di Alessandra Pierini
In fila per tutta la notte davanti al Centro per l’impiego per assicurarsi la partecipazione a un tirocinio formativo che prevede un compenso di 650 euro mensili per 6 mesi. Negli occhi di quanti si sono ritrovati in questa irreale situazione la necessità di lavorare o di ricollocarsi dopo un licenziamento. Ad ogni costo.
Così davanti all’ufficio di Macerata, il primo aspirante al tirocinio è arrivato già sabato sera, mentre nella notte di ieri, in decine di persone si sono ritrovate ad attendere l’apertura dell’ufficio per poter essere tra i primi a presentare la domanda di partecipazione al bando emesso dalla Regione Marche la cui graduatoria, fatti salvi i requisiti minimi d’accesso, verrà stilata in base all’ordine di arrivo delle domande. A Macerata ne sono state presentate 75 ma i posti disponibili sono solo 35.
Al Centro per l’impiego di Piedirpa, tra gli altri, c’era Sara Schiarizza che, tornata a casa, racconta la sua esperienza. «Mio malgrado, ero tra quelli – tanti – che hanno passato la notte davanti al centro per l’impiego par consegnare la domanda. Chi prima arrivava, meglio alloggiava. Motivo per il quale, in molti, compresa me, hanno deciso di sostare un sacco di ore al freddo, con una temperatura che ha sfiorato lo zero. Evito di commentare la scelta di chi ha redatto il bando in questione facendo in modo che chi fosse al momento senza un’occupazione si trovasse nella condizione di elemosinare qualcosa che gli spetterebbe di diritto; non vi nascondo però che, proprio per questo motivo, sono arrivata lì, a mezzanotte, con la dignità sotto i piedi e la paura di trovarmi di fronte a scene alle quali non avrei voluto assistere. Scesa dall’auto, avevo davanti a me già dieci persone. Avevano tutte, o quasi, vent’anni più di me e si erano organizzate con un foglio sul quale scrivere, con numero progressivo, il proprio nome, in maniera tale che la coda fosse rispettata. Parlavano delle rispettive esperienze: qualcuno ha perso il posto di lavoro da un paio d’anni, qualcun altro era costretto a situazioni di disagio troppo spiacevoli per essere riportate; qualcuno telefonava alla figlia a casa per sapere se la febbre fosse scesa; qualcun altro teneva gli occhi bassi, dando l’impressione di vergognarsi di trovarsi lì.
Li ho abbassati anch’io scoprendomi fortunata: tra i presenti ero la più giovane, l’unica bocca a cui devo pensare è la mia, da quando mi sono laureata non sono mai rimasta senza lavoro per più di un mese. Pian piano, poi, mi sono trovata coinvolta in quei discorsi nei quali non mi sentivo in diritto di entrare. L’atmosfera è diventata più confidenziale e ben presto quei racconti hanno lasciato spazio ad altro. Solidarietà e rispetto. Condivisione. Di thermos con bevande calde, di paure e, poco alla volta, finalmente, di battute esilaranti. Perché “una risata vi seppellirà”. E stanotte di cose seppellite ce ne sono state molte, pregiudizi, furbizia, età, sesso, provenienza.
A poco a poco, ordinatamente, su quella lista si sono aggiunti i nomi di italiani e stranieri, uomini e donne, giovani e signori più maturi. Abbiamo “giocato” a farci il palo per fare la pipì all’aperto perché nessuno si era degnato di farci trovare un bagno chimico, ci siamo scaldati a turno nelle auto, insieme, raccontandoci e lasciando raccontare. Abbiamo iniziato a chiamarci per nome e nessuno teneva più gli occhi bassi. Ad ogni nuovo arrivo, un sorriso. Una firma. É bastato poco ad evitare quello che, purtroppo, è successo in altre città. E laddove mi ero preparata ad affrontare momenti di tensione, mi sono trovata ad assistere ad un meraviglioso esempio di civiltà.
