di Gabriele Censi
“Mantenete la calma” avverte Daniel Taddei, segretario provinciale della Cgil, prima di lanciare un video, rivolgendosi alla platea del direttivo della Cgil provinciale allargato a Rsu e Rsa del territorio. Quando la registrazione parte si capisce perché. E’ il presidente del consiglio Renzi che spiega il Jobs Act ai cittadini e conclude con un interrogativo rivolto in modo palese proprio alla Cgil: “Voi dove eravate?”. Da qui parte la mobilitazione che il sindacato ha avviato verso il 25 ottobre con la manifestazione nazionale a piazza San Giovanni e lo slogan “Lavoro, dignità, uguaglianza per cambiare l’Italia”. La scelta è di contrastare il premier sul suo campo, quello della moderna comunicazione. In risposta a Renzi sfilano sullo schermo della sala convegni della Provincia a Piediripa le video testimonianze di lavoratori, pensionati, sindacalisti, studenti, precari, che raccontano la loro esperienza e dicono ‘dov’era la Cgil’.
“Siamo nelle fabbriche, nei campi, sulla strade, negli uffici, – dicono – per difendere i diritti”. In particolare molti ricordano il 23 marzo del 2002 quando a Roma, al Circo Massimo, manifestarono circa 3 milioni e mezzo di persone in difesa dell’articolo 18. “Ma non è solo l’articolo 18 il problema – dice Taddei- in questa legge delega ci sono almeno altri due provvedimenti che ci riportano indietro nell’ottocento in tema di diritti: l’introduzione della videosorveglianza nei luoghi di lavoro e la possibilità del cambio di mansione e del relativo stipendio. Norme che scavalcano la buona prassi degli accordi sindacali che in alcuni casi hanno regolamentato anche queste materie”.
“Togliere diritti a chi ce l’ha – continua il segretario Cgil- non aiuta chi è senza lavoro, la politica contrappone le parti più deboli del paese, giovani e pensionati, dipendenti pubblici e privati, precari e lavoratori a tempi indeterminato, noi vogliamo unire. La dignità nei luoghi di lavoro e nella vita sociale sono il fondamento della società. Alle 46 forme di contratti di lavoro aggiungerne un altro non è semplificazione. Agli annunci rispondiamo con le nostre chiare proposte, vogliamo ammortizzatori sociali per tutti e le risorse le dobbiamo prendere dalla patrimoniale, per superare le disparità sociali. Vogliamo cambiare la scuola, il recupero del territorio e la messa a norma dell’edilizia pubblica, il rinnovo dei contratti del pubblico impiego. E soprattutto lotta alla corruzione e alla criminalità organizzata. Sono questi gli impedimenti all’investimento dall’estero, non l’articolo 18”. Sul tema dell’edilizia interviene il responsabile di settore Massimo De Luca: “Noi non abbiamo l’articolo 18 ma non è un impedimento al licenziamento se dal 2008 nel nostro comparto abbiamo perso in Italia 800 mila addetti e nella nostra provincia circa 5000”.
La battaglia è aperta e poco importa se si porterà dietro una nuova spaccatura nella triplice. “Non possiamo prescindere dagli impegni verso i lavoratori e dai documenti congressuali – conclude Taddei – quindi andiamo avanti anche senza Cisl e Uil, ma se i loro dirigenti non condividono le nostre scelte così non è per molti loro iscritti che saranno con noi a Roma. Ci siamo dati un obiettivo ambizioso, portare 30 pullman, con noi ci saranno anche gli studenti e molte associazione del territorio”. E nel frattempo è lanciata anche l’offensiva “social” con i video messaggi da far girare su Twitter e Facebook. “E non si dica che siamo un sindacato ottocentesco”
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Cisl e Uil non aderiscono, significa che metà ( o di più) degli iscritti ai sindacati non vi seguono e stanno con Renzi.
Se ci mettiamo poi che il 60% degli iscritti ai sindacati sono pensionati.
Mettiamoci poi che fra pensionati e lavoratori gli iscritti ai sindacati sono il 50%? più o meno
Figli miei siete in nettissima minoranza, è inutile, potete manifestare quanto volete ma i sindacati non fanno parte delle istituzioni dello Stato, non potete decidere voi.
Voi avete detto la vostra, quando si vota si decide democraticamente che strade prendere, la storia va così.
Se non vi sta bene fate la rivoluzione.
E chi paga??
videosorveglianza MAGARI ….io non ho problemi il mio lavoro lo svolgo con passione e diligenza….almeno si potra mettere le telecamere negli asili ecc….
Sono gli stessi che nel 1994 organizzarono la protesta contro la riforma pensionistica proposta dal governo di allora. Dopo diversi anni abbiamo visto come e’ finita, ( pensionati di serie A e pensionati,forse, di serie B ). Stanno tentando di ripetersi?
