di Alessandra Pierini
Al grido di «Siamo tutti nati dal cuore», questa mattina oltre 200 persone, per lo più provenienti dalla provincia di Macerata, hanno dato vita ad un corteo pacifico, caratterizzato da fischietti e slogan, oltre che da tantissimi palloncini rossi a forma di cuore, che è sfilato per le vie di Ancona fino a raggiungere la sede del Tribunale per i Minori.
Il corteo è stato promosso dal Comitato Nati dal Cuore che si è formato prendendo spunto dal caso della figlia di una ex suora congolese e della figlia di due anni e mezzo. La religiosa era stata violentata durante una missione all’estero e aveva rinunciato in un primo momento alla neonata, data alla luce all’ospedale di Pesaro, ma poi si era vista riconoscere dai giudici il diritto al ripensamento.
La piccola ha vissuto da quando aveva 22 giorni con una famiglia di Tolentino che era in attesa di adozione, ma una sentenza della Cassazione ha stabilito che la piccola deve tornare con la madre naturale. Ieri ai genitori affidatari è stata notificata un’ordinanza del tribunale dei Minori, secondo la quale la piccola resterà a Fano dove era stata portata per vedere la madre naturale nell’ambito di un percorso di avvicinamento alla madre naturale, con visite e pernottamenti in una struttura di accoglienza. La visita è stata prolungata e non si sa fino a quando.
Il comitato Nati dal Cuore è nato a sostegno della famiglia affidataria della piccola ma soprattutto della bambina contesa. L’esistenza della piccola che torna con la madre naturale che subito non l’ha riconosciuta ma che poi ha cambiato vita, sarà comunque sconvolta da un ciclone di accadimenti. “La bambina è la vera vittima di quanto accaduto e vede ora interrompere il suo percorso di crescita con una decisione che sembra non tenere conto del suo essere minore, ossia una bambina con un vissuto certo a cui va assicurata la continuità degli affetti”: questa la denuncia dei componenti del comitato. I suoi obiettivi principali sono fondamentalmente tre: sensibilizzare l’opinione pubblica sulla tematica delle adozioni in generale; chiedere, se possibile, sulla scorta di quanto si è potuto rilevare, l’elaborazione di un percorso che tenga conto della minore e della sua vicenda personale; supportare, per quanto sia nelle possibilità del Comitato, tutti i casi di disagio che si verificano in tale campo.
In breve tempo il comitato ha promosso iniziative che hanno visto una importante partecipazione come il presidio allo stadio durante la partita Tolentino – Sambenedettese. Tra queste il corteo di oggi che, formato da intere famiglie anche con bambini, è sfilato allegramente per le vie del centro, colorando la mattinata di rosso, grazie agli striscioni, ai cartelli e soprattutto ai tanti palloncini a forma di cuore. All’iniziativa non hanno partecipato i genitori affidatari della bambina.
«Il comitato Nati dal Cuore e tutti i partecipanti – si legge in un comunicato stampa – sono convinti che l’attuale presidente del tribunale dei Minorenni non abbia alcuna responsabilità in questa vicenda che si ripercuoterà inevitabilmente sulla salute della minore e per questo confidano fortemente nel fatto che il presidente e la procura, preso atto della situazione, possano intervenire nell’interesse della bimba, disponendo un percorso completamente diverso e maggiormente tutelante. Con queste idea la manifestazione si è conclusa proprio davanti alla sede del tribunale per i Minorenni e il Comitato, impossibilitato ad essere ricevuti dal Presidente, ha consegnato un documento per cercare di aprire un dialogo collaborativo con l’istituzione preposta al caso e i portavoce hanno inoltrato formale richiesta al presidente per essere ricevuti quanto prima». Il presidente Vincenzo Capezza tramite il suo portavoce ha fatto sapere che entro breve convocherà i rappresentanti del Comitato Nati dal Cuore.
Al termine della manifestazione, sempre davanti al tribunale,dopo la lettura pubblica della lettera, tutti i manifestanti hanno lasciato volare in cielo alcuni palloncini a forma di cuore.
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Provo emozione per questa manifestazione.
Non è facile prendere una posizione. La mamma violentata, in crisi di vocazione e ora finalmente pronta alla maternità…..
il bene della bambina non è sicuramente quello di finire con una donna in crisi con se stessa e in una casa famiglia!e nemmeno di essere tolta ad una famiglia che con amore l’ha cresciuta ed in grado di mantenerla e sostenerla anche a livello economico!!!!ma su, aprite gli occhi! dietro c’è MOLTO ALTRO!!!!
