di Maurizio Verdenelli
“La mia Macerata? Un cambiamento epocale! Non la riconosco più”. Parola di Franco Graziosi il più importante attore maceratese del dopoguerra. Diventato immediatamente famoso grazie al piccolo schermo per l’interpretazione del ‘Caso Mauritius” (1962) uno dei primissimi sceneggiati di successo della Rai. Graziosi è stato poi per 40 anni al ‘Piccolo’ di Milano, l’attore preferito di Giorgio Strehler che legò il suo celebre teatro al ‘Lauro Rossi’ a cavallo tra gli anni 80 e 90, essendo assessore alla Cultura Bruno Mandrelli e direttore artistico dello Sferisterio, Claudio Orazi. Con il ‘Piccolo’, Graziosi ha preso parte a più di 50 spettacoli. Ed è stato diretto anche da grandi ‘firme’ dello spettacolo: Orazio Costa, Luigi Squarzina, Luca Ronconi, Diego Fabbri, Giorgio Albertazzi, Vittorio Gassman e Mario Missiroli. E disegnando, per il grande schermo, indimenticabili protagonisti in film diretti da Francesco Rosi (“Uomini contro”, “Il caso Mattei”) e, di recente, da Nanni Moretti (“Habemus papam” del 2011). Diretto, infine, da Paolo Sorrentino con il premiatissimo ‘La grande Bellezza’ che ha ottenuto dall’Academy l’Oscar come ‘miglior film straniero’.A Macerata, Graziosi (da tanti anni a Roma, dove vive con la moglie. Esperia Pieralisi, sorella di Virna Lisi) torna spesso. “Un cambiamento epocale” ripete guardandosi intorno, desolato, in piazza Cesare Battisti inondata, ieri, dal sole. E, nonostante la giornata festiva, semideserta. Pochissimi avventori ai tavolini fiduciosamente allestiti sullo slargo, praticamente vuoti i caffè nonostante l’ora dell’aperitivo. Che differenza con gli anni volati via, quando la ‘migliore gioventù’ maceratese affrontava, come lui, come Silvio Spaccesi, le sfide del futuro -sul fronte prediletto dell’espressione artistica!
E’ anche lei d’accordo con Dante Ferretti (leggi l’articolo)? Come lui, pensa che Macerata non sia più la stessa, che la notte in questa città ormai abbia gli stessi contorni del giorno? “Sì, la penso esattamente come lui. E come si può diversamente? Il tradizionale affollamento festivo in piazza non c’è più, i volti, quei pochi, non sono più gli stessi, i negozi sono perlopiù chiusi. Sono smarrito, sinceramente…”.
Sono anni di crisi che cambiano le città, solo Roma non cambia mai… “Guardi, l’immagine che ha trasmesso Sorrentino, ne ‘La Grande Bellezza’ è da cartolina o da ‘promo’ turistico. Anche quella Roma patinata non esiste più. Una città senza traffico, una foto stereotipata con il Colosseo senza bancarelle e caos, così com’è stato per Obama”.
Lei è stato un protagonista significativo del film. La Grande Bellezza si tramuta nella Grande Decadenza: quella stessa del conte Colonna, da lei interpretato, che partecipa a serate vip solo su compenso. Per il resto vivendo lui con la moglie, nello scantinato del palazzo avito i cui piani nobili sono aperti al pubblico pagante… “Giusto. Io sono il conte, mia moglie è la principessa. Il palazzo appartiene a lei che la sera sale al piano superiore per ritrovare la memoria di un tempo perduto. E’ il momento più significativo del film peraltro diluito da tagli che rendono il finale di difficile comprensione. Una parte del dialogo con mia moglie non c’è più e questo non aiuta a dare significato a ‘La Grande Bellezza’ che resta un insieme di ‘scene’ dallo scarso legame”.
Scusi, le è piaciuto il film? “Devo essere sincero: no”.
Per i tagli? “Nel mio caso, ripeto, non è stato solo per quello. Ripeto: è stato stemperato il senso del racconto. Sui tagli ‘di massa’ le dico una cosa. Altri miei colleghi che hanno partecipano alle riprese, non si sono rivisti poi nel film, peraltro molto lungo….”
Così anche Raffaele Curi, altro interprete maceratese ‘tagliato’ ne ‘La Grande Bellezza’. Curi, che ha presentato a Roma il 5 aprile il ‘suo’ ‘Oceano Adriatico’ con Dante Ferretti, ha definito a Macerata il film di Sorrentino ‘orribile’… “Tuttavia il film all’estero, come noto, è molto piaciuto: eterna magia di Roma…Bella e decadente. Le altre città non restano neppure più belle…”.
Come Macerata? No, l’Atene delle Marche è pur sempre nel cuore di Franco Graziosi, il bel ragazzo maceratese che negli anni 60 ‘ce la fece’ facendo sognare tanti giovani come lui. Che ci provarono. Ed in alcuni casi ci riuscirono. Intanto l’uomo ‘dei sogni’, 85 anni benissimo portati (come il carismatico conte Colonna) sarà presto ancora e nuovamente ‘primattore’ nella sua città. Agli Antichi Forni, venerdì 9 maggio in una conversazione pubblica sul ruolo dell’attore. La sera dopo, alle ore 21.15 al Lauro Rossi’ in un recital di poesia. I Grandi in scena con la voce di Franco Graziosi: da Jacopone da Todi, a Dante e Petrarca a Giacomo Leopardi. L’iniziativa è dell’associazione ‘Il Glomere’ che alla fine dello scorso anno premiò l’artista (leggi l’articolo) che non dimentica le sue radici come Dante Ferretti: tutte facce da Oscar che come Balzac insegna si sono imposti nel mondo parlando del proprio paese.
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Ferretti e Graziosi, da andarne fieri!
Ferretti, Graziosi e Fontana, tre grandi personaggi dello spettacolo che hanno portato Macerata in tutto il Mondo. Grazie !!!
HA RAGIONE GRAZIOSI, DA VENDERE!!! Xo mi scusi, lei e Ferretti venite a Macerata sono per ritirare premi, in un paese che muore di una città che muore… che teatro e cinema non sanno più cosa sia e si pontifica il nulla (VEDI LA GRANDE BELLEZZA, VEDI LA STAGIONE DI MICHELI) non è ora che si cambi e che vi rifiutate di ritirare i premi da chi ha ridotto questa città così? GRAZIE