“Si continua a fare disinformazione, questa destra è piena di rancore livoroso ed invidioso”. E’ una conferenza stampa fiume quella convocata questa mattina da sindaco, assessore alla cultura e presidente dei TdC per rispondere alla federazione di centro destra che ieri ha parlato di “flop conclamato” per Futura (leggi l’articolo). Il primo a prendere la parola è Silenzi che parla appunto di un centrodestra “accecato che pur di fare polemica non si interessa della città che invece sta vivendo un’estate di eventi positivi”. Versione opposta a quella espressa dall’opposizione anche per Corvatta: “il centrodestra è autolesionista – dice – certo Futura può migliorare, ci sono state manifestazioni marginali con poco pubblico, ma se consideriamo il livello qualitativo enorme siamo stupefatti dalla partecipazione, un livello nemmeno ipotizzato dal centrodestra. Siamo riusciti a fare numeri popolari con un livello qualitativo affatto popolare, le loro manifestazioni ammiccano alla gente, ma non erano votate a far stimolare il livello qualitativo”.
Risponde invece con atti alla mano Rosetta Martellini: “Popsophia per loro è un’ossessione; il 20 giugno Corallini ha presentato un’interrogazione a cui abbiamo risposto il 28 giugno e in cui continuano a chiedere le stesse cose”. Il Presidente dei Teatri scende poi punto per punto a rispondere alle accuse, in primis sui costi: “continuano a dare i numeri, parlano di 350 mila euro quando abbiamo detto che sulla delibera del 4 giugno abbiamo inserito un impegno di spesa di 200mila euro senza concerti e che gli sponsor ammontano a 140mila euro”. Sul coinvolgimento mancato da parte della città la Martellini inizia una lunga elencazione di istituzioni e artisti civitanovesi coinvolti, dalla biblioteca alla pinacoteca, passando per gli istituti scolastici Leonardo da Vinci, Sant’Agostino e Bonifazi per un progetto sperimentale avviato prima del festival, e poi ancora Collettivo Biz e altri artisti come Alessandra Fel e Caterina Trucchia. Sulle assenze il presidente ammette: “qualche assenza su 90 ospiti è più che possibile, la Ravera aveva impegni politici, Mazzola ha problemi personali”. Più politica la critica di Silenzi: “i numeri del centrodestra sono buoni per il lotto, i consiglieri comunali non sono mai venuti nemmeno ad un incontro, oltretutto dire che nelle casse ci sono solo 5000 euro degli sponsor è offensivo quando gli ex amministratori hanno lasciato in bilancio in entrata per Popsophia 100mila euro previsti da Banca e Fondazione senza alcun accordo scritto, soldi fittizi”. Sulla contestazione del marchio flop l’assessore alla cultura aggiunge: “che ora Mobili faccia l’esperto di marchi dopo che non si è accorto che Ercoli glielo ha soffiato da sotto il naso è paradossale”.
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Si resta basiti, per non dire sconcertati, nel leggere di come dei politici molto approssimativi stiano cercando di sbranare ciò che resta dell’idea Culturale che manifestazioni fotocopia hanno cercato di portare avanti, e di come completamente estranei alle dinamiche filosofiche e letterarie si ergano a difensori di una qualità del discorrere che fino a ieri neppure conoscevano. E si resta esterrefatti nel leggere di come una attricetta, che lo scorso anno sperava in qualche spettatore per il suo spettacolino teatrale durante Popsophia, ora ne parli come ossessione altrui senza dire che il posto che ora occupa lo ha a seguito di una sua appartenenza politica ma non artistica. Insomma vedere come queste mezze calzette della politica locale, sia di destra che di sinistra, cerchino di fare finta di insultarsi mentre nella realtà come fu usata Popsophia ora si usa Futura al solo scopo di alimentare le proprie bramosie di potere senza neppure chiedersi che cosa pensi realmente la gente che vota certe mezze calzette…..ma del resto è con questi sistemi da vomito che si riescono ad allontanare i cittadini dalla cosa pubblica, lasciando questi Satapri unici avvoltoio a divorarsi il malloppo…..non credo sia più interessante seguire le diatribe inventate da questi moniscoli personaggi in cerca di voto….e a sto punto la colpa maggiore che potrebbe avere Troli è di essersi prestato a fare il complice di questa carneficina mentre Ercoli ha preferito andarsene che restare a far la bella statuina.
