primo cittadino riguardo l’argomento..intervistato in prima battuta dichiara di non sapere nulla di esserne venuto a conoscenza solamente a coso fatte e soprattutto di essere contrario in linea di principio al taglio degli alberi dichiarando che comunque l’autorizzazione era stata data dalla Forestale. Il Corpo Forestale risponde dopo un sopralluogo che non è l’Ente preposto per concedere queste autorizzazioni ma bensì dovrebbe essere il comune…quindi già il Sindaco dimostra di non conoscere l’iter delle autorizzazioni…poi interviene l’azienda Giessegi la quale puntualizza che la procedura è stata eseguita correttamente poiché c’era l’ok del comune e l’Amministrazione era al corrente di tutto, smentendo per la seconda volta il Sindaco…ed alla fine il colpo da fuoriclasse del primo cittadino il quale nell’ultimo articolo dichiara addirittura che il progetto industriale era stato approvato dal Consiglio Comunale a maggioranza il 22 settembre 2015 quindi e non riesco a capire come poteva non sapere dell’abbattimento delle piante.
Consiglierei vivamente al Sindaco di Appignano di assumere una responsabile alle pubbliche relazioni, dato che non è il primo caso che assurge alle cronache in cui quest’ultimo si muove come un elefante in una cristalleria.
Con il ricatto della crisi prima ci hanno tolto i diritti,ora anche l’aria.Ebbene si,facciamoci del male!!!!