di Carmen Russo
Macerata proiettata sempre più verso l’estero e oltre ai già consolidati rapporti con la Cina, un’altra nazione, con cui già forti sono i rapporti economici nelle Marche, fa capolino nel panorama culturale: la Russia.
Così, l’Università di Macerata e la Regione organizzano la “Settimana russa”, per celebrare questa fitta corrispondenza, prendendo il là dalla donazione da parte del “Centro dell’emigrazione russa titolato ad Aleksandr Solženicyn di 300 volumi specializzati in letteratura, storia, filosofia, teologia, cultura e civiltà della Russia. Un bel regalo fatto al dipartimento degli Studi Umanistici che quest’anno compie 50 anni di vita.
Dal 5 al 9 maggio, la città si animerà di cultura russa e verrà alla luce la punta dell’iceberg di un lavoro fatto negli anni e la cui parola chiave sembra essere, appunto, sinergia. Molto importante, infatti, il legame tra il dipartimento di Studi Umanistici e il dipartimento di Scienze Politiche per poter dare una visione a tutto tondo di un mondo vasto, alle volte indecifrabile e misterioso come quello russo.
Testimone del fitto e duraturo legame con la Russia il direttore del dipartimento di Scienze Politiche, Francesco Adornato: «Abbiamo anche partecipato al Global University Summit a Mosca, per il quale il rettore ha anche avuto il ruolo di speaker nella seduta plenaria. Il fatto che sia stato scelto tra oltre 200 insegnanti stranieri, significa tanto per l’Università di Macerata e per la considerazione che in Russia hanno di noi». «Questa donazione è molto importante – commenta la vicedirettrice Laura Melosi – perché premia l’impegno dei colleghi di slavistica. Il loro lavoro è la punta di diamante del dipartimento di Studi Umanisti, nato esattamente il 13 ottobre 1964. Grazie alla loro attività, i rapporti politici e diplomatici si sono rafforzati, ne uscirà un quadro interessante».
Nel rapporto tra Russia e Italia, le Marche giocano un ruolo molto importante. Turismo, economia e ora anche cultura. Gli eventi, organizzati dalla ricercatrice di slavistica Bianca Sulpasso, spaziano tra appuntamenti tra una serie di iniziative che prenderanno avvio lunedì 5 maggio con l’inaugurazione di una mostra comprendente una selezione dei volumi donati, alla quale seguiranno incontri di riflessione e di studio dedicati ai rapporti tra i due Paesi, con ospiti italiani e stranieri. Ma anche cinema grazie alla collaborazione di Pesaro Fil, visite guidate allo Sferisterio, teatro con lo spettacolo tratto dal libro di Lucia Tancredi e conferenze destinate a studenti e non con molti nomi di spicco come Stefano Garzonio, Daniela Rizzi, Antonella d’Amelia, Fedor Poljakov, Igor’ Pil’ščikov, Guido Carpi, Oleg Korostelev. (Visualizza il programma completo e dettagliato sul sito ).
Molta soddisfazione anche nelle parole del rettore Luigi Lacchè: «Con questa settimana facciamo vedere il lavoro di molti anni, che fortunatamente trova sbocco in questo momento e può venire fuori. Il nostro Ateneo è uno dei più significativi centri di studi linguistici del Centro Italia».
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Magari, grazie ai nostri buoni uffici, riusciremo a risolvere il problema russo-ucraino….
“…nazione sovietica…”? Solzhenitsyn, premio Nobel per la letteratura, fu deportato nei gulag e esiliato dal regime comunista (e sovietico). Così tanto per ricordare…
Mi auguro che venga proiettta, in edizione originle russa sottotitolata in cinese, la
corazzata Potëmkin, uno dei primi esempi di cinematografia piegata alla politica propagandistica
Se uno fosse malizioso potrebbe pensare ad una tempistica studiata. Ma perche’ esserlo? D’altronde, chi potrebbe confondere i promessi turisti russi per novelli Solzenicyn in visita a Leopardi? Ah… l’immaginazione e’ il lacche’ della servitu’.