Il comico romano Enrico Brignano sul palco dello Sferisterio
Enrico Brignano nella coreografia cha ha dato inizio allo spettacolo accanto ai suoi cloni
di Erika Mariniello
(Foto di Lucrezia Benfatto)
Una serata di risate e applausi allo Sferisterio pieno di spettatori nonostante il tempo incerto. Sul palco Enrico Brignano – tra gag divertenti, brani musicali da lui interpretati, balli in costume e immagini proiettate su un maxi schermo – fa un passo in avanti, continuando il discorso della passata stagione teatrale. E, nel suo Evolushow 2.0 parla proprio dell’evoluzione umana, dal paleolitico all’era digitale fatta di chat, app, Internet e messaggini. Un discorso da padre a figlio che, ironizzando su come nasce una vita, da un’epoca all’altra, analizza contraddizioni e cambiamenti dall’antichità ai tempi moderni. Un divertente discorso dove c’è spazio un po’ per tutto, anche per qualche punzecchiata con l’accento fermano al comico Giorgio Montanini in scena in contemporanea a Palazzo Conventati, critico nei confronti dell’artista romano e scettico del suo successo allo Sferisterio (leggi l’articolo) . Dalla scoperta del tempo che, si sa è oggi più che mai è denaro, a quella del fuoco, fino a quella del telefono e dei nuovi modi – freddi e distaccati – di comunicare. Riflessioni, una dietro l’altra in un incalzante monologo durato più di due ore dove Brignano è sul palco da solo.
Pensieri sulle emozioni che non si provano più, sui passatempi dei giovani che per fare gli originali se ne inventano una nuova ogni giorno, considerazioni sulle mode del momento, sui tatuaggi, indelebili sulla pelle, ma che ormai sono quasi d’obbligo. Giudizi su questioni alla portata di tutti ma che tutti, o almeno la maggior parte, preferiscono non affrontare davvero. Come le scelte della politica e la non elezione del Presidente del Consiglio, le innumerevoli guerre, i soldi che diventano carta straccia e le banche che chiudono le porte a chi vuole prelevarli e stendono un tappeto rosso a chi, invece, vuole versarli.
Brignano – nei testi scritti con l’aiuto di Mario Scaletta, Massimiliano Giovanetti, Manuela D’Angelo, Luciano Federico e Riccardo Cassini – parla di sanità, di religione, di chiesa, di famiglia e di valori su cui ci si basava un tempo e che oggi si sono evoluti in qualcos’altro, quasi mai in modi migliori. Contraddizioni di un mondo popolato da 7 miliardi di uomini dove ogni secondo nascono quattro nuove vite e due se ne vanno per lasciargli il posto. Due ore e mezza di risate che celebrano 30 anni di palcoscenico. «Sono passati 30 anni da quel primo maggio del 1985 quando ho cominciato. In Italia 30 anni non li danno più a nessuno – ha detto ridendo Brignano prima di salutare il pubblico». Qualche minuto per fare il bilancio di tanti anni di spettacoli e per ringraziare gli spettatori per aver preferito lui in una serata all’insegna della comicità a Macerata dove a due passi dall’Arena in contemporanea andava in scena il comico Giorgio Montanini con il suo irriverente “Salvaci dal Bene”.
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una bellissima serata…quasi tre ore di risate…grande Enrico !!!!!
Bello spettacolo ma audio INDECENTE…molte battute perse e spesso ridevano solo quelli dei settori più centrali. Ma come si fa con le tecnologie attuali a toppare sull’audio in un’arena che vanta una delle migliori acustiche d’Italia? Brignanoooooo…cambia i fonici!!!!!!!
Meraviglioso Enrico, un artista a 360 gradi! Oltre alle innumerevoli risate ci regali anche tanta dolcezza e spunti di riflessione! Alla prossima! Ps: unica pecca l’audio non ottimale che ci ha fatto perdere qualche battuta..chi se ne occupava?
Grande serata, comicità non pesante, un artista a tutto tondo! Due ore e mezzo in cui non si è pensato che a ridere!
GRANDE ENRICO!
Decisamente meglio Giorgio Montanini! Brignano è un’icona della banalità col traffico, le suocere, ecc.
Quella di Brignano non è satira. Montanini fa versa satira:
“Sono stato felice di constatare di vivere nel 2015, non nello Stato Pontificio o durante il fascismo e che, quindi, siamo liberi di dire quello che vogliamo. La giornata mondiale della libertà di satira però è una puttanata gigantesca, non è un problema di libertà di espressione, ma di mancato esercizio di questa libertà. I comici italiani, famosi e non, quotidianamente decidono di salire sul palco e di non esercitare questo diritto, per tornaconto, per piacere a tutti e guadagnare di più, in soldi e popolarità. Uccidendo l’arte. La comicità in Italia è rivoltante perché fatta da mercenari che con l’arte non hanno nulla a che vedere. Credo che la satira debba restare carbonara, sotto cute e osteggiata, non celebrata. E infatti la celebrano tutti quelli che non l’hanno mai digerita. Personalmente la onoro su ogni palco o scantinato nel quale mi esibisco. Non siamo tutti Charlie Hebdo, fortunatamente, Je suis Giorgio Montanini.”
Grande Brignano ma non allo Sferisterio, ma come si fa ad allestire un palco di 30 metri su uno spazio di 100 metri, per poi ai laterali (euro 55) dare lo zuccherino con uno striminzito schermo.Poi l’acustica pessima, dentro lo Sferisterio, una vera portata per il……….Che delusione.
Chi ha curato l’audio? Viste le lamentele va detto da parte dello Sferisterio, sia per rispetto del pubblico che dello stesso attore magari ignaro dell’accaduto. Un conto è se lo spettacolo è stato tutto curato dallo staff tecnico di Brignano , altro conto è se si è avvalso di una ditta locale tramite l’organizzazione dell’Arena . Ma scherziamo? La gente si lamenta dell’audio, cosa principale per uno spettacolo dal vivo, e nessuno dà spiegazioni del perchè è potuto succedere? Niente prove? Assurdo! Un paio d’anni fa alla serata d’onore per Mario Del Monaco stessa cosa, ai laterali non arrivava niente. In quel caso la ditta era locale, la solita a cui si rivolge lo Sferisterio per alcuni spettacoli. Questa volta chi ha difettato?
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