In regione sempre meno vaccinazioni,
le famiglie: “Serve più informazione”

SALUTE - Incontro a Tolentino con mamme, papà ed esperti del settore. Ok alla richiesta dell'associazione "Genitori per la vita" di un tavolo regionale per pianificare strategie di tutela e prevenzione dei rischi

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L'incontro di questa mattina a Tolentino

L’incontro di questa mattina a Tolentino

di Marco Ribechi

Rischio vaccini, l’associazione “Genitori per la vita” chiede maggiore informazione sui pericoli, “presto un tavolo di discussione in Regione”. 

Chiedono una maggiore informazione sui vaccini i genitori che questa mattina hanno partecipato all’incontro “Vaccinazioni: luci ed ombre”, che si è svolto a Tolentino, promosso dall’équipe territoriale medici di base, dall’Ordine dei medici di Macerata e dal comune di Tolentino (leggi l’articolo). Mamme, papà, medici ed esperti del settore hanno animato il dibattito. “Siamo di fronte ad un problema non solo italiano ma mondiale – dice Daniel Fiacchini, coodinatore del gruppo tecnico regionale vaccini – Sta crescendo lo scetticismo da parte delle famiglie nei confronti delle vaccinazioni. Negli ultimi due anni in Regione la percentuale di vaccinati con vaccino anti-mpr (morbillo, parotite e rosolia) è calato, per scelta dei genitori, di quasi 5 punti percentuale. Questo rappresenta un grande problema perché nonostante i vaccini siano strumenti sicuri ed efficaci il calo delle coperture vaccinali determinerà il ritorno di malattie infettive potenzialmente molto dannose come il morbillo. A testimonianza del fatto che il problema non sia solo regionale o nazionale possiamo citare un fatto recentemente avvenuto negli USA: all’interno del parco giochi di Disneyland un caso di morbillo ha contagiato diverse persone e attualmente il numero dei casi collegabile a questo episodio ha superato le 80 unità. Questo tipo di incontri è necessario per fare chiarezza su quello che è un vero e proprio ingiustificato allarmismo. I vaccini sono determinanti non solo per il singolo individuo ma per l’intera comunità”. Dall’altro lato c’è però chi non è del tutto convinto delle modalità di comunicazione e di somministrazione degli stessi, tra questi i rappresentanti di “Genitori per la vita” l’associazione fondata dalle famiglie di bambini che hanno subito gravissime conseguenze in seguito all’assunzione di alcuni vaccini (leggi l’articolo).

Sauro Scarpeccio, dell'associazione "Genitori per la vita"

Sauro Scarpeccio, dell’associazione “Genitori per la vita”

«Il punto centrale che non viene mai affrontato  – afferma Sauro Scarpeccio, capofila di “Genitori per la vita” – riguarda la profonda mancanza di informazione con cui i genitori, spesso inesperti, si avvicinano a queste pratiche che vengono fatte passare come le uniche possibili ma che in realtà possono nascondere gravissime conseguenze. Bisogna abbattere i dogmi che esistono a monte e assistere le famiglie nelle loro scelte. Le regole a livello statale esistono, sono state diffuse dal ministero della Salute, purtroppo però sono continuamente disattese proprio da quei professionisti con cui le famiglie si approcciano fin da subito. Anche nel mio caso se avessi avuto a disposizione maggiori informazioni probabilmente avrei potuto fare delle scelte diverse o comunque avrei saputo riconoscere le complicazioni emerse che invece almeno inizialmente sono state altamente sottovalutate». La stessa tematica è stata evidenziata anche dagli interventi di alcuni genitori che, seppur favorevoli alla somministrazione dei vaccini, hanno testimoniato di come spesso le famiglie siano poco assistite dai medici incaricati che non forniscono le adeguate spiegazioni e motivazioni sulla necessità di seguire determinati iter di prevenzione. «Proprio per superare questa empasse – continua Sauro Scarpeccio – abbiamo chiesto quest’oggi la possibilità di aprire un tavolo di discussione tra Regione, genitori e sanità per estrapolare una procedura unica ed abbiamo ottenuto un’importante risposta positiva. La stessa cosa è già avvenuta in Veneto che vogliamo prendere come esempio. Crediamo che la partecipazione delle famiglie sia fondamentale proprio perché ci siamo documentati tanto sull’argomento e abbiamo vissuto sulla nostra pelle che cosa significa trovarsi di fronte ad una situazione tale che per una famiglia è a dir poco drammatica. Siamo d’accordo che l’assunzione di qualsiasi farmaco può portare delle controindicazioni. Per quanto riguarda i vaccini parliamo spesso di una probabilità molto remota ma per la famiglia colpita quel caso rappresenta il 100 per cento e per questo l’assistenza è fondamentale e deve essere implementata ad ogni costo».

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