Il fotoritocco, usato come immagine di copertina del gruppo facebook di denuncia sui ritardi di Garanzia Giovani
di Claudio Ricci
Si estende a macchia d’olio il malcontento per i disagi creati da Garanzia Giovani. Si possono dividere in tre le categorie di under 30 che hanno aderito al progetto e che oggi sono ancora in attesa di risposte. Una prima tranche di tirocinanti che hanno attivato il patto con le aziende da settembre, una seconda che ha iniziato a lavorare a novembre e i cosiddetti “sospesi”, circa un migliaio di giovani con progetti approvati e lasciati in attesa degli ulteriori fondi per poter cominciare a lavorare.
Alcuni di questi, i primi ad avviare il lavoro, iniziano oggi, a distanza di 4 mesi dall’attivazione del patto, a ricevere i primi compensi e contestualmente è in corso anche la restituzione della tassazione del 23% imposta in un primo momento dall’Inps, ente erogatore dei pagamenti (leggi l’articolo), e revocata in seguito alle battaglie sindacali, guidate dalla Cgil. Diversi tirocinanti attivi già da settembre però stanno ancora aspettando i compensi come testimoniato da alcuni post del neogruppo Facebook, “Fregatura Giovani”, e dal primo resoconto delle assemblee in corso in tutte le Marche organizzate proprio da Cgil. «Ci sono stati segnalati diversi casi di persone che, seppur hanno iniziato ad ottobre, non hanno ricevuto ancora nulla – si legge nella nota reperibile su Fb – La motivazione risiede nei controlli in corso che vedono coinvolto un campione, ora ben definito, di ragazzi. I tirocini sottoposti a controllo subiranno un ulteriore ritardo. E’ sicuramente un altro allungamento burocratico ma è previsto dalla legge ed è anche auspicabile perchè mira a salvaguardare l’esperienza del tirocinio».
Criticità ed emergenze emerse anche durante l’assemblea organizzata dal sindacato nei giorni scorsi a Macerata, nella sede di Piediripa. «I ragazzi hanno preso consapevolezza dell’importanza di agire collettivamente per ottenere risultati – dichiara Daniele Principi, segretario organizzativo della Cgil – di quanto sia fondamentale avere il coraggio di uscire allo scoperto e denunciare le situazioni insostenibili e per quanto riguarda le azioni future si è poi concordato di mantenere alta l’attenzione sul prosieguo dei tirocini e sui tempi di pagamento, per i quali si chiede a Regione ed Inps di accorciare i ritardi accumulati rispetto ai termini iniziali previsti dal bando di attivazione». Le prossime assemblee si terranno a Jesi e Pesaro il 25 febbraio, Fabriano il 26 e Fermo il 3 marzo.
Rigore nel controllo delle posizioni reddituali è dunque l’attenuante addotta al ritardo dei compensi. Un motivo già specificato a Cronache Maceratesi da Rossana Arbuatti, responsabile dei progetti del centro dell’Impiego di Macerata, il 12 gennaio scorso (leggi). Naturalmente i disagi riguardano anche i giovani che hanno avviato l’esperienza dopo il 1 novembre. Molti di questi sono entrati a far parte del gruppo “Fregatura Giovani”( una novantina i partecipanti fino ad oggi) formato spontaneamente poco più di due settimane da chi, pur lavorando da oltre tre mesi, per 40 ore alla settimana, non vede ombra dei 500 euro mensili previsti dal progetto. «Il gruppo è cresciuto notevolmente dalla sua creazione – racconta Andrea, 27enne anconetano tra i fondatori della pagina – la composizione degli aderenti è varia e si distribuisce equamente sulle tre province di Macerata, Fermo ed Ancona. Abbiamo contattato un legale, docente di diritto amministrativo alla Luis di Roma per capire se fosse possibile avanzare richiesta di risarcimento danni per i tre mesi di mancati compensi, in cui avremmo potuto cercare un lavoro con retribuzione più tempestiva, e per la rinuncia dei contratti di lavoro pregressi all’adesione al progetto. Io ad esempio lavoravo in un ristorante da 10 anni con un contratto ad intermittenza che ho dovuto lasciare insieme all’unica fonte di sostentamento perchè in conflitto con la normativa di Garanzia Giovani. Abbiamo già contattato Le Iene, Striscia e l’Indignato, se la situazione non dovesse sbloccarsi la nostra lotta procederebbe anche attraverso una denuncia mediatica massiva».
