di Andrea Marchiori
Gianni Morandi non invecchia mai, il nuoto è lo sport più completo e non ci sono più le mezze stagioni, sono alcuni dei luoghi comuni più noti; le cosiddete frasi fatte che indispettiscono perché sono vuote di contenuti. Nei luoghi comuni più recenti entrano molte altre mezze verità riferite alla politica: emblematico è senz’altro “sono tutti uguali”. L’uguaglianza, intesa come appiattimento di idee mirate al solo soddisfacimento dell’interesse personale, è il vero cruccio che i politici tentano di scrollarsi di dosso con altrettante frasi vuote di contenuti: “Sono diverso perché non ho mai cambiato casacca, sono esente da responsabilità perché non ho mai governato, sono nuovo perché giovane”. A livello nazionale la politica ed i partiti soffrono di una profonda incapacità di attrarre interesse e Macerata gli fa eco, con una differenza: il PD ha il merito di sapersi dare appuntamento, di coinvolgere i propri iscritti anche con l’elezione del segretario, di trasmettere un messaggio propositivo, sebbene, poi, non sappia vincere le elezioni. A Macerata, invece, quest’ultima considerazione non pare attinente, il partito è incline alla diatriba interna ed i suoi esponenti coltivano rancori reciproci che appaiono fuori luogo perfino agli iscritti, però, al momento delle elezioni non ce n’è per nessuno, il loro candidato sindaco risulta sempre vincente anche quando i pronostici gli sono ostili.
La sensazione è che alla prossima consultazione anche i pronostici saranno di conforto al candidato sindaco di centrosinistra. Una partita che, stando all’attualità della compagine, si giocherà tra una squadra consolidata ed esperta contro una improvvisata rappresentativa di aspiranti governanti. Alleanza Nazionale prima ed il PDL poi, avevano una ragione storica di provenienza dei propri esponenti ed una collocazione politica, mentre l’attuale Forza Italia ed il Nuovo Centro Destra sembrano corpi senz’anima. Wikipedia definisce il NCD “partito politico italiano di centro-destra”, per il resto si sa che è capeggiato da Alfano. Per conoscere meglio FI è possibile consultare il sito, colorato di tricolore, con uno statuto approvato a Milano il 18 gennaio 1997, un portale in cui l’unica nota di attualità è rappresentata dalla possibilità di partecipare alla campagna “adesioni” mediante l’utilizzo di carta di credito o bollettino postale.
Ma, allora, un elettore che vorrebbe votare uno stimato candidato di un serio partito di centrodestra deve necessariamente dare la preferenza a Renzi? Non mi rassegno! Alle prossime elezioni vorrei poter scegliere, vorrei porre a confronto sia i candidati che i partiti che li sosterranno ed allora non mi rimane che
stimolare (termine elegante che mi consentirà di mantenere inalterata la loro amicizia) tre attuali protagonisti della politica cittadina: Marco Guzzini, Riccardo Sacchi e Deborah Pantana. Vorrei anzitutto affibbiare loro i luoghi comuni sopracitati: alla Pantana “sono coerente perché sono sempre stata di Forza Italia”, è quanto ha dichiarato il giorno dopo la scissione. Cara Deborah, su te confidano molti maceratesi ma non altrettanto diversi tuoi compagni di partito, perché? Romano Carancini ha pubblicamente dichiarato che vorrà vedere cosa sarai capace di fare quando diventerai sindaco! Nella sala di Confcommercio ti sei tenacemente aggrappata a tutto ciò che aveva una parvenza di ferroso, per gradire appieno l’augurio. L’aver aderito convintamente a Forza Italia o ambire a far nascere una nuova lista civica ad uso e consumo elettorale non mi soddisfa, o meglio, può servire solo a non far vincere le elezioni ad altri aspiranti candidati di centro destra. Non vedo altra strada se non quella di riempire di contenuti una proposta unitaria del centro destra che non sia finalizzata alla campagna elettorale; avere le idee chiare sul progetto di Macerata 2015-2020 tenendo conto delle modeste risorse e degli impegni di spesa già avviati, omettendo di promettere ciò che non si sarà in grado di realizzare.
