Dipendenti lavorano con i cappotti all’Agenzia delle Entrate di via Roma perché il riscaldamento è rotto
di Marina Verdenelli
(foto Lucrezia Benfatto)
In ufficio con cappotto e stufetta. Da dieci giorni i cento dipendenti della direzione provinciale dell’Agenzia delle Entrate di Macerata, nella sede di via Roma, lavorano al freddo. Non tutti, si salvano solo quelli del quarto piano dove ha l’ufficio il direttore e la segreteria delle risorse umane. L’impianto di riscaldamento si è rotto e ancora non è stato riparato. E’ una vecchia caldaia che alimenta lo stabile, l’ex palazzo Enel, di proprietà di un privato, dal piano terra al terzo piano. Alle 11 di oggi erano 15 gradi. Cronache Maceratesi ha toccato con mano le temperature poco miti degli uffici imbattendosi nei dipendenti costretti a stare alla scrivania in condizioni poco confortevoli per un lavoro sedentario come il loro. «Eccoci qua – lamenta l’impiegata Antonella Corradetti, dell’area servizi – lavoriamo con la stufetta portata da casa e non è nemmeno sufficiente a scaldare tutta la stanza. Si gela ma che possiamo fare? Nessuno ha ancora provveduto a riparare il guasto. Si è rotta una vecchia pompa che a quanto pare non si riesce a trovare. Io vado avanti a tè caldo».
Girando per gli uffici quasi tutti hanno la loro stufetta accesa, sotto la scrivania, per tenere caldi almeno i piedi. Il via libera a portarle direttamente da casa sembra l’abbia dato proprio il direttore provinciale Giuseppe Scauda, assente questa mattina perché in riunione nella sede regionale di Ancona. L’alternativa sarebbe stata chiudere gli uffici e quindi anche un servizio al cittadino. Il problema si è verificato il 5 dicembre. Nelle stanze ha iniziato a fare freddo. Non partiva la caldaia. Il gasolio, stando ad un primo controllo tecnico, si era mescolato all’acqua. Poi si è capito che era la pompa. L’unico piano caldo è il quarto perché gode di un sistema di riscaldamento diverso. Ha i condizionatori di calore, slegati dall’andamento della caldaia.
La stanza più fredda è quella del centralino, al piano terra. L’impiegata non ha la stufetta come le sue colleghe. «Qui c’è da morire – dice Stefania Ruffini – il martedì e il giovedì poi siamo aperti anche il pomeriggio, fino alle 17,30. Anche quando funzionava la caldaia il mio termosifone ha sempre dato problemi. E’ rotto da tre anni almeno e nessuno lo ripara. Si lavora male così. Per riscaldarmi vado nella stanza accanto della collega. Lei la stufetta la ha. Poi cerco di muovermi».
Non va meglio a chi sta al front office. «Io ho dovuto tirare fuori il piumino – confessa un’impiegata – che uso per andare a sciare. Al piano terra dobbiamo combattere anche per la porta d’ingresso che è rotta e rimane aperta». Le stufette dietro il front office abbondano. «Sono rientrato dalle ferie oggi – dice Stefano Machella, impiegato – e non è cambiato nulla. Ho lasciato l’ufficio al freddo e l’ho ritrovato al gelo. Noi del front office poi abbiamo anche le finestre alle spalle, con infissi vecchi da dove filtra l’aria. C’è chi ha la tosse, chi il raffreddore. Io lavoro con giubbotto e sciarpa». In mattinata i dipendenti si sono riuniti per sapere il parere di tutti sulla condizione del freddo. Il personale è furioso e si è rivolto anche ai sindacati. Un’impiegata dell’area servizi oggi non è andata a lavorare perché malata.
Venerdì, dopo una settimana passata a lavorare senza riscaldamento, non stava bene. La direzione regionale fa sapere di essere a conoscenza del problema maceratese, perché informata dal direttore provinciale Giuseppe Scauda. Stando all’Agenzia delle Entrate l’inconveniente è in via di risoluzione. E’ stato ordinato il pezzo rotto, la pompa, e si attende che arrivi per montarlo e far ripartire la caldaia. I tempi? Al momento non si conoscono. Oggi è stata sollecitata la ditta che lo dovrebbe reperire. Sempre l’Agenzia delle Entrate fa sapere che lo stabile, preso in affitto, a breve verrà lasciato per una nuova sede anche a seguito delle ripetute manutenzioni che l’immobile, non nuovissimo, richiede. Quello dell’Agenzia delle Entrate è il secondo ufficio pubblico ad avere problemi di riscaldamento. La settimana scorsa era toccato al Tribunale di Macerata dove i giudici avevano sospeso le udienze (leggi l’articolo).
