di Laura Boccanera
In sei mesi perse 487 imprese nella provincia di Macerata. Dati allarmanti quelli che emergono dalle statistiche della Camera di Commercio rielaborati dalla Cna provinciale. La ripresa dunque sembra ancora lontana e la forbice fra imprese nate e imprese morte rimane ancora troppo larga. Tra le imprese compaiono anche le ditte individuali cioè di coloro che hanno aperto e chiuso una partita Iva ad esempio, ma il dato deve far riflettere. Attualmente le imprese attive esistenti a livello provinciale sono 35.379, operative nei settori dell’artigianato, commercio, pesca, agricoltura e servizi. Un numero pari a quello del 2011. “Praticamente siamo tornati indietro di 12 anni” afferma Rocco Giuliano, funzionario Cna provinciale.
Il comune con maggiori imprese è Civitanova con 4.650, segue Macerata con 4.227, Recanati con 2.270, Tolentino con 2.206. “I dati che ne scaturiscono dall’analisi certificano anche il tributo che le imprese artigiane hanno pagato e continuano a pagare – spiega Giuliano – e a pagare maggiormente il peso della difficoltà della crisi sono le imprese femminili con meno 575 nei primi sei mesi del 2014, mentre nel periodo 31 marzo 30 giugno le attività subiscono un piccolo incremento recuperando di 39 unità. Attualmente quelle attive sono 8.426, Civitanova è il comune dove si registra il maggior numero di imprese femminili: ben 1.130 seguita da Macerata con 984 e Tolentino 559”.
Una grossa realtà è rappresentata dalle imprese attive partecipate maggiormente da stranieri: sono 3.232. La comunità maggiore è quella cinese con 466 persone, a seguire il Marocco con 357, la Romania 355, ma ci sono anche 106 svizzeri, 65 francesi, 45 inglesi, 22 nati negli Stati Uniti. Il comune con più imprese attive partecipate da stranieri è ancora una volta Civitanova con 541, Macerata con 380. “Per rilanciare il settore servono misure urgenti che la categoria da anni chiede – continua il responsabile della Cna – come ridurre la tassazione sul reddito delle imprese personali e sul lavoro autonomo, rivedere al tassazione delle imprese personali e degli autonomi dell’Irpef, aumentare la franchigia dall’imposizione Irap a 25 mila euro e ridefinire i criteri catastali”.
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Ci siamo mai chiesti: uno che lavora, quanti mangiapane a tradimento deve mantenere? Io credo che se eliminiamo la zavorra ormai diventata insopportabile, mandando a casa settecento parlamentari, eliminando regioni, province, comunità montane, seimila comuni e camere di commercio, se la matematica non è una opinione, le tasse dovrebbero diminuire per tutti e anche il lavoro uscirebbe per tutti.
Grazie a tutti i politici di tutti i livelli.
L’artigianato e la piccola e media impresa era il cuore pulsante dell’economia Italiana, fatto di eccellenze invidiate da tutto il Mondo.
Loro hanno pensato sempre e solo ad aziende come la Fiat, elargendo aiuti ed agevolazioni per miliardi di euro. Quando poi la Fiat se l’è vista brutta, ha portato la sede fiscale all’estero senza restituire nulla di quegli aiuti.
concordo
Il peggio dovrà ancora arrivare! Mettiamoci in testa che la nostra classe política non ha ne la volontà ne la capacità di uscire da questa situazione. Questi signori si renderanno conto del danno sociale che hanno scatenato solo quando inizieranno a rompere i lodo salvadanai!
di mangiapane a tradimento bisogna mantenerne troppi ed è per questo che rimanere a galla è sempre piu difficile ogni giorno che passa …. è dal 2008 che facciamo sacrifici su sacrifici ….
Nessuno vuol dare retta al Movimento 5 Stelle però!!!!!
Vorrei dire a Lucio che se fossero eliminate tutte le spese dello stato: per stipendi e salari, per le pensioni, per gli investimenti, per la difesa, per la sanità, per la scuola, per la raccolta rifiuti, e per tutto il resto si potrebbe far a meno delle tasse ma ci sarebbero probabilmente più danni che benefici.
Ho estremizzato per dire che è evidente che minori spese faciliterebbero le imprese ma svantaggerebbe chi oggi vive grazie alla spesa pubblica, di certo una fetta consistente della popolazione.
Non è meglio concentrarsi sulle imprese che vanno bene e analizzare il perché?
A Tolentino, come in tutto il mondo, ci sono imprese che non hanno risentito della crisi, altre che pur subendola stanno cercando di cambiare per sopravvivere e molte, purtroppo, che non hanno ne le capacità ne le risorse per risollevarsi.
E’ preferibile cercare di salvare aziende che non hanno futuro o aiutare quelle che hanno prospettive di crescita?
E’ meglio favorire i giovani con idee ed entusiasmo o aiutare i genitori a mantenere lo status quo?
Alle associazioni di categoria, alle imprese, alle forze politiche in genere il compito di fare valutazioni e provare a cambiare, il lamento non basta e non aiuta!