Sacchi tiene a precisare che esiste una differenza tra chi ha governato male e chi ha fatto opposizione, portando in Consiglio le maggiori questioni critiche della città. E’ vero, caro Riccardo, il mandato elettorale che i maceratesi ti hanno consegnato è stato senz’altro ripagato con un costante impegno, ma non vorrai abituarti troppo ad essere un oppositore! L’ambizione deve trovare il paio con l’umiltà di saper rinunciare a qualcosa, soprattutto alla rivincita interna; che, poi, altro non è che la riperdita. AN ha perso tutto in questi anni, però ora a nessuno interessa scoprirne le colpe (peraltro assai evidenti per chi scrive); a te attribuisco la responsabilità di superarle.
Guzzini è il giovane dal volto pulito e dai sani principi che, però, si innamora troppo del leader e, dopo avergli prestato soccorso nel momento del bisogno, lo lascia per un rinnovato flirt. Battute a parte, Marco ha avuto il merito non badare proprio alle battute fatte sul suo conto, non ha mai reagito in modo scomposto alle critiche, dimostrando rispetto anche nei confronti dei critici. Diciamo pure che ha cercato l’unità del partito e del gruppo consiliare e non vedo come ora, in prossimità della tornata elettorale, possa rinnegare tali principi. Vi esorto a non ripetere allo sfinimento l’elenco delle responsabilità che hanno avuto i sindaci che si sono avvicendati in questi anni; il rischio è che diventino luoghi comuni, mezze verità per un verso, noiose per l’altro.
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Siamo punto e d’accapo come alle scorse elezioni . .. si da per scontato, per non dire assodato, che gli elettori tutti siano all’interno di questo, quello e quest’altro schieramento … Volutamente credo si ignora il peso numerico dell’astensionismo, liquidato semplicemente come un’espressione di protesta, … ignorandone il peso e il suo significato politico … Volutamente e semplicistaicamente, perchè fa comodo, si elaborano teorie e scenari solo in relazione ad insieme sempre più risicato di votanti che si riconoscono nei possibili schieramenti … errare è umano, ma perseverare è diabolico!
@ Andrea
Forse la prossima volta avrai la possibilità di scegliere per il meglio
Grazie ad Andrea per le analisi sempre tanto pacate quanto lucide che forniscono un prezioso spunto di riflessione politica. Innanzitutto, sono lieto che si prende atto del mio costante impegno di questi anni nell’interesse di Macerata. Peraltro, salve le enormi critiche alle evidenti incapacità/fallimenti del centro-sinistra negli ultimi 20 anni, condivido e sottoscrivo l’invito al centro-destra ad una seria autocritica, ad un approfondito ripensamento che possa consentire di meglio costruire la proposta politico-elettorale da offrire alle prossime elezioni amministrative, anche per far comprendere chiaramente ai maceratesi la nostra idea di città che deve ruotare, a mio avviso, introno all’idea di fondo per cui Macerata deve tornare, con fierezza ed orgoglio, a rivestire il ruolo di capoluogo, non più e non solo sulla carta. Per il resto, tuttavia, ai fini di una seria analisi non si possono certo sottovalutare (o peggio tacere) le diffuse difficoltà che un uomo (o una donna) di centro-destra incontrano nel veicolare le proprie idee in una città che ha sempre avuto una spiccata tradizione/sensibilità di centro-sinistra. Questo non ci scoraggia, anzi, ci motiva più che mai nella costruzione di un progetto, di una idea di città che deve partire proprio dal concepire una Macerata orientata al futuro con un occhio bene attento al suo glorioso passato. Per ciò che concerne le lotte interne ai partiti, con me si sfonda una porta aperta, visto che non mi hanno mai appassionato. Tanto premesso, chiudo con un invito rivolto ad Andrea ed alle tante “intelligenze” maceratesi. Se è vero come è vero che c’è una diffusa, palpabile insoddisfazione riguardo al governo di Macerata degli ultimi anni, le prossime elezioni comunali costituiscono un’irripetibile occasione di costruire un’alternativa forte, seria e credibile da offrire ai cittadini maceratesi dopo venti anni. Stavolta – se veramente abbiamo a cuore (non solo a parole) le sorti della nostra città – sarà necessario metterci la faccia e non ci si potrà chiamare gioco-fuori senza essere corresponsabili, ognuno per la sua parte, del declino di Macerata.
