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(In alto la galleria fotografica)
di Carmen Russo
Un rombo di motori come un battito di cuori per Primo Moretti, il più antico rivenditore Moto Guzzi al mondo che ora, però, rischia di perdere la licenza (leggi l’articolo). L’improvvisa e scioccante notizia ha avuto molta risonanza e ha raggiunto ogni appassionato, ogni fedelissimo attraverso la campagna di sensibilizzazione impazzata nei media e nei social network.
E così dal tam tam è nato spontaneamente un particolarissimo moto raduno, proprio in corso Cavour di Macerata davanti allo storico negozio Primo Moretti. Oltre 60 le moto provenienti da tutta Italia, tra cui anche qualcuna straniera, comunque un numero di gran lunga inferiore a quelle che in 92 anni di attività, la concessionaria e l’officina hanno visto passare e ripartire.
Un raduno di appassionati, una collezione dei più disparati esemplari di moto Guzzi dunque questa mattina per manifestare, sì il disappunto per la notizia, ma soprattutto manifestare affetto, amicizia e fedeltà a chi per primo si è impegnato a portare avanti per quasi un secolo la passione per il celebre marchio italiano, ora rappresentato dall’attuale titolare dell’attività Roberto Freddi – nipote di Giovanni Moretti – e dalla signora Lidia che, circondata da tanti fedeli appassionati guzzisti, non smette di sorridere e dice: “Sono contentissima, questa manifestazione di affetto significa tantissimo per noi”.
Il negozio Primo Moretti è ormai storia. Un’istituzione che per gli appassionati è al pari dello Sferisterio, come racconta Claudio Rita, un ex guzzista corso a dare il suo sostegno: “In uno dei miei viaggi ho conosciuto due amici di Berlino che mi vennero a trovare nel ’90. Non conoscevano nulla delle Marche né di Macerate se non per la Primo Moretti, che chiesero esplicitamente di visitare”.
Una causa da perorare, per la quale si è mobilitato anche Mario Aroisio il presidente del Moto Guzzi World Club: “Sono partito questa mattina alle 4 da Monza per poter essere presente e per sostenere la Primo Moretti affinché non perda la licenza e rimanga così com’è”.
In una ventina sono invece giunti da Ancona sgasando e strombazzando le Aquile del Conero che ripetono come un motto “Matti per Moretti”.”Siamo nati e cresciuti insieme alla Primo Moretti,” dice il presidente Francesco Longo, “Roberto, oltre ad essere socio onorario del club, è il nostro meccanico di fiducia e affidiamo le nostre moto solo ed esclusivamente a lui. Gli dobbiamo molto, è sempre stato pronto ad aiutarci e a venirci a recuperare ovunque quando avevamo problemi con le moto”. Anche il vice presidente del club, Paolo Pierini ha apportato tutto il suo supporto a Roberto Freddi: “Hanno distrutto 92 anni di passione con una raccomandata. Non c’è ancora nero su bianco, ma qualora non dovesse esserci più speranza noi continueremo a manifestare”.
Una festa oggi in corso Cavour e alla Primo Moretti, tutti con in bocca e sul viso la parola passione. Storie che raccontano di viaggi, amici e anche amore, come per David Gianfelici di Porto Recanati che ha comprato nel ’92 nella concessionaria maceratese la sua prima moto. E grazie alle moto ha trovato anche la sua dolce metà a cui ha trasmesso la sua immensa passione. Ed è la storia di Enrico Asdrubali da Pesaro da 20 anni a cavallo ad una Guzzi: “Anche se non conoscevo direttamente la concessionaria, sono qui per sostenere la causa. E’ un marchio italiano che rischia di sparire e anche la Primo Moretti, che ho scoperto essere la più antica del mondo e deve essere salvaguardata”.
Nonostante il vecchio detto reciti “donne e motori, gioie e dolori” non è così per Elisa Vaccarini di Ancona, conosciuta nel mondo dei guzzisti locali come Lady Guzzi. Ha appena 26 anni è ed l’unica donna del club ad essere pilota. E’ arrivata seconda nel 2012 al Trofeo Moto Guzzi ed è tratta con guanti e rispetto dagli altri motociclisti. “E’ bellissimo essere l’unica donna e condividere con gli altri questa passione. Grazie a loro e a Roberto Freddi ho dato vita ad un vecchio relitto, che ora è la mia moto e la chiamo Titanic”.