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quanto mi dispiace….
se era una ditta privata col cavolo che se ne parlava, se questa è una notizia, allora siamo messi proprio bene.
Poco. In Siberia 🙂 🙂 🙂
Poco!!!! benvenuti nel mondo dei poveri mortali! che vitaccia fare gli impiegati!!!
Forse siete kattivi pagatori e x questo ke ancora nn son venuti
Nel panificio artigianale di famiglia la temperatura percepita va dai 30’C in inverno ai 40’C in estate. Servirebbero dei termoconvettori ma data la pressione fiscale al 68% non possiamo permetterceli. Dite che dobbiamo chiudere il laboratorio? O forse è meglio comprare qualche ventilatore? Intanto ci prendiamo qualche giorno garantito dalla mutua assicuratrice al riparo dall’afa. Ah no, noi non possiamo; dobbiamo lavorare, sennò voi come vi scaldate?
Cosaaaaa?—–100 persone ..un’enormità…io che pensavo che all agenzia entrate di Macerata ci lavorassero 20 30….
“Tanto rumore per …..poco”! Qualsiasi tecnico competente avrebbe risolto il problema in giornata procurando tempestivamente anche eventuali pezzi da sostituire.
quanto mi dispiace che stanno al freddo. E pensare che tanti italiani stanno al freddo per colpa loro. #èquestionedipuntidivista#
il manuale sulla sicurezza è stato aggiornato per poter installare le stufe ? La usl,i vigili del fuocoe e l’arpam ,i vigili urbani i carabinieri hanno fatto un sopralluogo?
Anche a scuola di mia figlia oggi pomeriggio erano spenti i termosofoni ma per risparmiare . RISPARMIATE ANCHE VOI NO?
Effettivamente le maledizioni non riscaldano….
BENE SOLO DI STIPENDI CIRCA 4.000.000 di spesa ANNUA, PORE TASSE MIE
Tra qualche giorno tutti sotto malattia ……………………per loro non c’è problema………………io ho lavorato per trenta anni in un capannone senza riscaldamento , loro starebbero trenta anni sotto mutua …tanto il posto chi glielo toglie!!!!
Tra il privato e il pubblico non c’è un abisso c’è un un universo………….
Effettivamente mi sarebbe molto ma molto dispiaciuto se fosse accaduto all’ospedale o alla scuola materna, questa notizia invece non mi impietosisce affatto e non mi fa ne caldo ne freddo.
Mbè! con tutte le cartelle potete accendere sempre un bel fuoco.
poco !!
Ammazza quanto accanimento.
E’ evidente che:
– non avete neanche letto l’articolo, avete letto solo il titolo;
– nessuno di voi ha parenti o amici che lavorano all’Agenzia delle Entrate;
– non sapete minimamente cosa significa stare ore praticamente fermi a 15 gradi (provate!)
– non sapete che un dipendente pubblico che non sia un dirigente percepisce uno stipendio normale, no ha nessun vitalizio, insomma non è.
@Emme Due
c’è differenza tra tenere spenti i termosifoni il pomeriggio (dopo che sono stati accesi la mattina) e averli spenti per 15 giorni! non credi?
@Luca Bollettini
Noi italiani staremmo al freddo per colpa loro secondo te? (se non capisci neanche che loro fanno solo quello che lo Stato gli ordina, forse ho capito perchè stiamo tutti al freddo, piu’ per colpa di quelli come te!)
P.S. un commento pieno di pollici rossi spezza la monotonia no?
deve arrivare a 50 gradi si deve bloccare i terminali. cosi non me manda piu le cartelle da pagà
E hanno pure la faccia di rivolgersi ai sindacati! Perché non fanno sciopero? Mica si rendono conto che ci sono persone che metterebbero la firma a sangue per avere un lavoro certo anche al freddo!
No, non ci siamo,mi dispiace, questo è cinismo! Sono lavoratori anche loro, e sedentari, quindi il freddo lo sentono ancora di più. Saranno più privilegiati, non dubito, e in altri tempi si sarà anche fatto spreco di energia ( coi termo accesi e le finestre aperte, chi non ha mai visto scene simili negli uffici pubblici?) ma al freddo nessuno deve starci in un paese che voglia dirsi civile: né scuole, né uffici pubblici.
No, mi rifiuto di pensare che sia giusto che ” debbano soffrire anche loro” per pura rappresaglia.
Poracci…ahahaha!!!!!
