di Laura Boccanera
Rappresenta forse un caso unico in Italia di sinergia fra pubblico e privato quello che è stato presentato questa mattina a Montecosaro all’interno dei capannoni dell’ex Sige, oggi sede della nuova cooperativa Risorgimento. Un caso unico per efficacia di intervento, per ricadute sul territorio ed esempio virtuoso di come il pubblico può operare a favore dell’occupazione e dei cittadini. Una storia positiva di come anche la crisi possa generare nuove opportunità arriva infatti proprio da Montecosaro: due anni fa l’azienda del settore metalmeccanico che faceva capo al gruppo Maccaferri chiude i battenti, più di 30 dipendenti si ritrovano senza un lavoro, con la cassa integrazione come unica opportunità di fronte a loro.
Il sindaco Stefano Cardinali insieme con l’assessore regionale Luchetti e Maurizio Moretti (primo a sinistra) presidente della Cooperativa Risorgimento
Il più giovane ha 39 anni e poche possibilità di essere reinserito nel mondo del lavoro con facilità. Però questi “ragazzi” sono bravi, operai e maestranze altamente qualificate che sarebbe un peccato disperdere. E così comincia una trattativa a cui partecipa anche il sindaco. Viaggi frequenti a Bologna fino a che in collaborazione con il dirigente del gruppo Massimo Pinardi si arriva ad una soluzione. La holding versa 240 mila euro nelle casse del Comune come finanziamento per la cooperativa. Undici degli ex dipendenti costituiscono “Risorgimento”, prendono in affitto i 400 metri quadrati che furono parte dello stabilimento di produzione suole in poliuretano appartenuto alla famiglia Sagripanti e ricominciano a lavorare. Trovano la fiducia di una prima committenza, quella dell’azienda Moretti di Ripatransone e la Maccaferri dona impianti elettrici e altre attrezzature. Con i primi 170mila euro vengono sistemati i locali e fatti alcuni investimenti. L’obiettivo è quello di espandere la possibilità produttiva così da diventare fornitori dello stesso gruppo di cui prima erano dipendenti. “Siamo stati un po’ sfacciati nel presentarci così a Bologna – spiega soddisfatto Stefano Cardinali – forse abbiamo fatto qualcosa che mai prima d’ora era stato fatto, ma abbiamo trovato un gruppo intelligente di persone che hanno capito che la valorizzazione delle professionalità del territorio non vanno disperse. Un buon esempio di sinergia fra pubblico e privato, in cui ognuno ha fatto la propria parte. Mi piace pensare che da Montecosaro parta un segnale importante. Dico sempre che questa è l’opera pubblica più importante fatta dal Comune che rimane nel direttivo della cooperativa”. Presenti questa mattina anche numerose autorità regionali e provinciali, dagli assessori regionali Sara Giannini e Mauro Luchetti al senatore Mario Morgoni fino al consigliere regionale Angelo Sciapichetti. Presente anche il dirigente del gruppo Maccaferri Massimo Pinardi e Mauro Scattolini di Confcooperative. “Quello che viene proposto oggi è un esempio positivo – dichiara la Giannini – l’esempio di persone che di fronte alla crisi e alla perdita del lavoro hanno risposto reagendo in modo volitivo e imprenditoriale”. “La cooperativa non è una strada semplice – commenta l’assessore regionale al lavoro Luchetti – qui però c’era un requisito fondamentale, la professionalità di questi operai. Ovviamente non basta, c’era anche un settore che secondo noi poteva avere un mercato e la sinergia che si è instaurata in questo territorio difficilmente è riscontrabile altrove”. La Cooperativa è già al lavoro da alcune settimane.
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Bella storia, in bocca al lupo!
buona fortuna e in culo al governo..
La ricetta e’ giusta.
mitici ………bravi
Bravissimi!
Ho già commentato la notizia qualche giorno fa e ripeto, bravi ragazzi e in bocca a lupo, fate vostro questo motto: “AD AUGUST PER ANGUSTA” (alle cose eccelse non si arriva che attraverso alle difficoltà )
Complimenti..veramente Grandi!
BRAVISSIMI !!!Con la stessa modalità in Argentina i lavoratori sono riusciti a non perdere il lavoro,e, addirittura aumentando le entrate e stabilendo con i clienti un rapporto di collaborazione continuativo,chiaramente anche li lo stato è completamente latitante…..Vi faccio i migliori “in bocca al lupo”per il futuro…Se continuiamo di questo passo potremo veramente fare a meno di qualsivoglia governo..oramai sembra che esista solo per celebrare se stesso…Facciamoli morire di inedia questi politicanti burocrati !!!!
visti i tempi che corrono, la soluzione potrebbe essere valida. spero che abbiano commissioni di lavoro a prezzi accettabili.
I migliori auguri alla Cooperativa Risorgimento . Una bella storia di come si può reagire alle difficoltà con l’impegno di tutti. Siamo in un periodo in cui il lavoro bisogna crearlo piuttosto che cercarlo
Molto bene.
E’ la dimostrazione che la forza lavoro, in particolare se qualificata, si può valorizzare e in molti casi “recuperare”. Un esempio per altre situazioni ( un tentativo simile si sta facendo alla Conceria del Chienti di Tolentino) nelle quali si presentano le medesime condizioni.
In questi casi è indispensabile anche la collaborazione delle imprese che se pur in difficoltà, non si sottraggano al “ruolo sociale” che dovrebbero rivestire ( non solo il giusto profitto) e mettano a disposizione gli strumenti e le commesse necessarie a far “ripartire” l’iniziativa. In questi casi anche i committenti invece di precipitarsi ad acquistare in Cina, dovrebbero fare uno sforzo e continuare con l’attività che sta ripartendo.
Osservo che purtroppo che le imprese ( e gli imprenditori) non sempre si comportano come la Maccaferri che pur “chiudendo” una ramo di attività non è “sparita” dalla circolazione come fanno vergognosamente tante altre, ed ha continuato a mantenere rapporti utili con il territorio e le maestranze. E probabilmente la stessa impresa ha fatto in modo che alla nuova cooperativa iniziassero a pervenire le commesse, almeno per aiutarla a ripartire nella fase iniziale.
buona fortuna !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Bravi.
In c.lo alla balena
Ecco l’esempio che deve essere seguito e che in vari post ho sempre scritto.
Bravi e tanti Auguri per il vostro futuro
Tutto inutile…..crolleranno fra un paio di anni con Equitalia alle calcagna….e il peggio che gli amministratori lo sanno!
La mia prima esperienza di lavoro è stata alla Sadam Meccanica, circa 20 anni fa. Poi per diverse situazioni ho cambiato lavoro, ma 15 anni passati li non si dimentica facilmente. In bocca a lupo “ragazzi” con tutto il cuore…………..
classe operaia…che classe!
un sincero in bocca al lupo per i protagonisti di una storia inusuale, diventare imprenditori invece di subire passivamente la perdita del proprio lavoro è una vera lezione di vita. un plauso lo merita di sicuro il sindaco di Montecosaro che invece di incarnare lo stereotipo italico del politico farfallone e parassita si è impegnato per garantire un futuro a dei propri meritevoli concittadini.
IO LI METTEREI AL GOVERNO DELL’ITALIA: HANNO DIMOSTRATO GRANDE VOLONTA’, CAPACITA’, RICERCA DEL RISCHIO. ED IN PIU’ SONO DI RAZZA ITALIANA.