di Claudio Ricci
(foto di Lucrezia Benfatto)
Tardella sì, Tardella no? Il primo consiglio comunale del Carancini bis si apre all’insegna del dubbio sulla compatibilità della presidente della Maceratese a consigliere. Per il momento l’assise si è espressa contro la convalida di Tardella con 21 voti favorevoli, 11 astenuti e 1 contrario (proprio la Tardella) aprendo la procedura di verifica. Sta ora alla presidente biancorossa presentare eventuali contestazioni entro 10 giorni da oggi, dopodiché il consiglio tornerà a riunirsi per votare sulla compatibilità o l’eventuale decadenza.
Una discussione ampia che ha riguardato la prima ora e mezza della seduta, che terminerà con la sessione di domani pomeriggio in cui il sindaco detterà le linee programmatiche di governo e presenterà la nuova giunta. Seconda parte tutta dedicata all’elezione del presidente e del vice presidente del Consiglio. A discapito delle indicazioni della vigilia il Pd si è presentato compatto alla votazione consegnando la nomina all’annunciato Luciano Pantanetti della civica Città di Tutti già dalla prima votazione. L’ex assessore è stato eletto con 26 voti su 33 ( l’elezione in prima votazione avviene con i due terzi delle preferenze del consiglio). Bruno Mandrelli indicato nell’ultimo direttivo del Pd come possibile alternativa ha ottenuto 7 voti (il suo nome è stato oggi avanzato da Anna Menghi, ma la maggiornza aveva già deciso). Larghe intese per la nomina di Francesco Luciani a vicepresidente del Consiglio. Il capogruppo della civica Idea Macerata-Marche 2020 ha ottenuto 24 voti (2 a Maurizio Mosca, 5 bianche e due nulle).
Il sindaco Romano Carancini e Maurizio Del Gobbo che ha presieduto la prima parte dell’assise in qualità di consigliere anziano
La prima parte dell’assise è presieduta dal consigliere anziano, Maurizio del Gobbo. Saltano all’occhio nell’aula gli 8 banchi vuoti dopo la recente riforma degli enti locali che prevede la riduzione dei consiglieri, da 40 a 32 nel caso di Macerata. La seduta inizia con il rituale ritardo. I consiglieri si accalcano salutandosi come al primo giorno di scuola. Primo punto all’ordine del giorno: la convalida alla carica di sindaco e dei consiglieri comunali. E’ qui che si apre il caso Tardella. «Sollecitato da una lettera del consigliere Udc Ivano Tacconi – specifica il segretario generale Giovanni Montaccini – ho verificato la condizione di compatibilità di Maria Francesca Tardella. In qualità di presidente della Maceratese, Tardella riceve fondi dal Comune per la concessione e gestione del campo sportivo di Collevario e per la concessione e manutenzione dello stadio Helvia Recina. Il conflitto può nascere qualora intendessimo Tardella in qualità di amministratore della Sportiva che gestisce l’impianto di Collevario, in cui potrebbe essere portatore di un interesse contrapposto a quello dell’ente. Meno nel caso dell’uso della struttura dello stadio. Ritengo rilevante che il Consiglio analizzi il caso ascoltando anche il contraddittorio del consigliere interessato».
Tardella chiarisce da subito la sua posizione: «Ritengo di non avere incompatibilità con la carica e mi riservo di dare risposte entro i termini di legge secondo quanto disposto dallo stesso Tuel (Testo unico enti locali) per eventuali osservazioni, o per eliminare le cause della mia eventuale incompatibilità. Poi lascerò al consiglio la decisione in merito». I consiglieri, data l’ampiezza e la complessità della giurisprudenza (enunciata dal segretario) chiedono tempo per potersi esprimere. Ma la votazione deve essere immediata. Tra gli 11 astenuti lo stesso Tacconi, che dichiara: «La mia sollecitazione è volta al bene della città. Non è un attacco alla presidente Tardella che molto ha fatto per questa città e per il suo sport. Proprio per questo si deve garantire responsabilità e legittimità del suo incarico e del suo operato, evitando di far cadere il consiglio comunale tutto in un imbarazzo istituzionale. Da presidente della Maceratese si prepara ad una stagione sportiva piena di impegni significativi e non possiamo permettere che su di lei penda questa spada di Damocle». Si astengono anche il sindaco Romano Carancini, Maurizio Del Gobbo, Bruno Mandrelli (Pd), Riccarco Sacchi, Deborah Pantana e Andrea Marchiori (Forza Italia), Maurizio Mosca e Gabriele Mincio (Città Viva), Paolo Renna (Fdi-An), Francesco Luciani (Idea Macerata). La convalida di tutti gli altri consiglieri passa all’unanimità con 33 voti.
Nominati anche i capi gruppo e i rispettivi vice di ogni lista. Pd, Maurizio del Gobbo e Caterina Rogante; Città di Tutti, Marco Menchi; Udc Ivano Tacconi, A Sinistra per Macerata Bene Comune Enzo Valentini e Gabriella Ciarlantini (che entra al posto di Pierpaolo Tartabini dopo aver recuperato lo scarto di due voti in seguito alla verifica dei verbali ed essendo più alta in lista); Pensare Macerata, David Miliozzi; Forza Italia Riccardo Sacchi; M5S Carla Messi; Città Viva, Maurizio Mosca e Gabriele Mincio; Comitato Menghi, Anna Menghi; Fratelli d’Italia, Paolo Renna; Idea Macerata, Francesco Luciani; Macerata Capoluogo Maria Francesca Tardella.