@Robert Mcgear
Cosa c’entra quello che scrivi? Ormai perchè uno c’ha un lavoro certo deve sentirsi in “colpa” perchè ci sono disoccupati o lavoratori precari in giro??
Mah!! A volte mi chiedo se viviamo tutti nello stesso Mondo!
Ormai si è creata quella che da 20 ANNI il governo ,pazientemente, ha voluto: LA GUERRA TRA POVERI. Con la complicità di qualche funzionario e dirigente incompetente si è voluta rendere pubblica, con tanto di intervista, una notizia che poteva rimanere all’interno dell’ amministrazione, dato che la notizia stessa non è da pubblica opinione.
C’è gente che grazie anche all’agenzia delle entrate, non solo non ha più una casa da riscaldare ma… non ha più neanche i denti da far battere!
…un pò di sana ginnastica fuori dal piazzale, ogni ora di lavoro 15 minuti di moto ginnico, via la panza e caldo a gratis!
Ve sta bè….. I miei insulti stanno facendo effetto✌️✌️
Poco!!!
Tutti fieri nel prendersela con le ultime ruote del carro, vero? Come se fossero loro a decidere cosa dobbiamo pagare e quanto meritandosi pene da legge del Taglione!
Ci stiamo accorgendo che consideriamo privilegi condizioni di lavoro minimamente standard!? O pensiamo ormai che sia “normale” che chi lavora non abbia alcun diritto da far valere? Volevano regalarci condizioni da Terzo Mondo, da Reagan-Thatcher fino al nostro Renzi, mi pare che ci stiano riuscendo benissimo: la solita, cruentissima guerra tra poveri. Complimenti a chi abbocca e magari vota per chi ci ha ridotto in questo stato (o non vota permettendo a certi figuri di vantare il 40,8%!!)!
Pore Bestie!!!
Alla fine per i “Signori” il rimedio c’è . Si accendono le stufe e chi se ne frega tanto paghiamo noi cittadini mica loro !!
Le ditte private oggi anche se hanno i riscaldamenti funzionanti, li usano poco o quasi mai. Ci si infila due o tre paia di calzini, sciarpa e maglione e SILENZIO !!!!
Tutte le agenzie delle entrate devono essere abolite, RADIATE.
La maggior parte sono fuorilegge con dei presidenti eletti irregolarmente senza concorso pubblico, in piu trattano con lo sfortunato contribuente come dei veri e propri ambulanti con tutto rispetto per la categoria, La cosa che indispettisce è che loro hanno la percentuale sugli introiti ricavati. Piu multano e piu guadagnano!!!
Di solito quelli cicciottelli non sentono mai freddo….!!
Ve sta bene quattro settimane fa ci sono andata c’eraun signore che aspettava dalle undici arrivato il suo turno all’una arriva la signora io devo andare via tutta incavolata io non la posso fare perché devo andare a casa devo mangiare ma non vi vergognate per niente quel poretto doveva andare a ballare sai com’è vergognaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa e fatto bene
Ma come fate a pensare e parlare così: come? Ma cosa c’entra un ufficio statale con i dipendenti che ci lavorano? Come se fosse colpa di chi ci lavora, se esegue i suoi compiti! Compiti a cui sono tenuti. Quei dipendenti potevano fare qualsiasi altro concorso pubblico e magari trovarseli in qualche altro posto che fa meno antipatia. Ma stiamo scherzando, oppure? Non capisco come ci si possa accanire così con dei lavoratori, seppure dello Stato. La maggior parte di noi italiani ha ormai il cervello a folle, e questa è la dimostrazione. Tutti bravi a lanciare invettive e maledizioni, ma da casa sua e dietro il computer, e il più delle volte in anonimato. Ma non lo capite, che se una scuola, un ufficio pubblico sono ridotti così , è un segno di inciviltà e degrado per tutti? Senza contare che è un disagio anche per gli utenti. Proprio ieri sono dovuta andare all’ Ufficio Entrate di Macerata e sono rimasta un ‘ora e mezza dovendo fare la fila in più sportelli, e vi dico la verità: con l’aspettare sulla sedia in sala attesa, mi si sono gelati piedi e mani, tra la mancanza di riscaldamento e la porta d’ingresso che se non l’accompagni non si chiude. Quindi ora li capisco ancora meglio . Così NON SI PUO’ LAVORARE DIETRO UNA SCRIVANIA .
Grazie al cavolo, Marco Salvucci, e a chi come te fa un lavoro manuale , che si muove, usa la forza muscolare. Poi magari però ci dici anche quanto guadagni tu alla fine del mese e dell’anno: hè? magari? No quanto denunci, però, quanto guadagni.