Mensa più salata per i bimbi non residenti, pioggia di critiche su Balboni

CIVITANOVA - L'opposizione insorge sul provvedimento che dal 2014 porterà il Comune a non pagare il buono pasto per gli studenti forestieri. Gli strali del centrodestra e di Sel

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L'assessore Piergiorgio Balboni

L’assessore Piergiorgio Balboni

di Laura Boccanera

E’ bufera sulla decisione della giunta di lasciare invariati i costi della mensa ma di riservare il contributo comunale solo agli studenti residenti a Civitanova (leggi l’articolo). L’opposizione insorge: “altro che rimpasto, devono dimettersi tutti – commenta il consigliere di Libera Giovanni Corallini – Balboni nella sua innocenza di giovane politico non si prende neanche la responsabilità di aver fatto perdere al comune un contributo di 600 mila euro e parla di risparmi che in realtà sono il frutto di un aumento dei buoni pasto delle mense scolastiche. Chi ha due figli non residenti, ma magari lavora qui, si ritrova oggi un costo mensile lievitato fino a 300 euro mensili”. Dello stesso avviso anche Fabrizio Ciarapica di Vince Civitanova: “sul caso mensa è scandaloso l’atteggiamento dell’assessore Balboni, che cerca di eludere la legge sostenendo che il prezzo del pasto sia uguale per tutti, senza distinzione alcuna, col solo fatto che ai residenti viene applicata una riduzione; lo vada a spiegare alle 242 famiglie che dal prossimo settembre dovranno subire questa scelta folle e senza precedenti, che di fatto genera

Fabrizio Ciarapica

Fabrizio Ciarapica

discriminazioni tra bambini e che lede gravemente l’immagine di Civitanova, che da città aperta e accogliente, diventa d’un colpo zona di frontiera con dazi e pedaggi. Saranno i bambini a salvare le sorti del bilancio comunale? Un salasso per tante famiglie, che già avevano subito la triplicazione del biglietto dell’autobus, per le corse fuori programma dell’Atac, passato da uno a tre euro. Un provvedimento che ci riporta al Medioevo, facendo pagare una sorta di pedaggio, a tutte quelle coppie, nella maggioranza civitanovesi di origine, che hanno scelto le nostre scuole per i loro figli. Una scelta miope, incomprensibile e anticostituzionale”. Ma il provvedimento non è piaciuto nemmeno a sinistra e Sel critica fortemente la scelta e chiede le dimissioni di Piergiorgio Balboni: “L’assessore Balboni farebbe bene a fare un bel passo indietro e dimettersi piuttosto che applicare il dazio ai bambini forestieri. Si tratta di un iniquo e ergognoso provvedimento, una vessazione tanto più grave perché fatta sui bambini”.



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