La tirocinante Silvia Luchetti ha iniziato la collaborazione con un ‘azienda di Roma tramite Garanzia Giovani
Altro caso è quello dei ragazzi che hanno ingaggiato il patto con aziende fuori dalla regione. Un esempio delle difficoltà di chi ha intrapreso questo percorso, diventando di fatto lavoratore fuori sede viene dall’esperienza di Silvia Luchetti, costumista teatrale maceratese che ha attivato il patto con la Slowcostume di Roma. «Ho dovuto trovare una stanza in affitto – racconta Silvia – e oltre alle spese della mia casa a Macerata si sono aggiunte queste altre. Avevo fatto i miei calcoli e, visto che inizialmente mi avevano detto che lo stipendio era mensile, sapevo che con i miei pochi risparmi sarei riuscita a mantenermi. Come tutti sapete i soldi non sono mai arrivati, sopratutto a chi ha iniziato a novembre e solamente grazie a mia madre riesco ancora ad andare avanti in questo percorso. A gennaio ho chiamato il centro per l’impiego e l’unica cosa che mi hanno detto è che “probabilmente mi avrebbero pagato quando avrei finito il 75% dell’esperienza” ma, putroppo, nemmeno loro erano sicuri e non potevano dirmi altro. Allora io mi chiedo perché questa mancanza di informazioni? Perché non dire subito ai tirocinanti che il pagamento sarebbe stato ritardato? Perché non si sono fatte delle verifiche, tipo su quale ambito una persona vuole fare il tirocinio, cioè, è pertinente il percorso che vuole intraprendere con quello che è la sua formazione? Vorrei anche io come tutti un po’ più di chiarezza e di trasparenza, una persona a cui esporre i miei dubbi, visto che sono anche lontana da casa. Spero di poter ricevere informazioni e il giusto compenso per il lavoro che sto svolgendo diligentemente».
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I giovani hanno giustamente intitolato il tirocinio ” fregatura giovani”. La verità purtroppo sta nel fatto che hanno fatto una legge senza avere e senza sapere dove prendere i fondi.
NEET è l’acronimo inglese di “Not (engaged) in Education, Employment or Training”[1], in italiano anche né-né[2], utilizzato in economia e in sociologia del lavoro per indicare individui che non sono impegnati nel ricevere un’istruzione o una formazione, non hanno un impiego né lo cercano, e non sono impegnati in altre attività assimilabili, quali ad esempio tirocini o lavori domestici….Quindi vorrei sapere perché in questo progetto hanno precedenza coloro che sono diplomati o hanno avuto esperienze lavorative!!!!BUFALA SU BUFALA!!
Schiavitù moderna voluta da questa classe politica, che continuate a sostenere. Mi raccomando, non sia mai che una nuova forza politica, giovane e coerente possa governare. Auguri.
Mentre alla quasi totalità dei nostri consiglieri regionali è consentito spendere e spandere per notevoli cifre per le loro necessità “lavorative” ; ( alcuni si sono giustificati dicendo che lavorano 15 ore al giorno e anche la domenica ma visti i risultati e i costi sostenuti da noi cittadini è meglio che facciano orario ridotto con stipendio e spese ridotte tipo cassa integrazione o mobilità) .
I nostri giovani volenterosi e preparati lavorano 8 ore al giorno , sovente lontani da casa con consistenti spese da sostenere per auto, benzina , autostrada ,ecc a differenza dei soggetti sopra descritti non percepiscono stipendio e rimborso spese , anzi la garanzia giovani è tassata al 23% .
(CI PENSATE CHE SCIFO UN PROBABILE RIMBORSO SPESE TASSATO AL 23 % )
I SINDACATI COSA FANNO PER I GIOVANI ? (Difendono i gia’ protetti e i pensionati ormai i tesseramenti li fanno solo con queste 2 categorie ) .
PROPORREI CHE IL RIMBORSO SPESE USUFRUITO DAI CONSIGLIERI REGIONALI SIA RESTITUITO ED UTILIZZATO PER LA GARANZIA GIOVANI .
(Vorrei vedere se esiste qualche politico , candidato alla prossime elezioni ecc che e’ d’accordo )
Le loro spese le sostengano con il loro lauti stipendi , facciano come tanti lavoratori che le spese per andare ogni mattina a lavorare se le pagano da soli .
C’era una canzone che suonava:
‘ ti lamenti, ma che ti lamenti??’
‘Piglia lu bastone e tira fori li dènti..’
Gino capisco che facendo l’agricoltore sui monti sibillini non hai molto tempo per leggere i giornali o guardare la Tv ma lo scandalo dei mancati pagamenti è stato sollevato proprio da un sindacato, forse il più brutto e cattivo di tutti, la CGIL.
La questione della tassazione è venuta fuori denunciata dalla CGIL e guarda caso dopo una settimana l’INPS ha iniziato a restituire i soldi.
La CGIL ha messo in piedi un’organizzazione che sta aiutando i ragazzi a districarsi in Garanzia Giovani e li sta sostenendo nel confronto con la Regione.
Ah e tutto questo senza prendere 1 euro visto che i giovani non avendo lavoro stabile non possono iscriversi ma per la sola volontà di non lasciarli soli in questa situazione devastante.
Il consiglio che ti do è quindi di informarti prima di scrivere, altrimenti rischi di fare brutte figure.
Mi pare che il SINDACATO riporti a casa risultati scarsi o nulli e i giovani corrono a frotte a sottoscrivere la tessera sindacale
Capisco il livorino di alcuni che impedisce di dire la fatidica frase: “via tutti !” o in alternativa “tutti uguali ! ” e capisco pure quelli che proprio odiano i “Komunisti della CGIL” e tuttavia bisogna ammettere: brava CGIL di Macerata !