di Andrea Marchiori
Non sono molte le città a poter vantare insediamenti boschivi perfettamente integrati con quelli abitativi e quello di Collevario rappresenta una vera originalità anche per la tipologia di piante ivi presenti. Per volere dell’allora sindaco di Macerata, Carlo Cingolani, vennero piantumate numerose specie arboree tra le quali anche cipressi, abeti, cedri, aceri, ontani, lecci, noci e frassini, con lo scopo principale di salvaguardare l’assetto idrogeologico del territorio, notoriamente problematico, ma anche di offrire alla città un significativo polmone da cui attingere ossigeno.
Negli anni le piante sono divenute imponenti dando origine ad una vera formazione boschiva. Da qui l’idea dell’amministrazione di valorizzare il territorio attraverso la creazione di sentieri e percorsi per comode e salutari passeggiate. In effetti sono molti i maceratesi che quotidianamente si recano a Collevario per la “camminata veloce”, abitudine che sta prendendo sempre più piede in virtù dei noti benefici che apporta al fisico. Purtroppo la camminata veloce non sempre consente un accurato controllo del terreno su cui si poggiano i piedi e capita troppo spesso di imbattersi in fiori di quadrupedi. L’accortezza del padrone di munirsi di paletta e sacchetto dovrebbe ormai essere diventata una consuetudine, per i più distratti sono stati fissati anche dei cartelli ma è evidente che contro la maleducazione c’è poco da fare, specie se la vigilanza è del tutto assente.
Singolare, peraltro, che nello stesso tratto di sentiero sia vietato l’accesso ai cani (e alle pecore) ma, contestualmente, con altro segnale sia indicato “zona per cani”. Che dire, poi, del divieto di giocare a pallavolo (svago che non reca la minima molestia) che, in ogni caso, sarebbe impossibile praticare nel boschetto scosceso, tra i rami ad altezza uomo! Poco male, la passeggiata resta comunque salutare. Dalla passata primavera, però, gli ostacoli sono diventati ben più ardui per gli avventori in quanto l’amministrazione ha deciso di abbandonare il bosco a se stesso. Erba infestante e urticante, rovi spinosi, rami spezzati, palizzate divelte ed un proliferare di insetti, ne hanno reso alcuni tratti del tutto inaccessibili. Un vero peccato perché il bosco, ben curato ed allestito con piccole aree di sosta, non avrebbe nulla da invidiare, seppur con le dovute proporzioni, agli ambienti paradisiaci della vicina Abbadia di Fiastra. Anzi, a ben guardare, i percorsi potrebbero essere allungati nella direzione di Lornano e Sasso d’Italia, magari con una ciclabile, che pure faceva parte delle promesse elettorali. Certo, una ciclabile non vale un mandato, ma resta pur sempre un segno tangibile di buona amministrazione. Per gli intrepidi escursionisti che, ciononostante, si volessero avventurare nella passeggiata, vi è un altro e ben più arduo impegno: schivare le pallottole dei cacciatori. La Giunta provinciale ha, infatti, modificato i confini delle aree di caccia e le ZRC, zone di ripopolamento e cattura, categoria quest’ultima in cui rientrava appunto Collevario, ma anche Lornano. Con l’apertura della stagione venatoria per le tortore, i beccaccini ed i loro compagni di volo si prospettano giornate difficili, ma anche per i piccioni che, loro malgrado, si sono trasferiti stabilmente a Collevario; chissà che qualche cacciatore non li scambi per prede prelibate! Non è certo il caso di creare allarmismi, dopo tutto i cacciatori dovranno rispettare la distanza di 50 e 100 metri rispettivamente dalle strade e dalle abitazioni, ma se vanno anche un po’ più lontano gliene saremo grati.
Riprendo, infine, un passo del programma del PD nel settore ambiente: “E’ nostra ferma convinzione che la città ben vivibile e a misura d’uomo è quella che mette ai primi posti della sua agenda politica gli spazi destinati al verde, in cui amministratori e cittadini proteggono il verde e il territorio attraverso azioni e comportamenti responsabili. Tutela dei valori ambientali e attuazione di una crescita sostenibile rappresentano obiettivi prioritari del nostro progetto di città”. L’auspicio allora è quello che l’amministrazione ritorni ad organizzare a Collevario la “festa di primavera”, dopo aver riportato il bosco urbano al suo naturale splendore.
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Il bosco urbano è una bella realtà, sconosciuta ai più. Grazie a questo pezzo lo abbiamo riscoperto. Da notare che il cartello all’ entrata ci rammenta che il bosco fu voluto e realizzato dal Sindaco Cingolani nella prima metà degli anni ottanta. Trenta anni sono passati e, purtroppo, questa realtà sembra ferma a tre decenni fa. Che peccato non poterne fruire.
Sottoscrivo l’appello di CM a salvaguardare un progetto davvero lodevole, che tuttavia rischia di naufragare per l’inerzia di chi dovrebbe gestirne la manutenzione
Vorrei tuttavia fare una precisazione: mi sembra che il cartello a cui fa riferimento il giornalista sia riferito al divieto di transito di cani senza guinzaglio. Se corretta la mia interpretazione non ci sarebbe contraddizione con lo spazio riservato ai cani….. Se, al contrario, il divieto fosse assoluto di transito ai cani, ci troveremmo nell’assurda situazione che ai cani sarebbe fatto divieto di accedere anche nei boschi. Sarebbe ridicolo!
Piuttosto, in occasione della risistemazione dell’area, sarebbe molto costoso aggiungere cestini per la raccolta dello sporco dei quadrupedi, togliendo cosi ogni pretesto al comportamento incivile di certi proprietari di cani (e non solo loro) ?
Anche l’asfalto a Collevario chiede aiuto…
Ho presentato nell’ultimo consiglio comunale la stessa documentazione sotto forma di INTERPELLANZA, l’Assessore competente mi ha relazionato promettendo di intervenire. Ma come al solito anche altre situazionmolto evidenti in Città nulla si è fatto. Anche oggi fra un’ora nel consiglio comunale a firma di Stefano Blanchi e del sottoscritto presentiamo una MOZIONE da far votare a tutto il consiglio per la sistemazione strade, marciapiedi quartiere Collevario. Speriamo bene, siamo primi nell’integrazione, ma la città sulle manutenzione è da Terzo Mondo, vedasi anche l’esterno del Palazzetto dello Spor. I Consiglieri Comunali tutti non sono ascoltati dall’Esecitivo, tanto meno dagli uffici responsabili. Sono tutti presi per il Centro e spettacoli da circo, li ci sono i voti.
Il bosco di Collevario, fu realizzato tecnicamente da me e da Enrico Gatto, non solo allo scopo di salvaguardare l’aspetto geologico di Collevario, ma anche per proteggere specie vegetali a rischio di scomparsa;
e per salvaguardare la fauna furono piantate anche alberi da frutto selvatici a rischio di scomparsa, infatti nel bosco sono presenti anche scoiattoli e diverse specie di uccelli. Quanto sopra grazie anche all’aiuto della Forestale che ci procurò molte specie di piante quasi introvabili.
Per quanto sopra il bosco di Collevario non solo è importante quale polmone di verde ma è interessante anche dal punto di vista comoscitivo,e si sperava che servisse anche alle scuole per attività culturali.
Servirebbe un po’ di cura per la pulizia dei percorsi e qualche panchina per gli anziani e non solo.