Una storia che è intrecciata con la storia di tanti, quella della piccola e caratteristica bottega di corso Cavour, che è impossibile non notare mentre si passeggia anche per il solo fatto di essere rimasta esattamente come un tempo. Un tuffo nel passato a guardare la vetrina e l’immaginazione di viaggi cominciati da proprio dalla soglia di Primo Moretti, primo negozio al mondo di Moto Guzzi.
(Guarda la video-intervista a Roberto Freddi e Lidia Moretti)
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Una sola, piccola imprecisione da segnalare:
Non sono un ex guzzista, ho guidato altre marche; ma questo non mi impedisce di solidarizzare con la concessionaria e con gli amici guzzisti contro questa grossolana “svista” del management della GuzziI.
Questa cosa e’ uno schiaffo a tutte quelle persone che guidano una due ruote per pura passione, per il gusto di sentire una motore vibrare sotto il sedere, per avere il vento in faccia e gli odori della campagna che si attraversa nelle narici. Queste cose le puó capire solo un motociclista. E quando due motociclisti si incrociano si salutano lampeggiando, c’é uno spirito di corpo che si stabilisce naturalmente.
Ed è per questo motivo che oggi in Corso Cavour oltre ai guzzisti, presenti in massa, c’erano anche altri motociclisti.
Tutti quelli che si sentono motociclisti ( e non solo possessori di moto) non possono non respingere con forza questa dimostrazione di mancanza di sensibilitá clamorosa.
Sono sicuro che la sede tornerá sui propri passi annullando, o mitigando questa decisione; se così non fosse, bene fanno i bikers a mobilitarsi e non è detto che finisca qui…
Si dirà che ” in questi tempi sono altri i problemi su cui ci dovremmo concentrare”, “in fondo ci sono un numero imprecisato di aziende che hanno chiuso i battenti, e la Primo Moretti segna soltanto un elemento in più di una crisi che non vuol finire” tuttavia credo che difendere questo piccolo pezzo di storia maceratese sia una responsabilità comune. Coraggio signora Lidia: Macerata – come sa – è abitata da persone pigre ma sono sicuro che aderirebbero ad iniziative a sostegno della sopravvivenza della vostra azienda: provate a coinvolgere anche i “non motociclisti” in un’iniziativa a sostegno del vostro progetto. Sono sicuro che sarebbe un successo tale che anche i dirigenti Guzzi non potranno trascurare
Ormai in questa arida società tutto si misura in denaro; tutto sta in piedi “se rende”. La passione, il cuore, non contano più.
Ammesso, e non concesso, che le vendite della concessioanria Moretti non siano state al livello sperato dai dirigenti Piaggio (non lo so, è una pura ipotesi), non sarebbe comunque un vanto per la proprietaria della “Moto Guzzi” avere una concessionaria con più di 80 anni di attività? Se la Piaggio, al di là dei numeri delle vendite che, ripeto, non conosco, avesse veramente a cuore il marchio, potrebbe lasciare la storica concessionaria ed anzi approfittare della sua collezione (co pezzi veramente interessanti) per la creazione di un museo arricchito con le foto ed i ricordi di Primo e Giovanni Moretti. Sicuramente verrebbero a visitarlo gli appassionati di tutta Europa (queste moto made in Italy sono più apprezzate all’estero che non da noi) e la Guzzi, quindi la Piaggio, ne trarrebbe sicuro giovamento. Questo dovrebbero capire i “grandi” manager di Pontedera e non guardare solo all’uovo oggi. Forse il loro atteggiameto serve ad evitare varie riflessioni che potrebbero farsi sugli attuali prodotti della Guzzi: modelli, prezzi, ecc. per cui le vendite non sono mai veramente decollate.
E riguardo all’idea del “museo” anche il Comune dovrebbe contribuire alla sua realizzazione dopo la proclamazione di “negozio di interesse storico” la sede della “Primo Moretti”; sarebbe una bella prosecuzione del Museo della carrozza. I visitatori sicuramente non mancheranno.
sono un vespista ma sono solidale con la “primo Moretti”. Oggi purtroppo i sentimenti sono un opzional per qualcuno! Fatta “cazzata” eh, Motto Guzzi!?
No ma ditelo che fanno queste cose…ditelo!