di Monia Orazi
La storia della beata Mattia grazie alle dirette televisive di questi giorni ha ormai fatto il giro d’Italia. Il risultato è che al monastero di Santa Maria Maddalena dove si trovano le quattordici sorelle clarisse che custodiscono la memoria della madre badessa morta nel 1319, sono giunte telefonate di persone da diverse parti d’Italia che hanno chiesto informazioni su quanto sta accadendo, per sapere di più sul misterioso fenomeno legato all’emissione di liquido color ruggine dai piedi e dalla mano sinistra. Altre telefonate sono arrivate all’ufficio della pro loco e a Matelica si stima possano giungere per il fine settimana, allungato alla festività del due giugno, oltre una ventina di pullmann di pellegrini, provenienti da Napoli (per il miracolo attribuito alla venerata del farmacista D’Anna), Abruzzo, Lazio, diverse zone delle Marche. Subito è scattata tra alcune associazioni una sinergia, per gestire con l’opera di alcuni volontari il previsto massiccio afflusso di fedeli, con centinaia e centinaia di presenze. Si sta attuando un coordinamento tra il Comune, la pro Matelica e il gruppo di protezione civile, che con la polizia municipale si metteranno all’opera per garantire la massima fluidità nell’arrivo dei pellegrini e nel loro accesso alla chiesa, dove si trova l’urna della beata. In tanti sono stati incuriositi da questo fenomeno, apparentemente inspiegabile, che in tanti fanno risalire al segnale di un prodigio divino. Su posizioni diametralmente opposte il vescovo monsignor Giancarlo Vecerrica, il quale non vede in quanto sta accadendo nulla di nuovo, rispetto a quanto già avvenuto in passato, ed invita tutti alla prudenza ed alla preghiera, per il rispetto del culto della beata, con cui il clamore mediatico ha poco a che vedere. L’arrivo di altri pullman è previsto anche per il secondo fine settimana di giugno.
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se sete votato Renzi…potete crede anche alle madonne che piagne…
Forse anche a Matelica ci vorrà un nuovo palas, il PalaMiracoli.