“…sconvolta da un ciclone di accadimenti”. Vogliamo allora parlare di chi a 60 anni decide di diventare mamma con la fecondazione assistita oppure del bambino che si ritrova per genitori due persone dello stesso sesso? Oltre 200 persone…andatevi a far benedire e mi trattengo visto che oggi è la feste delle Palme.
Ogni adottato da adulto cerca la sua vera madre…é meglio che ciò avvenga subito per il bene della bimba ora della donna poi.
A maria tiziana: parli per esperienza? Che cumulo di banalita’. Che commenti reazionari . In realta’ sono molto pochi i bimbi adottati che una volta adulti vanno alla ricerca dei genitori biologici. Proprio ieri Annamaria Bernardini de Pace si esprimeva sulla vicenda ribadendo che i bimbi sono di chi li cresce. Una donna che rinuncia al figlio alla nascita salvo per poi ripensarci, con comodo, e strapparoo a chi l’ ha accolto con amore ripagandolo di tutto quanto gli era stato negato io non riesco a chiamarla “madre”. questa bimba ha gia” subito un trauma alla nascita, e ora la allontanano dal babbo e dalla mamma, dai nonni, dai cugini e cugine, dagli amichetti, dalla sua casa, le sue cose, i giocattoli, il suo mondo, perche’ la verità è che, per lei non ha importanza chi l’ha partorita o meno, ma chi fino a oggi c’è stato per lei nel bene e nel male.
Ma che vuoi manifestare ; da qualunque lato giri il discorso scopri un dramma . Almeno è importante che la bambina sappia già da ora chi è la madre naturale per evitare che subisca drammi in futuro .
Esagerare è sempre più importante, https://www.youtube.com/watch?v=W68kG1PptPY .
Le Moniche
Che mme parlate a mmé dde vocazzione
e dde voti perpètuvi e ssinceri!
Bbisoggnería ch’Iddio fussi un buffone
pe ddisdí oggi quer che ddisse jjeri.
Quann’er Papa ariuprí li Monisteri
che l’aveva serrati Napujjone,
quante Moniche annorno volentieri
a ffasse riammurà? Cquattro bbabbione.
Tutte l’antre che ppréseno la scorza
poc’anni prima, er Papa in ner Convento
ce le dovette aricaccià ppe fforza.
Tutto questo perché? Pperch’è un strapazzo
de volé ddà a la donna er giuramento
in quel’età cche nnun capissce un cazzo.
Non tutti desiderano ritrovare i GENITORI NATURALI…..ma neanche tutti non lo desiderano…..il desiderio è indipendente dal DOVE e COME si è VISSUTI…..la legge concede la possibilità….entro un determinato LASSO di TEMPO di ripensarci…..a prescindere se inizialmente dichiari il contrario….se non erro ….oltremodo sino ad un determinato periodo di vita del BAMBINO vi è l’AFFIDAMENTO in PROVA, superato serminato periodo ….si concede L’ADOZIONE…..LEGALE valida a tutti gli effetti….
all’età di 2 anni e poco più….il trauma è relativo all’età, con gli anni si dimentica il PRIMA e si ricorda il DOPO….personalmente sono stata concessa IN AFFIDO prima ed IN ADOZIONE poi… a 3 mesi di vita……prima della nascita ed anche dopo…..sono stata dichiarata NON GRADITA…..e NON SONO MAI STATA PIU’ CERCATA…..nel mio caso non si sono visti TOGLIERE NULLA…..perchè già prima di farmi nascere presso l’OSPEDALE “santa lucia”…..di RECANATI…..ero un’INTRALCIO……detto scherzosamente, oltremodo ho sempre MANTENUTO VIVO IN ME il desiderio di trovare i miei genitori naturali…..cosa improbabile poichè vi è anche la facoltà di non essere nominati e sono passata anche io per il TRIBUNALE PER I MINORENNI di ANCONA…..
1) questa mamma “vera” se leggete bene ha rinunciato al periodo per il ripensamento. Una donna di 46 anni sconvolta secondo me la prima cosa che fa è dire che non riesce a decidere, chiede del tempo, chiede aiuto…non firma un abbandono incondizionato. Le istituzioni avrebbero aspettato che si riprendesse per avviare fin da subito un rapporto sano con la figlia appoggiandola in una casa di accoglienza o come la vogliamo chiamare…non avrebbero scelto una famiglia adottiva. Perché sempre se si legge bene questi non erano nelle liste delle famiglie affidatarie.
2) non capisco cosa centra chi vuole fare la mamma a 60 anni o i genitori dello stesso sesso…che commento è? Chi ha manifestato lo ha fatto per la situazione di una bambina non per principi campati in aria
3) sono fermamente convinta che si poteva trovare una soluzione migliore per la bimba includendo tutte le figure a lei care…come c’era scritto sui giornali…poteva avere due mamme e un papà.