Poco prima dell’apertura della porte, dopo 9 ore di attesa, ho avuto la fortuna di prendere in mano quella lista e di elencare uno ad uno i nomi che la componevano. É stato così che tutto si è trasformato in un gioco fatto di complicità e rispetto, nell’ambito del quale i miei compagni d’avventura m’hanno eletta preside di una meravigliosa scolaresca. Eravamo l’istituto di quelli in cerca di lavoro e siamo stati tutti promossi: tutti degni d’appartenere al genere umano. A dispetto di chi ha provato, con la redazione di un bando siffatto, a renderci diversi, arrabbiati, insensibili. I posti a disposizione erano pochissimi. Io ce l’ho fatta. Molti altri no. Ma sono andata via tra abbracci, strette di mano e “grazie”. Sì, sono stata ringraziata per aver letto ad alta voce una lista ed aver scherzato. Non so se, causa gelo, recupererò l’uso delle dita dei piedi. Però ho recuperato quello del cuore. Perché se le cose stanno così, e se queste sono le persone che s’incontrano in una fredda notte di marzo, c’è ancora qualche speranza. Primavera alle porte».
Anche a Tolentino c’è stata la fila sin dalle prime ore del mattino. «I posti disponibili per il comprensorio che fa capo all’ufficio per l’impiego di Tolentino sono 29 e i requisiti richiesti per poter beneficiare di questa possibilità evidenziano uno stato di assoluta necessità da parte, purtroppo, di tante persone: la maggioranza di queste non avranno la possibilità di accedervi» commentano i consiglieri comunali di FdI – An Francesco Pio Colosi e Franco Feliziani. Denunciano «l’eccessiva limitazione dei partecipanti ai tirocini» e si augurano «che tutto non si risolva come per “Garanzia Giovani”, dove i partecipanti debbono ancora percepire quanto dovuto».
Relativamente al gran numero di partecipanti al bando regionale sui tirocini Over 30 e ai disagi provocati per le file davanti ai Centri per l’Impiego, l’assessore regionale al lavoro, Marco Luchetti ha precisato: «Ci si è basati sul modello di procedure utilizzate per il bando dello scorso anno in favore degli over 45. Procedure che, non solo non hanno provocato alcun disagio, ma hanno dato ottimi risultati. Le procedure allo sportello sono quindi uguali al precedente bando regionale e corrispondono a quanto stabilito dalle norme del Fondo sociale europeo.
I disagi sono da ascrivere quindi all’enorme aspettativa creatasi attorno al bando over 30 che dà la misura della forte crisi occupazionale e quindi dell’aumentato bisogno di lavoro. Aspetti non certamente secondari che hanno contributo ad alcune spiacevoli situazioni. Esprimo quindi un sentito rammarico per il disagio vissuto dalle persone che sono state in fila per ore e profonda gratitudine al personale dei Ciof, la cui professionalità ha consentito che le operazioni si concludessero senza ulteriori problemi».
A quanti hanno passato la notte in fila Cgil, Cisl e Uil regionali hanno espresso solidarietà e vicinanza: «La situazione deve far riflettere tutti, sopratutto le istituzioni sulla grave situazione di difficoltà e di disagio che anche nelle Marche si è determinata e si sta allargando dall’inizio della crisi. Emerge con evidenza innanzi tutto l’inadeguatezza delle procedure seguite e quindi l’esigenza di ragionare a fondo per il futuro sulle modalità e sui criteri di avvio dei tirocini, modalità che rischiano di innescare solo una guerra tra poveri e di creare un sentimento di sfiducia nelle istituzioni stesse. La situazione sarebbe stata peggiore se la Regione non avesse accolto le richieste di Cgil, Cisl e Uil di posticipare la scadenza del bando in virtù del fatto che la normativa nazionale sui nuovi Isee impedisce l’ottenimento della certificazione in tempi brevi. Questi fenomeni nascono anche dalla carenza di risorse disponibili per le politiche attive del lavoro orientate alla ricollocazione delle persone disoccupate; pertanto è necessario che, tra le scelte che andranno adottate a breve sia sull’utilizzo dei fondi comunitari sia rispetto al bilancio regionale, si tenga conto di questa emergenza e si individuino risorse aggiuntive.
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che depressione! invece di andare a cercare lavoro e sperare di trovarlo conviene ad andare a comprare un gratta e vinci, hai più probabilità di vincere fare soldi con quello che trovare lavoro…
Ufficio aperto tutta la notte, la cosa migliore, la cosa migliore, solo i militari possono essere precetti in qualsiasi momento?
ma che tristezza…. peggio che strisciare….