A suffragare la “consistenza” del Festival, si legge spesso, troppo spesso dico io, un elenco di Cognomi che, non dimostrando altro che cognomi, vorrebbe nelle intenzioni degli organizzatori il Festival, dimostrare l’assoluta validità di tutto l’impianto filosofico di Futura. Comprendiamo benissimo che nei loro panni moltissimi farebbero esattamente come loro, ossia sbanderiare la presenza di certi personaggi e farli diventare tante medaglie al valore, peccato che almeno una di queste sia una patacca. Troli cita sempre per primo Augè quando deve dimostrare l’universalità del Festival, dando per scontato che basti la sola presenza del filosofo Francese per decretare Futura come un capolavoro…peccato però che lo stesso Augè solo dieci giorni prima di Futura aveva partecipato a Popsophia ed aveva praticamente detto le stesse identiche cose che poi si sono ascoltate a Civitavova, per cui da medaglia passa e retrocede a patacca, se la si vuole citare come esempio di partecipazione esclusiva e fondamentale. Per cui consiglierei Troli di non insistere con il nome di Augè, ma neppure con quello di Sorrentino, sia perchè in seguito costui si sia dimostrato ben poco contento di essere stato al Festival, ma specialmente perchè chi lo ha indegnamente cercato di intervistare, ossia Moscati, ha dimostrato di non saper fare neppure due domande decenti, oltre ad avere dato l’impressione di non conoscere la produzione filmica di Sorrentino e per assurdo anche la sua stessa persona…insomma, io non mi vanterei di essere arrivato secondo e di non aver saputo sfruttare al meglio un nostro regista emergente….
Ma costoro ancora sono in giro e tengono conferenze stampa? Che faccetoste! Silenzi fa l’assessore alla cultura da 1 anno e non ha realizzato uno straccio di iniziativa propria. Metta un impiegato al suo posto a raccogliere proposte e fa più bella figura. Ha nominato direttore artistico di un festival un villano insolente che ha offeso i civitanovesi e insultato promotori culturali che non avevano chiesto spazi in Futura. Il festival ha avuto solo 3-4 eventi riusciti e perciò non giustificava una lunghezza di 3 settimane, ne bastava una, e una spesa tanto ingente. Le cifre di 350.000 euro pubblici con aggiunti 150.000 euro da sponsor sono state dichiarate di Silenzi, che ora gioca con i numeri. E’ lungo l’elenco degli studiosi annunciati e non intervenuti: Baresani, Bianchi, De Signoribus, Di Consoli, Caracciolo, Mazzola, Pecora, Ravera ecc. Martellini presiede un cda dei Teatri composto da postfascisti e reduci della prima repubblica, a cui non ha dato alcun indirizzo culturale. La programmazione cinematografica è scadente e civitanovesi sono costretti a vedere i film di qualità alla sala privata Capitol. Se entro il 2013 le sale del Rossini e Cecchetti, tra le ultime nella regione, non saranno digitalizzate non potranno più proiettare film. La stagione di prosa è praticamente morta. Il Rossini storico Teatro cittadino ha in cartellone solo 2 spettacoli, all’ultimo posto nella Marche, insieme a Loreto che come noto non ha un Teatro. Insomma ce n’è per mettersi in disparte e vergognarsi, invece costoro ancora parlano e incensano il loro operato.