Si risparmierebbe di più abolendo CNA, CGA e le centinaia di patronati che si occupano di artigiani. Abolendo la burocrazia fiscale e semplificando tutto l’italia potrebbe farcela.
Bravo Zecchini!
A Robert Mcgear….questi signori chi..i politici? Nuovi e vecchi tu vedi differenze? Secondo te possono rendersi conto di come campa uno che dichiara 20.000 euro all’anno, ma deve dare il 50% del proprio lavoro allo stato, quando loro 20.000 euroli vedono ogni mese? (ripeto al mese, quando io 20 mila li vedo se va bene in un anno).
Ma secondo te possono solo immaginare come fa uno a campare, con i restanti 10.mila euro? campa d’aria? E le bollette con che le paga? E le rate dell’iva con che le pago? e le rate dell’irap? E la spesa per mangiare? chi le paga? tutto questo con i8 restanti 10000 eiro. Cosa cambia/cosa è cambiato nella politica ora che ci sono i 40 enni al governo? Prima ci si lamentava che erano tutti vecchi, ora che ci sono i giovani tu vedi differenze??? Io vedo solo continue ingiustizie social, a cominciare appunto che se io dichiaro 20.000 euro non mi puoi pretendere di pagare di tasse 10.000 euro. E circa i loro salvadanai, stai tranquillo che i loro salvadanai sono belli gonfi da qui alla loro pensione, e non hanno bisogno di romperli, loro rompono solo al ceto medio basso. Buffoni!
la crisi finirà il giorno in cui tutti gli italiani inizieranno una rivoluzione a Roma e quando inizieremo a non pagare piu le tasse come segno di protesta ….allora cambierà qualcosa.
purtroppo per noi il tessuto produttivo marchigiano è ancora troppo legato alla domanda interna, non ci vuole un premio Nobel per arrivarci. se veramente ci vogliamo salvare bisogna rimettere i soldi nelle tasche dei marchigiani. servono meno feste, balletti e sproloqui di piazza ed un bel taglio alle tasse, specialmente quelle che incidono sui consumi (iva, accise, bolli, etc..).
ci siamo dimenticati che il motore dell’economia marchigiana negli ultimi 50 anni è stato l’edilizia, ci vuole un robusto taglio della tassazione sulla casa di proprietà perché oggi se investo sulla mia abitazione riqualificandola e la faccio crescere di valore oppure se ne acquisto una nuova sono fortemente disincentivato dalla tassazione pesantissima.
Il nostro era un territorio di piccoli geni, la classe dirigente regionale e nazionale ci ha abbandonato da moltissimi anni. La nostra colpa è quella di avergli dato fiducia sempre finchè il benessere ci ha accompagnato. Se loro sono li è perchè in troppi e per troppo tempo abbiamo delegato ad altri compiti che erano anche i nostri, a partire dalle istituzioni. Dobbiamo riprenderci il paese perchè solo chi si rompe la schiena lavorando sa cosè il lavoro.
Il problema di noi Italiani è che ci lamentiamo sempre ma ce ne fosse uno che dice cambiamo questo o quello . I ladroni di Roma lo sanno bene e ancora se ne approttitano . Siamo solo un branco di pecoroni . L’unica cosa marcia su Roma e tutti a casa vecchi e nuovi perché il popolo è sovrano .Comunque parole inutili in Italia .
E tutto scritto nel Trattato di Lisbona, quando arriveremo a zero saremo terra fertile per le multinazionali che ci colonizzeranno definitivamente(Patto Transatlantico o TTP) …dobbiamo solo rassegnarci, hanno vinto Loro.
Amministrare la spesa pubblica alla mafia e come dare i miei soldi e il mio lavoro ai ladri. delegate chi compete alla spesa pubblica solo per due legislature dopo a casa con le buone o le cattive e non date stipendi a chi è in galera merita di lavorare gratis. Dimenticavo il governo autoeletto va cacciato subito.
Tante B.R.A: BRACCIA RUBATE ALL’AGRICOLTURA!!!!!!!!!!
Purtroppo queste imprese sono sommerse dalle tasse ed e impossibile riuscire a sopravvivere, soprattutto è quasi impossibilie riuscire ad aprire e mantenere un’attività in proprio. Molte tasse inutile vanno abolite così queste imprese potranno respirare e i giovani potranno avere il lavoro che di diritto gli spetta, mio fratello è laureato da un anno e ha mandato quasi 3000 curriculum e non parliamo poi delle aziende che ha contattato telefonicamente e a cui ha consegnato il cv a mano. Aggiungo pure che nella provincia di Macerata il fenomeno dei NEET (persone che non studiano e che hanno rinunciato a cercare lavoro) è molto preoccupante e si fa sentire anche nelle zone montante, quando nei pressi di Pieve Torina, Camerino e dintor i sento che molti giovani hanno rinunciato a cercare lavoro mi vengono i brividi.
Concordo Zecchini.