Provincia, a rischio servizi e dipendenti
Palombini accusa Morgoni:
“Voterà una legge che porta al disastro”

MACERATA - L'assessore al Bilancio rompe il silenzio dal Palazzo e descrive uno scenario catastrofico in caso di approvazione della legge di stabilità: «Si stanno affondando le scuole superiori. I tagli per 10milioni di euro non possono essere colmati con i 350mila euro delle nostre indennità». A suo sostegno il Centro Democratico. L'assessore regionale Canzian lancia l'allarme sui livelli occupazionali. La Cisl: «Nelle Marche 500 lavoratori a spasso»

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La Giunta provinciale

La Giunta provinciale

 

L'assessore Giorgio Palombini

L’assessore Giorgio Palombini

L’intervento del senatore del Pd Mario Morgoni che, nei giorni scorsi, ha suggerito calorosamente l’azzeramento degli organi politici della Provincia di Macerata, gli unici nelle Marche che  resteranno in carica fino a giugno 2016, è stato un ciclone soprattutto nel palazzo della Provincia in corso della Repubblica. Gli ha fatto eco il consigliere di Ncd-Ppe Nazareno Agostini che ha chiamato in causa i segretari del Pd Teresa Lambertucci e Francesco Comi, entrambi dipendenti della Provincia di Macerata (leggi l’articolo). A rompere il silenzio da Palazzo è l’assessore del Pd Giorgio Palombini che ha le deleghe per bilancio e personale.

«L’intervento di Morgoni  – dichiara – ha dell’incredibile. Non tanto per quello che propone, tra l’altro questione già presa in considerazione dalla Giunta provinciale, ma per chi lo propone. E’ come se uno degli assistenti del boia suggerisse alla persona a cui si sta per tagliare la testa di indossare una maglia a collo alto per attutire il colpo che sta per ricevere. In pratica il senatore Morgoni, renziano della prima ora, appoggia e voterà in Senato il de profundis finanziario delle Province italiane, attraverso la legge di stabilità per il 2015, che prevede per il comparto un ulteriore mega taglio di un miliardo di euro, e propone demagogicamente di risolvere il problema con un risparmio di 380 mila euro per la Provincia di Macerata».

L’assessore accusa Morgoni di demagogia, di voler fare il primo della classe suggerendo risparmi che sono del tutto irrilevanti per la soluzione del vero problema.«Il suo “scenario nuovo per il governo del territorio” non vedrà nemmeno la luce se le Province (anche quelle con il nuovo sistema di voto) non avranno le dotazioni finanziarie necessarie per garantire i livelli minimi dei servizi che la stessa Provincia dovrebbe assicurare per gestire quelle funzioni che la legge cui fa riferimento Morgoni sancisce come fondamentali. Dal tono del suo intervento si comprende come sicuramente Morgoni non ha ancora capito che anche le altre ex Province, senza Giunta ed elette senza consultazione popolare, andranno in dissesto a causa delle scelte del Governo Renzi. Ricordo a Morgoni che per l’anno 2015 la Provincia di Macerata oltre al taglio del decreto 66/2014 (oltre 2 milioni di euro) subirà, con la legge di stabilità, un ulteriore taglio di circa 8 milioni di euro. Su questo Morgoni dovrebbe intervenire per far capire al Governo che si stanno affossando le scuole superiori italiane, si stanno massacrando ulteriormente le strade, si sta in pratica uccidendo una parte importante del Paese. Non si può fare una lettura disgiunta della legge di riordino delle Province e della legge di stabilità nella parte in cui si decreta la morte finanziaria degli Enti provinciali dati in pasto all’antipolitica».

Catastrofico lo scenario descritto da Palombini: «L’anno prossimo a fronte dei necessari milioni di euro per riscaldamento, manutenzione e spese di funzionamento delle scuole, nonché per manutenzione delle strade, la legge di stabilità, che il senatore si appresta a votare, ridurrà tali voci di bilancio a zero. Quando i dirigenti scolastici insieme agli studenti dovranno toccare con mano il disastro in cui la scuola sarà gettata dalla legge di stabilità, si ricordino del senatore Morgoni e delle sue “ricette” per risolvere i problemi, esempio lampante di chi non ha compreso assolutamente i risvolti drammatici di una legge che il Governo sta testardamente per approvare. Il Governo deve capire che la legge di stabilità va cambiata radicalmente se non si vuole gettare il Paese nel disastro totale. La questione delle indennità della Giunta provinciale che nonostante le “ristrettezze” finanziarie verrebbero garantite è un falso, in quanto le stesse saranno spazzate via dal taglio previsto nella legge di stabilità, insieme ai servizi per la scuola ed alle manutenzioni per le strade. Il risparmio che propone il senatore Morgoni non esiste. Il problema dei servizi in grave pericolo, invece, esiste».