Innanzitutto grazie dell’intervento come sempre vero appropriato e pieno di spunti positivi che ci aiutano a crescere, forse proprio la nostra inesperienza nel governare visto che siamo sempre stati all’opposizione può diventare il nostro punto di Forza e di Unione, devo dire anche che questa crisi profonda del cosiddetto sistema Macerata, deve farci superare alcuni steccati e capire che le ideologie non aiutano a governare un comune anzi forse sono proprio un limite alle cose concrete da fare: purtroppo a Macerata dobbiamo ripartire da zero. Far ripartire la macchina comunale innanzitutto oggi i nostri impiegati sono lasciati soli in balia di tutto, va riacquistato fiducia e serenità, basta con le divisioni e il continuo discredito dell’altro, basta con la politica del sospetto continuo. Poi ci sono le scelte importanti da fare all’interno del nostro bilancio, ciò che possiamo fare e ciò che non possiamo più permetterci, poche grandi opere ma una vera piscina si. E poi i rapporti con i comuni con la Regione con i ministeri, vanno curati, poi una vera politica sociale al fianco degli ultimi.. Un nuovo centro storico, forse è un sogno ma questo mi aiuta a vivere meglio questo momento di profonda crisi di Macerata.. Ai miei compagni di partito mi scuso se qualche volta li ho strapazzati ma voglio loro molto bene, lo dico con sincerità e loro lo sanno. Abbiamo commesso errori o mancanze probabilmente si però lo spirito ci aiuterà a far capire a chi è deluso in questo momento che noi ci siamo sempre e comunque è che non abbandoneremo nessuno. In fede
Va bene che siamo già in campagna elettorale, ma che, si mette lei a fare le liste ora, Avvocato Marchiori? Ma che ne sa, quello che potrà accadere tra il 2014 e il 2015, chi potrebbe entrare sulla scena di nuovi soggetti, al di là dei partiti esistenti? Direi anche piuttosto politicamente logorati, alcuni. Se tanto mi dà tanto, tutti i papabili da lei nominati, sono bruciati…non si fa….
Mai.
Ciao Andrea.
Grazie di cuore per la grande sfida di unità e di lavoro che lanci a me e a tutto il centro destra maceratese. Mai come ora la politica deve tradurre il proprio operato in fatti concreti, superando i personalismi che troppe volte hanno ostacolato progetti di rilancio e sviluppo della nostra città.
E’ finito il tempo degli alibi e delle occasioni sprecate. Finito il tempo delle divisioni e delle sconfitte annunciate.
Stavolta cambiamo metodo: prima costruiamo un grande progetto capace di unire tutti coloro che non si riconoscono nella sinistra e poi pensiamo alle candidature.
Un progetto da costruire con la nostra gente che anche in questi ultimi anni di opposizione ci è stata vicina e ci ha fornito interessanti spunti per l’attività in Consiglio Comunale. Cominciamo già da domani a tornare nei quartieri e nelle frazioni a discutere di decoro urbano, di sicurezza, delle possibilità di sviluppo del nostro centro storico, delle opportunità di nuovi spazi occupazionali mediante il rilancio turistico- culturale del nostro territorio, di una tassazione locale più equa che garantisca servizi sempre più adeguati, della creazione di nuovi spazi associativi per i giovani, del sostegno allo sport e al protagonismo dei cittadini maceratesi, della valorizzazione delle eccellenze locali, orgoglio nazionale e internazionale della nostra città.
È tanti tanti altri temi per una grande rinascita di Macerata.
IO CI SONO!
Un forte abbraccio e buon lavoro.
@ Riccardo Sacchi
Caro Riccardo,
la chiamata alla corresponsabilità che rinnovelli in questo tuo commento la sento da almeno vent’anni; me l’hanno rivolta, di elezione in elezione, tanti altri amici e conoscenti del tuo come di altri schieramenti. Ma è una chiamata posta in maniera inesatta: per quale motivo si finisce per credere che si possa parlare di impegno solamente se si passa per i canali della politica? Se uno non è fatto in alcun modo per militare in un partito (o in un non-partito) e concepisce la propria militanza come rettitudine morale e onestà intellettuale nel proprio ambito professionale, non si può parlare altrettanto di dono di sé e delle proprie migliori qualità a vantaggio della collettività?
