Scritte offensive contro l’ex ministro Cecile Kyenge, tutto da rifare al processo: nel decreto di citazione a giudizio dell’imputato, il responsabile provinciale di Forza nuova, Tommaso Golini, mancava il capo d’imputazione. Il giudice Daniela Bellesi ha rimesso gli atti alla procura che ora dovrà rinnovare le notifiche degli atti.
Doveva aprirsi questa mattina, al tribunale di Macerata, il processo per le scritte offensive contro l’ex ministro Kyenge: “Kyenge torna in Congo”, apparse con il logo del movimento di ultradestra all’ingresso della sede del Partito democratico di Macerata, in via Spalato. Il manifesto era stato attaccato nella notte tra l’8 e il 9 maggio dell’anno scorso. Le indagini, condotte dalla squadra mobile di Macerata e dalla Digos, coordinate dal procuratore Giovanni Giorgio, si erano concentrate sin da subito sul nome di Golini ed erano arrivate rapidamente ad una conclusione. Questa mattina però il processo si è inceppato prima di cominciare a causa di una mancata notifica e il giudice ha rimesso gli atti alla procura. Ieri, l’annunciata costituzione del Consiglio dei ministri come parte civile, non c’è stata. L’imputato ha sempre respinto le accuse, negando sia stato lui l’autore delle scritte. Golini è difeso dagli avvocati Gianluca Brizi e Antonio Maria Golini.
(Gian. Gin.)
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