L’assessore non risparmia neanche il consigliere Agostini sull’argomento: « Il personale della Provincia di Macerata non sarà l’ultimo a trovare eventuale sistemazione in altri Enti a causa del fatto che la scadenza del mandato dell’amministrazione della Provincia di Macerata è successiva rispetto a quelle delle altre Province marchigiane (Agostini sostiene il contrario). Il riordino si applica a tutte le Province, sia a quelle con il nuovo sistema di voto che a quelle tanto demonizzate, ma elette democraticamente dai cittadini. Meraviglia che un consigliere provinciale non abbia ancora compreso il meccanismo del riordino dell’Ente di cui fa parte».

A sostegno della Provincia e dei suoi organi politici interviene anche Centro Democratico che non condivide la proposta Morgoni-Candria di anticipato scioglimento. «Innanzitutto perché è attualmente ben gestita dal presidente Pettinari e dalla sua giunta (e lasciare il certo per l’incerto non è un buon metodo) e poi perché le difficoltà oggettive denunciate da Pettinari non le risolvono né la “nuova provincia” ne’ tantomeno il lungo periodo di non governo che seguirebbe eventuali dimissioni. Peraltro il risparmio non sarebbe di 450 mila euro ma sarebbe inferiore ai 300 mila una tantum perché il costo degli staff rimarrebbe intatto in quanto gli staff, per volontà del presidente, sono composti solo da interni all’Ente e da nessun esterno così il loro costo permarrebbe. Sarebbe il caso invece che la Regione svincolasse i fondi che deve alla provincia di Macerata consentendole di respirare rispetto al patto di stabilità e che lo Stato ripensasse il taglio del 60% dei fondi “liberi” delle province. A tal proposito, poiché la legge di stabilità è al Senato, il senatore Morgoni potrebbe dare una grossa e concreta mano alla sua terra, di valore ben superiore a 300 mila euro una tantum ma di milioni per anni. Basterebbe far passare un semplice emendamento per risolvere i problemi denunciati da Pettinari che non si risolvono demagogicamente con piccole cifre una tantum».

Antonio Canzian

Antonio Canzian

Intanto il vicepresidente della Regione Marche, Antonio Canzian, dopo la riunione della Conferenza delle Regioni, lancia l’allarme: «L’attuazione della riforma Delrio non metta a rischio i livelli essenziali dei servizi e i posti di lavoro dei dipendenti delle Province. La Conferenza ha presentato alcune proposte di modifica al disegno di legge di stabilità, volte a salvaguardare i livelli occupazionali e precisamente misure che consentano un maggior accesso al pensionamento con i requisiti pre-Fornero; percorsi di mobilità del personale delle Province verso tutto il sistema della pubblica amministrazione; mantenimento dei principi della legge di riordino, in particolarmente nella parte che prevede la garanzia della piena copertura, per gli Enti destinatari, delle funzioni e delle risorse finanziarie per il personale tutto, anche quello interessato dal percorso di prepensionamento. In sede di Conferenza unificata, il ministro agli Affari Regionali e Autonomie, Maria Carmela Lanzetta, si è purtroppo solo limitato a prendere atto di tali proposte, riservandosi ogni successiva valutazione al riguardo. La Regione Marche continua, pertanto, a svolgere un ruolo attivo e propositivo sulla questione, affinché l’attuazione della riforma Delrio non comprometta servizi e posti di lavoro».
A rincarare la dose è il segretario generale della Funzione Pubblica Cisl Marche Luca Talevi che dichiara: «Il mancato accordo,in conferenza unificata, tra Regioni e Governo su come gestire il passaggio delle funzioni e personale che non rimarranno alle Province da gennaio, rischia di avere pesantissime ripercussioni anche nelle Marche. Se verrà confermato  il taglio di un miliardo di euro nel 2015 e tre nel triennio 2015/2017 di fatto le Regioni dovranno deliberare dove ricollocare il personale legato alle funzioni senza risorse economiche con rischio di avere nelle Marche 500 lavoratori in sovrannumero su 2278, oltre la non conferma dei 184 precari ricollocati in gran parte nei centri per l’impiego. Per questo la Cisl sarà massicciamente presente al sit-in unitario che si terrà il 16 dicembre davanti al Senato dove si voterà la legge di stabilità. Un legislatore impazzito sta distruggendo sul nascere la riforma Delrio , da lui votata pochi mesi fa, e mettendo le basi per una procedura di sovrannumero per almeno 16mila dipendenti provinciali a livello nazionale».



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