Un discorso a parte merita la ricorrenza del ventennale di Civitanova Danza. La rassegna, nel nome di Enrico Cecchetti, non realizza l’8a edizione del concorso internazionale di danza, in collaborazione con la scuola di ballo del Teatro alla Scala. Il concorso, unico in Italia, concedeva una borsa di studio per accedere alla scuola del Teatro milanese, che Cecchetti diresse negli anni ’20. Si è tentato di tappare la falla con un campus estivo per giovani ballerini, che c’entra come i cavoli a merenda. Inoltre si è annullato lo spettacolo “Romeo e Juliet” dell’Aterballetto, una delle maggiori compagnie italiane, all’Arena Sferisterio, mentre si è confermato il concerto di Malika Ayane, 400 biglietti venduti con spese a carico del Comune. Eppoi si è collocato il Galà dell’etoile Zakharova al Rossini a Ferragosto, che non è proprio la giornata dedicata dai civitasnovesi al balletto. Nel ventennale di Civitanova Danza nessun approfondimento convegnistico su Cecchetti, manca da troppi anni, e sul balletto. Quest’ultimo aspetto invece sarà curato da Ercoli a fine agosto, nella parte di Tolentino di Popsophia. Al Castello della Rancia si discuterà di danza con Leonetta Bentivoglio de “La Repubblica”, maggiore critico italiano del settore, e alcune note filosofe. Civitanova per l’attenzione e la lungimiranza dei suoi amministratori, al solito resta a guardare.
..mi verrebbe da dire che costoro sono totalmente alienati: vivono in una dimensione diversa, ove scorgono cose che nella realtà niuno ha veduto…….
Omaggi
.: Chiaro parla chiaro :.
fate quasi pena
L’assessore Silenzi in un anno ha dimostrato di essere non solo privo di una qualche idea culturale che sappia distinguersi dalle solite feste ormai inflazionate che si susseguono tutte uguali nel territorio ma di un assessore capace di drenare risorse economiche che in gran parte potevano essere o spese meglio o destinate ad alleviare la crisi economica cittadina.
Interessante il commento di Alessandri, poichè tocca due aspetti rilevanti: ruolo dell’assessore alla cultura e impiego delle risorse pubbliche in tempo di crisi. Quanto all’assessore, è assodato che Silenzi non è in grado di progettare e relizzare eventi culturali propri. E’ costretto a rivolgersi ad altri, ultimoTroli, deludente sotto tutti gli aspetti: relazionale (ha insultato chi gli è capitato a tiro) e organizzativo (festival con scarso riscontro partecipativo ed economico). Ma Silenzi ha un altro limite: non ascolta chi per competenze ed esperienza ne sa più di lui. Ne sono prova i 30 intellettuali riunitisi negli stati generali della cultura: chiedevano di essere ricevuti e lui li ignorava. Accade anche su queste pagine, quando criticato ricorre a nickname e fedeli portavoce per denigrare l’interlocutore, trincerandosi a 62 anni suonati a difesa del residuo di potere che gli rimane. Quanto alle risorse ci troviamo di fronte ad una pesante tassazione (Imu, Tares, Tarsu) e all’aumento delle tariffe (Acqua, Asili, Mense), che in tempi di crisi gravano notevolmente sulle famiglie. Futura ha dimostrato per ciò che offriva di non reggere le 3 settimane, si poteva ridurre ad una, come ha fatto Popsophia a Pesaro. C’era una mozione in Consiglio Comunale per ridurre le spese del festival, con consensi nella maggioranza, ma Silenzi non l’ha fatta votare per tenersi le mani libere. Insomma Futura una settimana e Rive, il festival di Felicetti, altrettanto e il discorso era chiuso. Il risparmio sarebbe andato a decremento di tasse e tariffe, a vantaggio della cittadinanza provata dalla crisi.
Mi dispiace tantissimo assistere alla decadenza di un politico di razza, uno di quelli che hanno fatto la regione e la provincia con idee originali e una notevole forza, di cui ancora proviamo nostalgia. “Invidia” è un concetto critico caro ai fan di Allevi (“mi dide male berghé siede invidiosi!”), ed in effetti le azioni di Silenzi negli ultimi anni sembrano doversi ascrivere a quell’ambito culturale.