di Marina Verdenelli
Scopre una cisti alla mano e muore dopo due anni di un male incurabile. Aveva tutta la vita davanti Tommaso Moretti, 18 anni, studente dell’istituto tecnico agrario Garibaldi di Macerata. Figlio di Giovanni Moretti, titolare della nota pizzeria “Da Giovanni” nel rione Marche, il giovane è morto oggi a casa, circondato dall’amore dei suoi cari, dove stava seguendo una cura, l’ennesima, per strapparlo ad una morte a cui nessuno voleva credere. Due anni fa si era fatto visitare all’ospedale di Macerata perché pensava di avere una cisti alla mano. Stando alle prime informazioni che trapelano era seguito un intervento chirurgico per rimuoverla. Ma la cisti era ricresciuta. Erano seguiti altri esami che poco avevano convinto i familiari che sono arrivati fino a Modena in un centro specializzato per far vedere il figlio.
In Emilia Romagna la diagnosi che la cisti non era una cisti ma qualcosa di più grave. Ricoverato otto mesi nel centro modenese il 18enne è stato sottoposto ad altre terapie e ad un altro intervento chirurgico che lasciavano speranze di vita. Poi l’aggravarsi del quadro clinico che lo ha portato via per sempre. Un dolore immenso per i genitori, la mamma Giuliana, il papà Giovanni, la sorella Rachele e la fidanzata Anna che lo hanno sostenuto fino alla fine con cure amorevoli. «Un combattente», come scrivono gli amici sulla sua pagina Facebook ,«Un esempio per tutti», «Un piccolo uomo». Sulla porta d’ingresso della pizzeria Da Giovanni è stato affisso il cartello con scritto “Chiuso per lutto”.
La notizia si è subito diffusa al rione Marche dove la famiglia dello studente è molto conosciuta. Anche il sindaco Romano Carancini in tarda mattinata è stato informato della morte del giovane. «Conosco la sua famiglia – commenta il primo cittadino – è una tragedia che non lascia parole». La salma è stata portata all’obitorio dell’ospedale di Macerata dove è stata allestita la camera ardente. Domani il funerale alle 15 nella chiesa di Santa Maria delle Vergini.
La sua scuola. Tommaso, dopo aver perso un anno di studi per le cure mediche, si era iscritto di nuovo all’istituto tecnico agrario Garibaldi dove avrebbe dovuto frequentare il quarto anno. «Lo aspettavamo tra pochi giorni – dice Antonella Angerilli, preside della scuola – avevamo anche predisposto un’aula apposita, al piano terra, raggiungibile senza fare scale per non farlo affaticare». Ma questa mattina è arrivata la dolorosa notizia che lo studente nella notte era morto. Gli amici più stretti e gli ex compagni di classe, che quest’anno frequentano il quinto anno, sono stati i primi a saperlo e a diffonderlo con il passa parola al terminal dei bus dove in tanti si sono ritrovati decidendo di non andare a scuola. In gruppo hanno raggiunto l’obitorio per vederlo l’ultima volta. Chi era già arrivato all’istituto tecnico ha avuto l’autorizzazione della preside per lasciare la scuola e raggiungere l’ospedale di Macerata perché in classe era impossibile continuare la lezione. «Un ragazzo adorabile – lo ricorda Elisabetta Prenna, l’insegnate di matematica e fisica – sportivo, giocava a calcio. Era estroverso, pieno di amici, sapeva farsi voler bene. Siamo sempre rimasti in contatto con lui, sia noi insegnanti che gli studenti, tramite i social network ». Un contatto tenuto sempre vivo quando lo studente, che in passato ha indossato la maglia del Real Macerata, a Natale dello scorso anno, si era dovuto trasferire a Modena con la madre per le terapie mediche. «Eravamo pronti – continua l’insegnante – a seguirlo anche con Skype collegandoci con lui a casa se non riusciva a venire a scuola ». Tommaso voleva tornare a studiare al più presto. A settembre era stato all’istituto tecnico agrario proprio per parlare con i professori e la preside annunciando loro il suo rientro a scuola.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Un parroco locale, durante l’omelia per un funerale, chiedeva ai presenti: se siete veri cristiani perché piangete? Oggi costui è con il Signore in Paradiso.
Sicuramente Tommaso sarà in Paradiso e da lassù vedrà le lacrime dei sui familiari, dei suoi amici e dei tanti conoscenti … ma noi, quaggiù, per ora non possiamo che rattristarci per questo giovane strappato alla vita.
A Giovanni ed alla sua famiglia va tutto il mio cordoglio.
Condoglianze
RIP
Queste brave, anzi bravissime persone che conosco e che soffrono il più atroce dei dolori mi spingono a dire che tutto questo non è giusto. Il giovane Tommaso, che non ho avuto il piacere di conoscere, aveva sicuramente una famiglia che meritava di vederlo crescere e di vivere insieme a lui tanto tempo ancora.
Posso solo condividere una parte della vostra sofferenza e lo faccio con tutto il cuore.
La preside dell’Ita Garibaldi, Antonella Angerilli: «Lo aspettavamo tra pochi giorni, avevamo anche predisposto un’aula apposita, al piano terra, raggiungibile senza fare scale per non farlo affaticare».
Notizia terribile che lascia senza parole! Conosco solo il padre, sentite condoglianze.
una notizia che non può non far calare un velo di infinita tristezza e anche se non conosco ne lui ne i familiari voglio condividere questo dolore con tutto il cuore. Ci stanno lasciando troppe persone giovani….troppi giovani. Come le scorse settimane, e anche oggi un altro ragazzo a Loreto di 38 anni che si accascia a terra e ci lascia. Perchè???? Cosa sta succedendo??? Un abbraccio di cuore ai familiari.
Sentite condoglianze
Mi dispiace tanto povero ragazzo.
Questi sono i momenti in cui ci si chiede se ci sia davvero una giustizia divina. La risposta non la sò dare. Riposa in pace ragazzo, sicuramente sarai in un posto migliore, condoglianze sincere a tutta la famiglia anche se non conosco nessuno
Molte sentite condoglianze alla famiglia Moretti.
………..Una notizia che ci lascia sgomenti………Ho avuto il piacere di conoscerlo….un ragazzo fantastico..
sapevamo della sua malattia………abbiamo sperato……..abbiamo pregato…….una immensa tristezza nel
cuore………Riposa in pace Tommaso…..un giorno ci rivedremo
R.i.p.
che tragedia. un abbraccio alla famiglia.
anche qua mi chiedo a che tipo di cure sia stato sottoposto e se i medici dovrebbero documentarsi meglio prima di somministrare immediatamente le mortali ma costosissime (?!) chemio e radio.