Va bene queste manifestazioni ma non è lo sciopero generale . Lo sciopero generale non lo faranno mai perché i dirigenti cgil a livello regionale sono tutti iscritti al Pd.
i sindacati sono la rovina di questo paese… e questo lo dimostra! che schifo!
Intanto vi consiglierei di guardare questi video:
sono persone in carne ed ossa, che ogni giorno nel loro posto di lavoro sanno cosa significhi l’articolo 18 e l’avere dei diritti.
https://www.youtube.com/channel/UCTJ0dR-4WVOTHpoJon-4ySA
Gentili commentatori di c.m. piu vi leggo e piu adoro le vostre menti minimali, vi auguro di essere licenziati per scarso rendimento (scolastico). Cordialita’
John Galt dice bene “quando si vota si decide democraticamente che strade prendere”. Peccato che Renzi non sia stato votato e il suo governo, voluto da un presidente della repubblica che contro la prassi costituzionale è ancora incollato alla poltrona per il secondo mandato , è quanto di più antidemocratico ci possa essere. Lo Statuto dei lavoratori ha assicurato benessere diffuso e pace sociale. Non vi accorgete che lo stanno distruggendo pezzo per pezzo? Volete trasformavi da lavoratori a merce. Schiavi!!!
@allegra la vedova
su renzi concordo totalmente, ma è colpa del sistema istituzionale che abbiamo, democraticamente è stato eletto il parlamento che poi ha fatto sfiduciato un presidente del consiglio per dare la fiducia ad un altro.
Anche a me non piace questo metodo però sono le regole che furono scritte dalla costituente: bisogna stare alle regole o cambiarle non si può fare come ci pare quella si chiama anarchia.
Per il resto frasi Ottocentesche, nel liberalizzare il lavoro non c’è nessuna schiavitù stia tranquilla: in Inghilterra sono schiavi? in Danimarca sono schiavi? in USA sono schiavi? in germania sono schiavi?
Idee ridicole….a mio parere poi ognuno la pensa come vuole
*ha sfiduciato
Voi dove eravate chiede Renzi. Semplice la rispsta : IN DISTACCO SINDACALE mentre gli operai erano in fabbrica,in cig, in mobilità ……..
Va be dai….a pensare che sicuramente lo avrete votato tutti alle europee, e che vedremo qualche vostro dirigente candidato del pd alle prossime elezioni…almeno voi che ce l’avete..Andate al lavoro!
Le riforme di Renzi non servono assolutamente a NIENTE.
E non servono a niente perche’ servono solo a togliere gente dall’insieme dei disoccupati, ma non a creare lavoro.
Miglioreranno forse le statistiche, ma non la realta’
Che cosa si e’ fatto? Beh, semplice: si e’ nascosta la polvere sotto il tappeto:
Alla fine degli anni ’90 si e’ detto a tutti che bisognava fare cinque anni di universita’ piu’ tesi, e almeno un master. Quasi sei anni. Si sono annegati dentro le universita’ MILIONI di ragazzi.
Poi gli si e’ detto che autonomi e’ bello. Che imprenditori era bello. Che aprire partita IVA era bello. Si sono annegati altri milioni di disoccupati in inutili negozi.
Poi si e’ detto che era bello lo stage, il corso alla regione, il corso di qui ed il corso di la’. E si sono annegati milioni di ragazzi dentro queste stronzate.
Poi si e’ detto che e’ bello fare la startuppe, che e’ bello aprire un franchising, che c’e’ il boom delle piccole cooperative, che il network marketing cambiera’ il mondo. E milioni di persone si sono ficcate in queste porcherie esistenziali.
Poi si e’ detto che il boom immobiliare era bello. Immobiliari ovunque, ovviamente a bassa formazione e nessuna qualita’ della professione, aziende edili come se piovessero, costruzione ovunque, ovviamente con maestranze a bassissima professionalita’, difficilissime da riciclare.
Poi si e’ detto che era bello il green, e via, tra corsi di formazione e aziende di certificazione, altri milioni di persone nel cul-de-sac.
Poi si e’ detto che l’ IT era il nuovo welfare, che avrebbe dato soldi a tutti, e via, una bella milionata di persone a fare il corso di webmaster , e via dal registro di disoccupazione anche loro.
Poi si sono consigliate professioni come avvocati e commercialisti, producendo un surplus incredibile, sostenuto solo dall’imposizione del commercialista per le aziende e dell’avvocato (di fatto) per le comunicazioni con le assicurazioni.
Ci siamo poi inventati le “nuove professioni” per far fare a milioni di persone dei corsi di reiki agricolo, di broker relativistico, di professionista della logistica interiore, e in ognuno di questi budelli il giovane risultava “studente”, e il suo professore risultava “occupato”.
improvvisamente si e’ rotto qualcosa, ovvero si e’ arrivati al limite economico.
NON STATE AVENDO UN PROBLEMA DI DISOCCUPAZIONE OGGI.
