Il Comitato Cappuccini Vecchi:
“La verità sull’antenna di 36 metri”

CORRIDONIA - Il gruppo di abitanti del comune si schiera a favore del trasmettitore Telecom che sorgerà accanto al complesso Zoccolanti. "Questa mossa è il risultato della delocalizzazione della precedente installazione in zona residenziale, la quale da quasi cinque anni minaccia la salute dei cittadini"

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L'antenna come appare attualmente

L’antenna a forma di pino come appare attualmente

In relazione alla protesta di un gruppo di abitanti di Corridonia sull’edificazione dell’antenna della Telecom nei pressi del complesso Zoccolanti (leggi l’articolo), un’altra voce degli abitanti del comune, precisamente coloro che fanno parte del Comitato Cappuccini Vecchi, nato per opporsi all’attuale antenna a forma di pino sorta in piena zona residenziale dalla sera alla mattina 5 anni fa, diffonde la seguente nota:

«L’antenna che minaccerà la “tranquillità e la pace degli Zoccolanti” è il risultato della delocalizzazione dell’antenna a forma di pino sita in via Cappuccini Vecchi, la quale da quasi cinque anni, compromette seriamente la salute dei residenti della zona, che se la sono veduta apporre in piena zona residenziale, accanto alle proprie abitazioni, nel giro di qualche ora. Questo fu possibile perché la Legge Gasparri ha dato carta bianca ai gestori di telefonia per l’istallazione delle proprie antenne in territori carenti di copertura, fermo restando che il Piano Antenne è l’unica possibilità che la legge concede ai Comuni per poter gestire il proprio territorio e garantire la salute dei cittadini.
Il Piano Antenne è molto importante e pochi comuni decidono di adottarlo e non era stato redatto per il comune di Corridonia all’epoca dell’istallazione dell’antenna a forma di pino.
Da qui la protesta e la decisione del comune di Corridonia di affidarsi ad una società terza e sopra le parti, la Polab, per decidere quale sito fosse più idoneo e meno pericoloso per la salute di tutti i cittadini per l’istallazione di un’antenna Umts di cui il Comune non poteva opporsi. Quindi senza privilegiare o penalizzare alcun residente dell’uno o dell’altro quartiere, la società Polab (che ha redatto il Piano Antenne per Corridonia) ha stabilito che la collina degli Zoccolanti, libera da complessi residenziali, è il sito più idoneo ad accogliere l’antenna. L’adozione del Piano Antenne, che al Comune di Corridonia è costato circa 50mila euro e l’approvazione del progetto del palo di 36 metri, non è stata arbitraria, ma valutata per soddisfare la ricettività dell’antenna e per garantire la salute di tutti.
Pochi sanno che maggiore è l’altezza del palo, maggiore è la tutela della salute, infatti le onde elettromagnetiche si espandono in maniera orizzontale ed in questo modo non andranno ad impattare con le abitazioni, cosa che sta avvenendo ora ai Cappuccini Vecchi dove il finto albero che si mimetizza perfettamente perché “immerso” tra i palazzi circostanti è vincolato a funzionare in maniera depotenziata vista la pericolosità delle emissioni per le abitazioni molto vicine ed alla stessa altezza dei trasmettitori.
L’antenna Zoccolanti sarà apposta sul suolo pubblico, al contrario di quella dei Cappuccini, con incasso da parte del Comune del canone di locazione da parte dei gestori di telefonia. La Sovrintendenza dei beni architettonici e paesaggistici delle Marche, in ultima istanza, dopo aver accertato che il progetto rispettava le norme del vincolo paesaggistico della zona Zoccolanti, ha dato il proprio parere favorevole a de localizzare, vincolando il Comune a destinare il canone incassato a migliorie dei beni culturali della città e quindi probabilmente anche a favore del restauro del Monastero stesso che, va ricordato, è totalmente abbandonato e inagibile da anni; anzi la tranquillità e la pace che l’antenna di 36 metri andrebbe a minare, oggi potrebbero essere sconvolte solo da eventuali crolli di quello che era il noto complesso di Santa Maria di Monti.
La questione di questa delocalizzazione è andata ben oltre il confine delle decisioni dell’amministrazione comunale infatti l’antenna ora sita in via Cappuccini verrà spostata, in base ad un piano Antenne con il parere favorevole non solo della Giunta comunale, ma anche della Sovrintendenza dei beni architettonici e paesaggistici delle Marche, del Consiglio dei Ministri, con firma dell’allora Presidente Silvio Berlusconi (dicembre 2010), ma anche e soprattutto della Suprema Corte di Cassazione, che nell’ottobre 2013 ha sancito la legittimità della delocalizzazione.
In conclusione, questo progetto è il risultato di un lungo percorso che ha visto schierati parei tecnici, politici e giuridici per permettere alla cittadinanza di Corridonia di adattarsi ai tempi che cambiano salvaguardando la salute di tutti e di tutto anche del Monastero degli Zoccolanti».



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