Votate votate Pd ………..
Magari siete andati anche alle “primarie”
Giusto Massimo..
E poi dicono che il lavoro non si trova perchè non c’è voglia di lavorare…
Chi ha scritto il bando è un criminale senza rispetto per la dignità della persone.
Sarebbe bastato, come sempre, far stilare una graduatoria in base alle domande presentate, ma avrebbe significato troppo rispetto da parte di traditori del Popolo.
È stata l’esperienza più umiliante e desolante che io abbia fatto mai in 48 anni di vita!
ho 57 anni ho sempre lavorato,sono arrivato alle 5,36 ero il quinto,mentre andavo mi sono vergognato come un cane poiche’ e’ la prima volta che faccio una fila per chiedere una miseria dopo 3 anni e mezzo di licenziamento,dopo 2 infarti e tre bay-pass con 23 giorni in ospedale la prima volta e 47 giorni di ospedale la seconda,ritorno appena posso al lavoro ,ma e’ sicuramente troppo presto quindi,mi si gonfiano i piedi come palloni, tachicardie,palpitazioni e blocchi momentanei di respiro quindi giorni passati al prontosoccorso,ritorno con giustificazioni dello stesso prontosoccorso ,ma niente contando ospedale prontosoccorso e tutto quanto mi ritrovo il 27-04 2011 licenziato senza lavoro,ne altro,360 giorni di disoccupazione ,poi niente stavo anche vincendo una causa dopo 2-3 udienze dicono che mi daranno una cifra ,mai data,poi chiedo e solo …..le faremo sapere,oramai sono alla fame e disperazione di chiedere cio’ che fino a 4 anni fa’ non avrei nemmeno pesato di chiedere…..sono alla fame e disperazione , vi prego aiutatemi!!!!!
Non ho parole per tutto ciò …
Non ho parole per tutto ciò …
Enzo Coppari non credo assolutamente che ci si debba vergognare a chiedere lavoro!!! Il lavoro è un nostro sacrosanto DIRITTO, è un nostro diritto avere la possibilità di lavorare e di avere uno stipendio che ci consenta si vivere decentemente. Dovrebbero vergognarsi piuttosto i nostri politici, quelli che con 3 anni al parlamento possono prendere una pensione di 1800 euro per aver fatto cosa? Portato alla rovina l’Italia e gli italiani, per aver rubato soldi pubblici, i nostri soldi! Non mi vergogno di chiedere lavoro, mi vergogno solo per non avere il coraggio di prendere un mitra ed ammazzarli. Mi vergogno per averli votati, dopo aver scoperto che al potere c’è un’altro delinquente, imbroglione che mi ha fregata con una marea di cazzate. Mi vergogno di far parte di un popolo che nonostante tutto continua a subire invece di organizzarsi per prenderli tutti a calci in culo. Di questo bisogna vergognarsi DI NON RIUSCIRE AD ORGANIZZARCI TUTTI INSIEME PER TOGLIERCELI DALLE PALLE!!!
Ma non si possono più presentare ormai le domande?
Finchè non ci ribelleremo andrà sempre peggio, a maggio ci sono le elezioni regionali, se è questo il modello che vi piace allora continuate a votare PD/Forza Italia/Ncd/Lega.
questo non è lavorare, è piuttosto uno sfruttamento legalizzato dove ti regalano false illusioni e alla fine ti buttano via come una scarpa vecchia. Tenetevi alla larga dai tirocini!A me hanno pagato anche molto meno per 40 ore settimanali (con due figli). E’ uno schifo figlio di un’Italia vergognosa e di imprenditori altrettanto balordi
Non siete voi che dovete vergognarvi, ma chi ha ridotto in questo modo questo paese! Quale colpa può avere un cittadino che non ha lavoro? Nessuna! La vergogna è per chi tolto futuro a giovani costretti ad emigrare, per chi ha tolto dignità ad un padre e una madre che non riescono a provvedere ai beni di prima necessità per la propria famiglia….. la vergogna è per chi, prendendo stipendi da capogiro, non ha la minima cognizione di come vivono i cittadini. Non abbassate gli occhi, è qualcun altro che dovrebbe abbassare gli occhi al vostro cospetto!
