Leonardo Lippi e Simone Marchegiani durante il sopralluogo
L’impianto per il confezionamento delle ecoballe da abbancare nella nuova discarica provinciale è ormai pronto e in fase di collaudo. Lo hanno constatato oggi l’assessore all’Ambiente del Comune di Cingoli, Simone Marchegiani e l’assessore provinciale Leonardo Lippi, che si sono recati nello stabilimento Cosmari di località Piane Chienti. Le ecoballe saranno abbancate nella nuova discarica provinciale di Fosso Mabiglia, a Cingoli: la realizzazione dell’impianto è un tassello fondamentale verso lo sfruttamento della stessa discarica, che dovrebbe a breve entrare in funzione.
Se le condizioni del tempo lo permetteranno, infatti, i lavori di rifacimento della strada della Castelletta e dell’incrocio sulla Provinciale Cingolana potrebbero essere ultimati entro la prima settimana di giugno. Si tratta di opere di viabilità fondamentali per raggiungere la nuova discarica, ma non sono gli unici interventi infrastrutturali. In questi mesi sono, sempre lungo la strada della Castelletta, il Cosmari è intervenuto per ultimare il rifacimento completo della linea del metano e anche della linea idrica. Con la realizzazione delle infrastrutture, la firma dell’accordo tra Cosmari e Comune di Cingoli ed i relativi collaudi, sarà possibile dare il via alla nuova discarica, che potrebbe essere operativa per metà giugno. L’apparecchio per le ecoballe è tecnologia al servizio dei rifiuti, i quali opportunamente differenziati saranno destinati al Fosso Mabiglia in quantità inferiori rispetto a quelle che erano le previsioni iniziali, grazie anche all’elevata capacità di differenziare dei cittadini della provincia di Macerata. Il compattamento dei rifiuti e la loro conseguente microfilmatura, permetterà una più agevole opera di abbancamento, un sistema più ordinato nello smaltimento dei rifiuti e soprattutto una riduzione importante dell’impatto che la discarica avrà sulle popolazioni residenti.
La quantità di autotreni che arriveranno a Fosso Mabiglia dall’impianto del Cosmari ogni giorno, ammonterà a circa 6/7 unità, un traffico di gran lunga inferiore alle aspettative e a quello generato fino a poco tempo prima dai numerosi camion da, e per, le attività estrattive.
Le opere di mitigazione ambientale previste con la piantumazione di alberi di alto fusto, lungo il perimetro della discarica, verranno invece realizzate in autunno per motivi legati all’attecchimento delle essenze autoctone che dovranno fungere da schermatura. Il totale dei rifiuti che verranno abbancati nel sito di Fosso Mabiglia sarà pari a circa 450mila metri cubi in ecoballe.
(f.c.)
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Ma poi, quando, come e per fare cosa verranno smaltite questa montagna di ecoballe?
Noi i rifiuti solidi urbani li chiamiamo mondezza, i Tedeschi li chiamano materia prima, chissà perché?
Sputtanatori di ettari di bella campagna….
L’inceneritore si deve chiudere…..la discarica non si deve aprire.Siamo un popolo confuso!!!
e poi le ecoballe (chi sa perche si chiamano così!) che fine faranno….. rimarranno li al sole al vento alla pioggia alla neve al gelo, agli animali che inizieranno a strappare l’involucro…………
Per LUCKY: Non tutti hanno le idee confuse, basta informarsi. Per questo ringrazio il movimento 5 stelle di Tolentino, da cui ho avuto molte informazioni su come possono essere trattati i rifiuti, argomento che abbiamo trattato anche noi del M5S di Macerata. Certo, il COSMARI, i sindaci e i tecnici dovrebbero fare le proprie valutazioni, come è successo a Moraro, dove non è stato ritenuto opportuno copiare il modello Vedelago per via del tipo e del quantitativo di rifiuti occorrente.
due nostri politici che non hanno aiutato i cittadini della zona