AVETE AVUTO UN PROBLEMA DI FINTA OCCUPAZIONE IERI.
quelli che oggi chiamate “disoccupati” erano i finti occupati di ieri.
( da Google )
@ Beppe K.
La riforma non tocca il pubblico impiego che rimane tale e quale , ecco spiegato secondo la mia idea il disimpegno di alcuni sindacati .
Avevate una nazione ricca di oro ricca di idee ricca in tutto , adesso è povera la mafia mangia tutto , la trattativa è già successo adesso deve venire THE END. Se Voi volete partecipate tutti il Movimento è qui adesso. siete dentro partecipate al declino, da molti anni credendo che siete nel giusto ma le vostre menti agiscono in incognito il vostro mondo parallelo vi distrugge agite cambiate . Il PiDimostro vi divora divora tutto.
Riceviamo da Daniele Principi (Cgil Macerata):
Si informa che la Cgil di Macerata ha attivato un canale YouTube dove sono stati pubblicati i video delle testimonianze raccolte dai lavoratori e presentate stamattina nel corso del Direttivo provinciale allargato. Tale canale sarà anche lo strumento dove inseriremo ulteriori testimonianze che raccoglieremo da qui in avanti.
L’indirizzo per raggiungerlo è:
https://www.youtube.com/channel/UCTJ0dR-4WVOTHpoJon-4ySA
Canale YouTube in cui sono stati pubblicati i video delle testimonianze raccolte dai lavoratori e presentate stamattina al Direttivo Provinciale allargato? Su quindici video, 7 testimonianze sono di sindacalisti, una di uno studente e una di un pensionato…. E i lavoratori dove sono? Ah, facile facile la risposta, stanno tutti a preparare i fischietti e le bandiere per la manifestazione
Anche stavolta panino e minerale?
Dalle foto mi sembra che qualche lavoratore in sala ci fosse.
Circa 120 ad occhio..
@lucenzo: anche dalle foto, con un pò di conoscenza diretta, si evince chiaramente il numero dei pensionati, dei rappresentanti di categoria e delle RSU. la verità è che queste sono le categorie che ormai la CGIL rappresenta…
Il Sindacato, come tutte le organizzazioni/partiti/associazioni/ecc.e cc., lecitamente difende i suoi iscritti.
Non il avoratori in generale, ma i suoi iscritti.
.
Oggi nel Sindacato le 2 categorie fortemente rappresentate sono : pensionati e gli statali.
Non i lavoratori, in generale, ma i pensionati e la funzione pubblica. E difende lecitamente solo i loro interessi. Stop
Premessa: reputo i sindacati (tutti) responsabili del declino economico e sociale che stiamo vivendo al pari dei loro colleghi politici che ci governano.
Tanto premesso mi chiedo: perchè questo astio contro una sigla sindacale che almeno prova a muovere il sedere e farsi sentire?!? Saranno mille volte peggio le altre che accettano le decisioni dei loro partiti nonostante queste siano contrarie ai loro princpi e sopratutto ai diritti dei “loro assistiti”.
Se la protesta è pacifica, ben venga. Non porterà a nulla ma male non farà.
Non tutti sanno che l’art. 18 dello Statuto dei lavoratori (quello che prevede il reintegro per un licenziamento senza giusta causa) non si applica a sindacati e partiti (nemmeno quelli comunisti). I sindacati e i partiti suddetti fanno la morale, scioperi, aizzano folle, adunano folle sterminate (con i nostri soldi), inveiscono contro ministri, piangono e commuovono in televisione, ma si dimenticano o meglio, non toccano quell’argomento, che l’art. 18 non si applica a loro appunto. Possono licenziare quando e come vogliono senza temere il reintegro da loro tanto sbandierato. Legge numero 108 del 1990, articolo 4: l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori «non trova applicazione nei confronti dei datori di lavoro non imprenditori che svolgono senza fini di lucro attività di natura politica, sindacale, culturale, di istruzione ovvero di religione o di culto».
Mi chiedo allora perchè l’art. 18 vale per un imprenditore che lavora e fa lavorare, crea ricchezza, paga le tasse, paga tutto e non vale per questi signori che non sono nemmeno tenuti a redigere un bilancio, nonostante incassino miliardi e miliardi di euro ogni anno. BASTA SINDACATOCRAZIA
Hai ragione pigi. Però ti dimentichi che la cgil ha più volte chiesto l’estensione dell’art.18 anche a se stessa ( e si è autoimposta una norma nel suo regolamento interno).
E questo ti sembra un buon argomento?
Si parla tanto di pensionati e pubblico impiego, due categorie che dell’art.18 se ne fanno poco, ma che scenderanno in piazza per solidarietà. Per il resto la platea che vedete era composta da lavoratori e lavoratrici del privato, preoccupata dal fatto che con il JobAct si ritornerá ai padroni che hanno potere di vita e di morte sui propri dipendenti.