Conviene fare il rifugiato 900e mensili più vitto e alloggio. Che merda
Renzi non ha mai lavorato in vita sua.. Non capirebbe mai il perché….
Caro stato italiano, grazie per consentire certe cose. Grazie per avere nell’Inps uno dei buchi neri più incolmabili del mondo. Grazie per esserti inventato LA TRUFFA delle pensioni baby basate su sistema retributivo…anche grazie a loro non ci sono più soldi per aiutare disoccupati e cassaintegrati. Grazie per permettere che le persone possano arrivare a vergognarsi per chiedere un lavoro. Grazie per aver aiutato per decenni la Fiat che pou si pappava gli utili quando poi se ne facevano. Grazie per esserti completamente dimenticato delle persone “normali”. Quelli che non fanno rumore, quelli che non vanno in piazza perché hanno capito che poco si ottiene barricanddosi dietro quei sindacati COMPLICI dell’attuale sistema.
Massima solidarietà per chi ha scritto questa ennesima triste pagina di questa repubblica. Volutamente scritto minuscolo.
Brava Sara per l’articolo, proprio gli stati d’animo che abbiamo tutti vissuto e condiviso…Di mancanze e di critiche ne abbiamo fatte e se ne potrebbero fare molte per altrettanti motivi, ma quel che rimane è che abbiamo fatto nel peggio, il meglio che da parte nostra avremmo potuto fare e mi pare che ci ha fatto sentire alla fine tutti uniti e uguali, che la condivisone ha costruito un’amicizia nel gruppo, almeno tra i “notturni” e che rimarrà il nostro ” 9 marzo 2015″…
Speriamo che anche davanti a queste cose e ai drammi di ciascuno tutti e in particolare le pubbliche amministrazioni pensino un pò di più a fare le cose per “migliorare” e rendere i procedimenti più umani e rispettosi della dignità della persona e cittadino. intanto a tutti in bocca al lupo
Ricordiamoci chi non votare alle prossime elezioni.
ricordiamoci di fare na rivoluzione civile piuttosto che non votare, visto che se votano in 5 decideranno quei 5 per tutti. Sveglia
metteteci a Prodi a dormire all’aperto… grazie all’Euro e all’Europa.
Se tutta quella gente in fila al freddo si fosse piazzata di fronte ai palazzi del potere anche di notte e ad oltranza non si sarebbe arrivati a strisciare per una mancetta da 600 euro zozzi e magari lordi per fare da schiavo tirocinante . spero la situazione peggiori ulteriormente. solo a panza vuota si potranno sbranare gli artefici dello stato penoso in cui versa il paese
Esprimo tutta la mia solidarietà alle persone che si sono trovate nella condizione di dover passare la notte al freddo e a tutti quelli che hanno fatto la fila. Dire che è una vergogna è poco. Non devono essere i cittadini a vergognarsi ma i politici e gli amministratori che sono responsabili di queste situazioni. Solo un autolesionista può pensare di continuare a votare per i soliti partiti; a chi pensa di non andare a votare ricordo che si assegneranno i seggi in base alle percentuali e indipendentemente dagli astenuti, i partiti se ne fregano altamente degli astenuti, non votare significa fare il loro gioco. E’ ora di cambiare classe politica e classe dirigente. Maggio è vicino.
https://www.cronachemaceratesi.it/2015/02/11/spese-pazze-in-regione-chiusa-linchiesta-indagati-anche-13-maceratesi/622310/
solo chi sta in una situazione di difficoltà può capire cosa significa avere paura di non trovare o perdere il lavoro. Chi ha un lavoro “sicuro” può solo ipotizzare, o immaginare le difficoltà ma non si rende minimamente conto cosa significa non avere nemmeno 40 euro per pagare una bolletta. Un abbraccio a tutte quelle persone in fila.
x Enzo Coppari, dicci come aiutarti e qualcuno ti aiuterà. con poco, ma qualcuno ti aiuterà. indirizzo, mail, IBAN, qualcosa insomma.
svegliamoci mentre siamo in tempo o questo sarà il nostro futuro.
non pensate che sia solo un caso. la crisi è istituzionale e voluta per togliere sovranità e ridurci in schiavitù.
lo ha detto monti, non io.
http://www.youtube.com/watch?v=nTHN0yitxBU