Dicevo – a uno di quegli amici che citavo sopra – alcuni anni fa: “Ma spiegami un po’: il mio apporto serve solamente per portare voti? O vale di per sé? Te lo chiedo, perché nel resto del quinquennio io non vedo e non sento né te né gli altri che con te fanno politica. Mentre milito nel mio ambito (e in questo senso faccio politica nel senso alto del termine, cioè a servizio della polis tutta e non solo di una parte), dov’è che siete?”. Il quesito, credo, non piacque, tant’è che ancora non ne ho ricevuto risposta.
Quindi, caro Riccardo, vorrei rilanciarti la palla per dirti che c’è una militanza quotidiana e tenace, che purtroppo, però, non riceve mai le vostre attenzioni (dirai: ma noi non governiamo! Ma io non ho parlato di sovvenzioni: ho parlato di attenzioni, che è tutt’altra cosa). Volete che stiano al vostro fianco nelle elezioni? State al loro fianco nel resto del quinquennio. Altrimenti “non funzia”…
NON HANNO FATTO NULLA IN QUESTI 5 ANNI… IO NON LI VOTO PIU’!!!
E’ un voto inutile, VOTEREI Carancini piuttosto che votare sta gente che sa che perderà per sedere all’opposizione e POI NON FA NULLA PER I PROPRI ELETTORI…
BASTA Tolentino come esempio… cosa c’era peggio della sinistra disastrosa’???? Un centordestra ancora più disastroSO…
METTIAMO ASSIEME UNA CIVICA PLEASE CHE NON STIA NE A SINISTRA NE A DESTRA NE CON LA MENGHI CHE SONO TUTTI VOTI INUTILI…
Ah ovviamente non va votato nemmeno il MEGLIO proposto da Cerasi… lo ricordate no?
https://www.cronachemaceratesi.it/2013/05/14/aaa-grillini-cercasi/324597/
O la nostra civica o non votate, è l’unica!!!
Caro Failla,
fatti la tua brava lista. Così sapremo chi altri non votare.
Banderuola Davoli ha detto la sua…
Senza il voto di Davoli la mia è la lista più credibile cmq ora come ora…
NB: farai ancora campagna elettorale per l’amico Garufi??? 😀
@Davoli
il tuo ragionamento è giustissimo e certamente coglie uno , forse fra più importanti, motivi della perdita di credibilità e di efficacia non della politica ma dei partiti politici. Di certo non c’è un solo modo di fare politica e di fornire il proprio contributo alla crescita della società. E’ vero che in certi momenti , e forse questo è uno di quelli, c’è l’esigenza di incidere maggiormente e quindi modificare , cambiare, le modalità della propria azione. Ma per il resto completamente d’accordo.
A Filippo.
Non ho mai fatto riferimento alla necessità imprescindibile di militare in un partito per fare “politica” in senso “alto”, anche perchè, rivestendo il ruolo di consigliere comunale (o “politico di prossimità”) – per di più eletto con preferenze in una piccola città come Macerata – so molto bene, perchè lo pratico con grande piacere e “tenacia” quasi militare ogni giorno, cosa significhi il contatto stretto, diretto con le persone per affrontare e cercare di risolvere i problemi della città, dal più grande, al più piccolo come una panchina rotta, che poi tanto piccolo nella percezione di chi ti interpella non è. Che Tu lo creda o meno, dal Tribunale, al bar, alle scale di casa, fino allo spogliatoio del campo di calcetto, tento sempre di essere un sensibile ascoltatore ed un umile “consigliere” in direzione della soluzione dei problemi a me sottoposti, anche da chi non mi ha dato la sua fiducia di elettore. Tuttavia, non sono d’accordo sull’accezione di militanza in un partito che lasci sottintendere come negativa in se; non esiste uno strumento negativo di per se, occorre analizzare l’uso che se ne fa (ma questo lo sai bene). Per il resto, mi piace molto il Tuo riferimento alle “attenzioni”, di cui per parte mia “ricopro” coloro che mi hanno dato la loro (per me) preziosissima fiducia. Pertanto, d’accordo con Te su questo punto, non posso che invitarTi a mia volta ad indirizzare le Tue legittime “lamentele” da “elettore tradito” o meglio da “mancate attenzioni” a colui (o coloro) che ha potuto beneficiare della Tua fiducia ed a comportarti di conseguenza. Solo così il delicatissimo “equilibrio contrattuale” tra fiducia riposta e “attenzioni” restitutite “funzia”.