Il secondo tempo tutto dedicato alla nomina delle cariche istituzionali inizia all’insegna della sorpresa, quando la vice capogruppo del Pd Caterina Rogante ha dichiarato il voto compatto in favore di Luciano Pantanetti. Una sintesi raggiunta nei giorni scorsi e suggellata nella riunione dei democratici prima del consiglio comunale.
Superato lo scoglio democrat la strada è andata tutta in discesa per Pantanetti, acclamato alla prima votazione a scrutinio segreto con l’appoggio di parte dell’opposizione. Tiene dunque il patto politico firmato dalle forze di maggioranza e che il sindaco Romano Carancini voleva veder rispettato sin dalla prima consultazione consiliare. «Voglio chiarire subito che io sono un uomo di parte perché eletto all’interno di una coalizione di maggioranza- ha detto Pantanetti – Non temo il confronto o il conflitto in una discussione di carattere politico, visto che la politica richiede sempre di fare delle scelte. Mi piacerebbe piuttosto che da quest’aula sia bandito il rischio di scivolare nella dualità politica di amico-nemico. E’ questo il senso di apertura che vorrei prevalesse: riconoscere la pari dignità dei soggetti di maggioranza e minoranza. Noi tutti siamo qui a rappresentare un pezzo della collettività, dobbiamo quindi fare un’ulteriore sforzo per avvicinare alla politica quella cospicua parte di elettori che si è astenuta dal voto alle comunali».
Gabriella Ciarlantini è entrata come secondo consigliere della lista Macerata Bene Comune al fianco di Enzo Valentini
La larga intesa sulla nomina delle cariche istituzionali si è riflessa subito dopo nell’elezione di Francesco Luciani alla vice presidenza del consiglio.«Il fatto che siamo stati eletti entrambi alla prima votazione indica che l’aria è già cambiata rispetto a 5 anni fa. Cercherò di mettere la mia professionalità a servizio di tutti così come lo farò da consigliere comunale».
Segue il giuramento solenne del sindaco sulla Costituzione: «Voglio esprimere un grande apprezzamento al Consiglio comunale già per questi primi passaggi caratterizzati da grande capacità di sintesi e analisi profonda delle norme. Oggi più che mai c’è la necessità che su ogni questione ci sia grande attenzione e partecipazione. Auspico che questo consiglio possa lavorare nel solo ed unico interesse dei cittadini».
Si passa poi all’elezione dei componenti la commissione elettorale, due di maggioranza e uno di minoranza: Ulderico Orazi del Pd (12 voti), Marco Foglia dell’Udc (con 12 voti) e Paolo Renna di Fdi (con 8 voti) a cui segue anche la nomina dei supplenti Ninfa Contigiani (Pd), Marco Menchi (Città di Tutti) e Marco Alfei (M5S). Componenti della commissione per l’aggiornamento dei giudici popolari saranno invece Paolo Micozzi del Pd (17 voti) e il consigliere di Macerata Bene Comune, Gabriella Ciarlantini (17 voti).
L’ABBRACCIO tra Francesco Luciani e Deborah Pantana per l’elezione del primo a vicepresidente del Consiglio
La prima volta dei grillini in Consiglio comunale. Da sinistra: Carla Messi, Roberto Cherubini e Marco Alfei
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Grande zelo di Ivano Tacconi per i destini (tardelliani) legati alla maceratese nel prossimo anno. Non sapevo che fosse un tifoso così acceso e partecipe…
Dimenticavo la cosa più importante: i complimenti all’amico Luciano Pantanetti.
Perché non c’è un rigo sul disastroso furto di domenica notte in Comune ?
Furto in Comune: Chiedo scusa, mi era sfuggito il vostro articolo delle 12,20.
Sarebbe interessante sapere: a) in qual modo il PD, dopo essersi spaccato qualche giorno fa sul nominativo di Pantanetti, si è poi ricompattato; b) come mai la Pantana, sfidante di Carancini al ballottaggio, non è capogruppo di Forza Italia.
«Questo è l’ombelico del mondo
è qui che nasce l’energia
centro nevralgico del nuovo mondo
da qui che parte ogni nuova via»
(Jovanotti)
Lo streaming video è di qualità molto bassa e, ogni tanto, salta…
@bommarito
ma perché sarebbe interessante aver le risposte ai tuoi quesiti a) e b)???!!! quale sarebbe il valore aggiunto di avere queste informazioni?!!? prendine atto e poi valuterai come libero cittadino l’operato dei ns politici di maggioranza e minoranza…..
Ma come mai Luciani si è fatto la permanente??
Madonnina bona il secondo giorno: ma quante superc@zzole…
Per Bommarito.
Condivido il suo interesse per il quesito che lei ha posto in merito al ricompattamento piddino su Pantanetti. Chissà. La notte ha portato … presidente del consiglio e, magari, redistribuzione di posizioni, a compensazione e a tacitazione dei dissensi, all’interno del PD stesso. Erano certo sconsigliabili, per loro, altri inasprimenti contrappositori al loro interno, dopo il precedente delle primarie; e poi, un voto diviso proprio alla prima seduta del nuovo Consiglio, sarebbe stato proprio troppo.
Condivido anche la sua curiosità per il fatto che la Pantana non sia capogruppo della forza politica con cui si è presentata alle elezioni. La cosa in effetti mi ha meravigliato più che la ricomposizione del PD su Pantanetti. Suona quasi come una sconfessione dell’operato della Pantana stessa come candidata del centrodestra. Qui nel centrodestra (scrivo “qui” perché io sono un elettore del centrodestra), forse, più che notte portatrice di consigli, è stata notte di “lunghi coltelli”.
Abbracciamoci nel tango…
Saranno sbaciucchiamenti anche per l’acquisto del ParkSI?
Certo se dovesse lasciare il seggio comunale sarebbe un vero peccato…